I mercati e gli strumenti finanziari derivati - Una verifica empirica delle strategie nella copertura dei rischi finanziari

Le dimensioni dei mercati, sia di Borsa sia dei mercati over the counter, sono oggi praticamente enormi. Anche se le statistiche che si riferiscono alle due tipologie di mercato non sono esattamente confrontabili, è chiaro che i mercati dei derivati over the counter, grazie anche ad una minore regolamentazione, sono molto più ampi dei mercati dei derivati di Borsa. L'uso dei derivati è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi dieci anni e le operazioni su OTC hanno dato il maggiore contributo a questa crescita.

Alla fine del dicembre  2009, le dimensioni del mercato dei derivati OTC al valore nozionale, era pari a circa 615.000  miliardi di dollari USA, con un aumento del 12% rispetto alla fine del 2008, registrando comunque un livello inferiore del 10% rispetto al massimo raggiunto nel giugno 2008. Ma è nel 2011, che si ha una vera e propria esplosione dei strumenti derivati negoziati fuori Borsa: si superano i 700.000 miliardi di dollari USA.

Il quasi fallimento di Bear  Sterns nel marzo  2008, e il fallimento di Lehman Brothers il  15 settembre 2008, hanno cominciato ad evidenziare le carenze del funzionamento del mercato dei derivati OTC, dove vengono negoziati circa l'80% dei derivati. Nel 2009, la Commissione  europea, così come altri organismi internazionali (in primis il Financial Stability Board), si è impegnata a presentare, sulla base di una relazione sui derivati e su altri prodotti strutturati complessi, iniziative appropriate per accrescere la trasparenza e per affrontare i problemi legati alla stabilità finanziaria.

Questo permetterebbe di arginare l’impatto dei derivati OTC sull’economia reale, eliminando elementi di propulsione delle crisi finanziarie. Attraverso una reale regolamentazione, si potrà sapere “chi sta facendo cosa”, e si potranno prendere autorevoli provvedimenti che possano contrastare futuri casi di fallimenti bancari, che non hanno alcun effetto se non quello di destabilizzare l’intero sistema finanziario mondiale.