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Il fotovoltaico in Italia: analisi economico finanziaria di un progetto di investimento

Le Fonti energetiche rinnovabili: potenzialità

Nel capitolo precedente è stato analizzato lo scenario energetico mondiale, dall’analisi compiuta è emerso che a livello generale ancora oggi vengono utilizzate in misura maggiore le fonti energetiche di tipo fossile, anche se emerge la presenza di un incremento dell’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.
È stato rilevato però, che le fonti fossili sono caratterizzate da notevoli limiti. Le maggiori Istituzioni mondiali, sono impegnate nel cercare di trovare le adeguate soluzioni che tendino a mutare gli attuali assetti dello scenario energetico globale, al fine di individuare le alternative utili al superamento dei limiti derivanti dall’uso delle fonti energetiche fossili enunciati nel capitolo precedente. A livello mondiale emerge sempre più l’esigenza di orientare la politica economica verso modelli di sviluppo sostenibile che abbiano una ricaduta positiva, o almeno non negativa, sulle dimensioni sociali e ambientali. A favore di queste iniziative è stata individuata nella Green Economy la chiave di volta, proprio perché il modello di sviluppo verso cui questa si ispira individua nelle energie rinnovabili il sistema ideale per il superamento dei limiti posti in essere dalle fonti di tipo fossile.

In particolare è stato rilevato che uno dei principali limiti relativi all’utilizzo delle fonti fossili è la disponibilità. Tali fonti hanno tempi di rigenerazione molto lunghi in relazione alla scala dei tempi umani, e per tale motivo vengono considerate come fonti energetiche esauribili. In tal senso le fonti di energia rinnovabile, in quanto inesauribili, offrono invece il massimo della disponibilità. Queste ultime, infatti, si rinnovano almeno alla stessa velocità con cui si consumano.
Il secondo limite esposto riguarda il problema dell’impatto ambientale. È a tutti noto che l’acceleramento dell’effetto serra, dovuto alle emissioni di gas serra e in particolare di CO2, costituisce uno dei problemi principali attenzionati dalle maggiori Istituzioni mondiali, scientifiche e non, perché, tale fenomeno è deleterio per l’ambiente. Diventa quindi di fondamentale importanza il ricorso al sistema delle fonti energetiche rinnovabili, proprio in virtù del fatto che nella produzione di energia non generano emissioni di anidride carbonica, per tale motivo vengono considerate come fonti energetiche pulite.
Le fonti energetiche rinnovabili, essendo legate al concetto di non esauribilità e di perpetuazione nel tempo, e configurandosi, inoltre, come forme di energia pulita, rispondono pienamente all’idea di sviluppo sostenibile, in tal senso è possibile definirle come energie sostenibili.

Non si può certamente trascurare che i problemi geopolitici connessi all’approvvigionamento delle fonti fossili trovano il naturale superamento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili, perché tali fonti non costituiscono oggetto di predominio esclusivo per nessuna Potenza, poiché disponibili e fruibili in tutte le parti del mondo, consentendo una maggiore autonomia energetica a livello locale e una migliore gestione. Inoltre un incremento dell’utilizzo delle fonti energetiche di tipo rinnovabile contribuirebbe di sicuro a diminuire il livello di dipendenza energetica dall’estero, difatti, nel contesto attuale, gran parte dei Paesi, soprattutto Europei, si trova in una situazione di elevata dipendenza energetica, in cui il fabbisogno energetico nazionale viene soddisfatto in misura maggiore attraverso le importazioni. Il livello di dipendenza energetica, calcolato rapportando le importazioni nette alla somma del consumo interno lordo di energia, costituisce una misura fondamentale per l’autonomia e lo sviluppo di un Paese. Un alto livello di dipendenza energetica influenza in modo significativo l’andamento economico di un paese, poiché la necessità di importare l’energia comporta una maggiore esposizione all’andamento dei prezzi, con l’effetto di incidere in maniera significativa sui costi di produzione delle imprese, sulla finanza pubblica e sulle scelte di politica economica.
[...]
La tabella 1 mostra l’andamento dell’indice di dipendenza energetica nei Paesi dell’Unione Europea dal 1999 al 2009. L’indice di dipendenza energetica dei Paesi dell’Unione Europea nel periodo che va dal 1999 al 2009, è incrementato del 17% circa, passando da una valore di 45,11% a un valore di 53,9%. L’Italia si colloca tra i Paesi Europei con il più elevato livello di dipendenza energetica, con un valore pari a 82,9% nel 2009, al di sopra della media dei Paesi dell’Unione Europea, e in particolare notevolmente al di sopra dei Paesi più industrializzati quali Francia, Regno Unito, Germania e Spagna.
[...]
Le energie rinnovabili presentano inoltre il beneficio di contribuire alla generazione di nuovi settori economici, caratterizzati da un elevato livello di ricerca e sviluppo, di innovazione e di espansione, favorendo in tal senso la nascita di nuove opportunità lavorative. Le attività economiche e industriali generate dalle energie rinnovabili rappresentano già una realtà imprenditoriale di rilievo, costituendo un vero e proprio volano per la ripresa economica, in grado di generare da subito occupazione e investimenti. Dal recente rapporto emesso dall’UNEP, “Towards a Green Economy: Pathways to Sustainable Development and Poverty Eradication”, si evince che negli ultimi anni si è registrata una notevole crescita degli investimenti in energie rinnovabili, arrivando a raggiungere una quota di 243 miliardi di dollari nel 2010 (nel 2009 186 miliardi e nel 2008 180 miliardi), grazie soprattutto alle economie emergenti come il Brasile, la Cina e l’India. I paesi che hanno destinato maggiori risorse finanziarie al settore delle rinnovabili sono: Cina con 48,9 miliardi di dollari; Germania con 41 miliardi di dollari, e USA con 29,6 Miliardi di dollari. La prima torta del seguente grafico mostra i livelli occupazionali nei settori delle energie rinnovabili, relativi al 2008, dei maggiori paesi che vi hanno investito. Tra questi spicca la Cina in termini assoluti, con un livello di 1.120.000 addetti, circa lo 0,01% della popolazione totale, e la Germania e la Danimarca in termini relativi, che rispettivamente impiegano 278.000 addetti, circa lo 0,03% della popolazione totale, e 21.000 addetti, circa lo 0,4% della popolazione totale.
La seconda torta del grafico illustra la quota di occupazione per settore tecnologico, da cui si evince che la maggior parte degli occupati nel settore delle rinnovabili, più del 90%, è impiegato nel comparto tecnologico delle Biomasse, del Solare termico e dell’Eolico.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il fotovoltaico in Italia: analisi economico finanziaria di un progetto di investimento

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Informazioni tesi

  Autore: Giuseppe Zuccarello
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università di Ferrara
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Giuseppe Marzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 139

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