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Le licenze copyleft e l’attività della S.I.A.E.

Uno dei problemi maggiori per l’applicazione del copyleft in Italia è il ruolo svolto dalla SIAE (Società Italiana Autori ed Editori), organo a carattere associativo preposto dalla legge alla gestione collettiva dei diritti di utilizzazione delle opere dell’ingegno, comprese quelle tutelate da diritto d’autore.
Le problematiche sono evidenziate, tra gli altri, da Aliprandi, animatore del progetto divulgativo copyleft-italia.it, il quale evidenzia come le difficoltà nascono proprio dal carattere di esclusività e dal regime di fatto monopolistico con cui tale attività viene svolta dalla SIAE, mancando in Italia altri organi in grado di svolgere le stesse funzioni. È, infatti, la stessa L.D.A, all’art. 180 comma 1 ad affermare che
“L'attività di intermediario, comunque attuata, sotto ogni forma diretta o indiretta di intervento, mediazione, mandato, rappresentanza ed anche di cessione per l'esercizio dei diritti di rappresentazione, di esecuzione, di recitazione, di radiodiffusione ivi compresa la comunicazione al pubblico via satellite e di riproduzione meccanica e cinematografica di opere tutelate, è riservata in via esclusiva alla Società italiana degli autori ed editori (SIAE)”.

Tale impostazione, voluta dal legislatore, rende notevolmente difficile rilasciare opere in regime di copyleft. Essa è possibile solo rinunciando ai servizi offerti dalla SIAE, i quali, tuttavia, risultano determinanti ai fini della distribuzione e dello sfruttamento economico di opere dell’ingegno, soprattutto in ambito musicale e teatrale. Di fatto, pertanto, vista la situazione di monopolio, un autore che voglia sfruttare tali sevizi per valorizzare economicamente la propria opera non può esimersi dall’affidare la gestione dei diritti sulla sua opera alla SIAE. Tale scelta, vista l’impostazione esclusiva, preclude all’autore, soprattutto se iscritto, la possibilità di promuovere e diffondere la propria opera attraverso altri canali, compresa la possibilità di applicazione di una licenza copyleft. Ciò a causa dell’interpretazione, spesso estensiva, applicata dalla SIAE, sulla base dell’esclusiva concessale dall’art. 180 L.D.A., del vincolo associativo stabilito dall’art. 2 del suo Statuto.
Questa si evince, in particolare dalla lettura dell’art. 3 del Regolamento Generale dell’Associazione il quale afferma che:
“L'iscrizione comporta il conferimento alla Società del mandato per l'esercizio di tutti i diritti su tutte le opere di competenza delle sezioni per le quali l'iscrizione dispiega i suoi effetti. L'iscritto ha l'obbligo di dichiarare tempestivamente tutte le opere destinate alla pubblica utilizzazione sulle quali abbia od acquisti diritti.”

A mente di tale articolo, pertanto, l’iscritto alla SIAE perde necessariamente ogni possibilità di gestire autonomamente i diritti sulle sue opere, non solo presenti, ma anche, potenzialmente, future. Tale clausola non è l’unica a impedire all’iscritto SIAE di licenziare le proprie opere in regime di copyleft. Un altro articolo del Regolamento Generale, l’art. 27, sembra rivolta espressamente a scoraggiare il fenomeno del copyleft.
L’articolo recita:
“Per effetto della protezione assunta dalla Società è, in particolare vietato all'iscritto …] di percepire direttamente in tutto o in parte, i compensi previsti dalla Società in corrispettivo delle utilizzazioni consentite, ovvero di rinunziarvi, ovvero di ridurne l'ammontare. E' altresì vietato all'iscritto di rilasciare direttamente permessi di utilizzazione, anche se a titolo gratuito.”

Successivamente al rilevo di Aliprandi, cui le considerazioni sopra riportate sono tributarie, con un comunicato stampa del novembre 2007, la SIAE ha espresso l’intenzione di studiare a fondo tutte le implicazioni delle licenze generali pubbliche di diritto d'autore con alcuni diritti riservati in uso nel settore musicale. Lo studio, inizialmente articolato in quattro fasi e svolto in collaborazione con la Free Hardware Foundation e lo sportello Liberius è stato affidato a un Gruppo di Lavoro Giuridico misto, composto sia da esponenti della SIAE, che da rappresentanti del gruppo Creative Commons Italia, costituito il 23 dicembre 2008. Attualmente, tuttavia, il Gruppo di Lavoro Giuridico misto risulta essere ancora in fase sperimentale e nessuna apertura effettiva sembra essere stata fatta da SIAE nei confronti delle licenze copyleft.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Zilio
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Gestione delle Arti e delle Attività Culturali
  Relatore: Michele Tamma
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 380

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