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Sviluppo dell’energia rinnovabile in Europa e obiettivi dell’UE nel settore

Le Politiche dell’UE nel settore energetico ed impatto nei paesi Europei

La liberalizzazione del mercato europeo dell'energia elettrica è una questione che è nata a metà degli anni '90 per migliorare le condizioni del mercato europeo e per mettere tutti gli stati europei nelle stesse condizioni della distribuzione, trasmissione e accesso al mercato dell'energia elettrica (Direttiva 96 art. 3, art. 6). Nel 2003 un'altra direttiva migliorò le condizioni del mercato europeo imponendo a tutti gli stati membri che i consumatori finali avessero accesso ad un livello di “qualità” dell'energia elettrica standard.
Gli obiettivi (definiti nella direttiva 2009/28/EC) che l'Unione Europea si è data nel campo dell'energia elettrica per combattere il problema dei cambiamenti climatici sono vasti e molto interessanti dal punto di vista delle opportunità future che possono dare all'UE e ai cittadini europei.
[...]
I risultati raggiunti mostrano, secondo il rapporto di Georgios Amanatidis (2019), che l'Unione Europea, nel complesso, sta' riuscendo a raggiungere gli obiettivi che sono stati imposti nel 2009. Altre direttive (2009/72/EC e 2009/73/EC) hanno dato anche delle linee guida da seguire per ridurre sensibilmente il problema della “energy poverty”. Le due direttive definiscono anche il “consumatore vulnerabile” che deve essere protetto dallo stato, soprattutto nei momenti di crisi, con misure efficienti ed efficaci per non aumentare il rischio di raggiungere una condizione di esclusione sociale. La definizione del consumatore vulnerabile è stata rafforzata con il “Documento dell'Energia Pulita per tutti i Paesi Europei” (2016). Per questo le direttive prevedono che ogni membro dell'UE svolga delle analisi a livello nazionale e regionale per minimizzare gli indici di povertà energetica nelle zone geografiche critiche.

In Italia la direttiva 2009/28/EC è stata recepita ed integrata dal legislatore nel 2011 con un decreto legislativo. Sempre nello stesso decreto sono state specificate anche le procedure e gli incentivi previsti per l'installazione degli impianti, soprattutto quelli fotovoltaici. Chiara Feliziani (2013) non solo ha indicato la complessità delle procedure (che allungano i tempi e tale fenomeno è in netto contrasto con le disposizioni europee) ma ha anche indicato che il sistema di incentivazione è sfavorevole per sviluppare il settore delle rinnovabili perché rende più conveniente investire in impianti di piccola dimensione (con una quota fissa di incentivo, per i grandi impianti è prevista una quota a “scaglioni decrescenti”). Altri motivi associati al ritardo che l'Italia ha avuto nella diffusione delle rinnovabili sono;
• il sistema monopolistico del settore energetico che l'ha caratterizzata per oltre quarant'anni (con ENEL) e che è stato troncato con le disposizioni della direttiva 2009/28/EC e con la liberalizzazione definitiva del mercato dell'energia prevista per il 30 Giugno 2019.
• una mancata inclinazione verso politiche ad hoc per sviluppare il settore delle rinnovabili con investimenti pubblici sufficienti.

Nelle politiche che sono state diffuse dall'UE fanno parte anche una serie di provvedimenti nel campo dei trasporti (sia pubblici che privati) per ridurre l'impatto ambientale. Sono state emanate svariate raccomandazioni ed avvisi per aumentare anche la consapevolezza degli stati membri che c'è bisogno di una “customer behaviour” che aiuti il raggiungimento degli obiettivi comuni con una responsabilizzazione ed informazione più efficiente dei cittadini europei rispetto al passato. Nel rapporto di Andrada Văsii (2017) si è anche considerate il livello di innovazione dei paesi europei e di come in parte questo abbia causato il ritardo in alcuni paesi europei nella diffusione delle nuove tecnologie per produrre energia rinnovabile. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Sviluppo dell’energia rinnovabile in Europa e obiettivi dell’UE nel settore

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Informazioni tesi

  Autore: Viorel Sisto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Antonella Palumbo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 37

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