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Progettazione e sintesi di derivati prostaglandinici potenzialmente attivi nella terapia del glaucoma

Le prostaglandine

Le prostaglandine appartengono ad un gruppo di ormoni locali chiamati eicosanoidi. Questo nome deriva dallo scheletro carbonioso costituito da 20 atomi di carbonio che accomuna queste sostanze.
La prima indicazione dell'esistenza di questi ormoni locali risale al 1930 quando Kurzrok e Lieb scoprirono che il fluido seminale umano era in grado di contrarre la muscolatura uterina. La presenza di una sostanza nel fluido seminale umano capace di contrarre i muscoli lisci venne poi confermata da Goldblatt e Von Euler.
Quest'ultimo più precisamente rivelò la presenza di due sostanze di natura lipidica nel fluido seminale umano, una idrosolubile e una liposolubile. A queste sostanze venne dato il nome di prostaglandina E (PGE) e prostaglandina F (PGF) basandosi sia sull'assunzione che venissero prodotte dalla ghiandola prostatica che sulle loro rispettive solubilità in etere e fosfato. Successivamente venne scoperto che le due prostaglandine non erano prodotte dalla ghiandola prostatica ma dalle vescicole seminali.
Oggi è noto che le prostaglandine fisiologiche sono numerose e sono sintetizzate a partire dall'acido arachidonico. Vengono rilasciate a livello di molti tessuti, dove agiscono come ormoni locali con un ampio range di attività biologiche. Le prostaglandine non sono metabolizzate localmente ma sono rilasciate in circolo e poi rapidamente inattivate. Queste molecole costituiscono una famiglia di sostanze fisiologiche che include alcuni sottotipi: le PGF, le PGE2, le PGD2 e la PGI2 (prostaciclina).
Il trombossano (TXA2) è generalmente incluso tra le prostaglandine sebbene abbia una struttura ad anello leggermente diversa. Questa molecola presenta infatti la struttura ad anello del tetraidropirano in luogo di quella del ciclopentano che caratterizza le PGs. L'ultima lettera nell'abbreviazione delle prostaglandine (D, E e F) si riferisce alla struttura ad anello mentre il numero in basso, a destra (PGE2) si riferisce al numero di insaturazioni presenti nelle catene laterali. Nel caso della PGF il simbolo α è stato aggiunto per definire la stereochimica del gruppo ossidrilico sul C9.

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Progettazione e sintesi di derivati prostaglandinici potenzialmente attivi nella terapia del glaucoma

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Turini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Farmacia
  Corso: Chimica e tecnologia farmaceutiche
  Relatore: Simona Rapposelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 61

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farmaci
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glaucoma
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