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Il contributo della contabilità allo sviluppo della parità di genere: alcune evidenze empiriche

Linee di intervento a supporto della parità di genere

Benché, come già affermato, le iniziative e gli interventi previsti e attuati in ottemperanza alle diverse Missioni del PNRR siano tra loro sinergici, al fine di individuare l’effettivo sforzo profuso nella promozione della parità di genere è necessario focalizzare l’attenzione alla sola Missione 5: inclusione e coesione. Nel complesso, il Piano destina il 10,36% dei fondi a quest’ultima, per un ammontare pari a euro 19,86 miliardi, di cui 6,66 miliardi alla prima componente, 11,22 miliardi alla seconda e i rimanenti 1,98 miliardi alla terza. Di interesse del presente elaborato risulta essere principalmente la prima componente relativa alle politiche per il lavoro. È innanzitutto possibile individuare cinque investimenti e due riforme afferenti a due specifici ambiti di intervento nei quali è possibile articolare la componente stessa:
• 90% Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione;
• 10% Servizio civile universale.
All’interno del 90% riportato si rilevano: l’investimento 1.2 in tema di imprese femminili che vede stanziati 400 milioni di euro e l’investimento 1.3 relativo al sistema di certificazione della parità di genere a cui sono destinati 10 milioni di euro. In sintesi, a diretto e specifico sostegno della parità di genere sono impiegati il 2,06% dei fondi complessivamente a disposizione della Missione 5. Pur rammentando che la parità di genere, essendo una priorità, è pervasiva di ogni intervento previsto dal PNRR, sono esclusivamente gli investimenti di cui sopra ad avere su di essa un impatto diretto, e per tale motivo, richiedono un approfondimento.

Imprese femminili
Tale primo investimento prevede: una rimodulazione degli attuali sistemi di sostegno all’imprenditoria femminile, al fine di aumentarne l’efficacia; l’agevolazione di progetti imprenditoriali già stabiliti e operanti; un maggior supporto alle startup femminili e una mirata attività di comunicazione finalizzata a creare un clima favorevole allo sviluppo dell’imprenditoria femminile. In questo senso, la misura si prefigge lo scopo di favorire l’aumento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro, principalmente supportando l’iniziativa e l’attività imprenditoriale femminile. In particolar modo, all’interno dell’investimento è prevista l’istituzione di un Fondo Impresa Donna, rivolto alle donne che desiderano fare impresa e che garantirà il finanziamento di iniziative imprenditoriali mediante strumenti già esistenti, nonché lo stanziamento di cento milioni di euro allo strumento preesistente “Smart&Start Italia” ad esclusivo beneficio delle startup femminili. Presupposto soggettivo per l’accesso a tali strumenti è, dunque, lo status di impresa femminile e, in tal senso, nell’ambito del ricorso al Fondo Impresa Donna, è possibile individuarne quattro tipologie:
• Cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie;
• Società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne;
• Imprese individuali con titolare donna;
• Lavoratrici autonome con partita IVA.
Per quanto riguarda invece le startup femminili e lo strumento Smart&Start, la circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese 4 maggio 2022, n. 168851 definisce i requisiti e le condizioni per accedere al sostegno finanziario, nonché i termini a decorrere dai quali le imprese femminili interessate o le persone fisiche che intendono costituire un’impresa femminile potranno ricevere il predetto sostegno finanziario, stabilendo che per impresa femminile si intende: “l’impresa a prevalente partecipazione femminile, come individuata per la misura ON – Nuove imprese a tasso zero dall’articolo 5, comma 1, lettera d), del decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, 4 dicembre 2020, vale a dire l’impresa in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da donne” (Circolare del Direttore generale per gli incentivi alle imprese, 2022).
Agevolare e dunque promuovere la nascita di imprese a spiccata partecipazione e conduzione femminile ha il duplice effetto di incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro e ridurre la disparità di genere e, in particolar modo, il fenomeno del glass ceiling, favorendo una maggiore presenza femminile ai vertici delle imprese. Se e in che misura un maggior tasso di femminilizzazione dei board possa avere un impatto positivo sulle performance aziendali, sarà un quesito a cui si tenterà di fornire un’attenta risposta in seguito; ciò che è fin da subito intuitivo è che, a prescindere, una potenziale crescita delle imprese e soprattutto di quelle innovative non può che avere effetti benefici sull’intera economia nazionale.

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Il contributo della contabilità allo sviluppo della parità di genere: alcune evidenze empiriche

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Informazioni tesi

  Autore: Ivan Garini
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Pavia
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze economico-aziendali
  Relatore: Michela Magliacani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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