Le origini della situation comedy nella radio americana

La commedia radiofonica maturò nei primi anni ’40 grazie al materiale relativamente realistico e sofisticato dal quale dipendeva. La descrizione all’interno di un programma fu resa più completa nel momento in cui gli scrittori svilupparono personalità con le quali l’audience potesse identificarsi. Al posto dell’humor dello stile del vaudeville - con le sue ovvie battute e le sue incredibili ambientazioni - la commedia divenne più intelligentemente integrata all’esibizione dei personaggi nel programma. Jack Benny, il cui show rappresentava una serie di varietà comico scritto come una situation comedy, comprese bene questo importante miglioramento dell’humor radiofonico.
Nel momento in cui gli attori di vaudeville diminuirono la loro popolarità, giovani e freschi talenti emersero per rimpiazzarli; questo costituiva un fattore importante per l’incessante popolarità della commedia radiofonica. Con la comparsa di questi nuovi personaggi emerse una seconda generazione di comici: Bob Hope, Edgar Bergen, Lou Costello, Red Skelton furono i maggiori. Quando questa seconda generazione entrò a far parte della radiodiffusione, le capacità della radio quale mezzo di intrattenimento vennero maggiormente comprese. Meno attaccati al passato, i nuovi comici erano capaci ad adattare il loro materiale per introdurre nuove dimensioni. Così nel momento in cui la radio entrò negli anni ’40, la commedia radiofonica fu caratterizzata da un’infusione di giovani e agili talenti. Tuttavia lo sviluppo comico più significativo di quegli anni non fu la sua gag comica. La crescita più importante dell’humor radiofonico in quella decade fu dovuta al fiorire della situation comedy come tipo di humor più diffuso.
L’ascesa del “Fibber McGee and Molly Show” condusse direttamente ad un revival della situation comedy nella radio. Desiderose di duplicare la popolarità e la redditività di quella serie, le sitcoms proliferarono nella radiodiffusione degli anni ’40. Una delle principali attrattive di questo tipo di programma era il suo basso costo. Le sitcoms erano economicamente competitive e più redditizie degli spettacoli comici tradizionali. Questi programmi degli anni ’40 riguardavano di solito avvenimenti familiari ricavati dalle realtà della vita domestica. Uno spettacolo tipico poteva basarsi su qualcosa di riconoscibile come ad esempio riparare un tubo dell’acqua, acquistare un cappello nuovo, o ricevere la visita di un parente. Qualunque fosse il contesto, la forza delle sitcoms era il suo miscuglio di azione narrativa credibile con uno sviluppo comico plausibile. Le battute e le scenette comiche degli spettacoli di varietà degli anni ’30 spaziavano dalle beffe irrealistiche e dalle parodie satiriche alle fantasie ed alle assurdità, ma le sitcoms della decade successiva possedevano sempre un’aura di attuabilità della middleclass suburbana.
In contrasto con lo stile di varietà della commedia, con le sue guest stars, scenette comiche e orchestre, la situation comedy degli anni ’40 dipendeva più fortemente dal dramma - per il senso del racconto avente un inizio, uno sviluppo e una fine ben definiti - e perciò produceva il suo humor all’interno di un contesto straordinariamente differente. La situation comedy comunque trascinava gli ascoltatori direttamente all’interno della narrativa.