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La tricotillomania e uno strumento per la sua misura, il Milwaukee Inventory for styles of Trichotillomania-adult version (MIST-A): uno studio preliminare per la validazione della versione italiana

Metodi e strumenti diagnostici della Tricotillomania

Nella valutazione della tricotillomania ci sono molti fattori da tenere in considerazione. Una diagnosi completa include la raccolta di informazioni sui sintomi presentati dal soggetto, la loro gravità, la diagnosi differenziale, la comorbilità, la valutazione del funzionamento globale ecc. Quando vengono effettuate le diagnosi, i medici devono condurre approfondite e complete valutazioni al fine di raccogliere le informazioni essenziali per pianificare il trattamento adeguato (Bordnick, 1997; Christenson, Mackenzie, & Mitchell 1991; Mulinari-Brenner & Bergfeld, 2001; Simeon & Favazza, 2001; Stein et al., 1999). Gli esperti si avvalgono di alcuni strumenti per avere una maggior chiarezza diagnostica.

I più diffusi sono riportati di seguito:

- The Massachusetts General Hospital Hairpulling Symptom Severity Scale (MGH-HS; Keuthen 1995; Bohne, 2009; O’Sullivan et al., 1995). L’MGH-HS è uno strumento self-report composto da 7 item, su una scala Likert a 5 punti, con le valutazioni di gravità dei sintomi che variano da 0 a 4. Il punteggio totale può oscillare da 0 a 28. I punteggi alti indicano una maggior gravità del disturbo, mentre quelli bassi si riferiscono ad una gravità minore. Questo strumento è stato ideato per valutare alcuni aspetti tipici della tricotillomania tra cui: gli stimoli che spingono il paziente a tirare i propri capelli, l’attuale comportamento di pulling, il controllo percepito e il disagio associato. Queste dimensioni si riferiscono alla settimana precedente la somministrazione del test. Le analisi statistiche confermano che questo strumento è affidabile per la misurazione della gravità di tale disturbo. L’MGH-HS ha dimostrato un’adeguata validità convergente e divergente, una forte affidabilità test-retest, una buona consistenza interna e sensibilità rispetto ai cambiamenti dei comportamenti di pulling (Bohne et al., 2009).

- The Trichotillomania Scale For Children-Child version (TSC-C) and Parent version (TSC-P): è uno strumento che deriva in gran parte dal MGH-HS, è una misurazione self-report utilizzata per i pazienti giovani (Tolin et al., 2008). La compilazione può essere affidata sia ai bambini stessi o ai loro genitori. È composto da 12 item di cui 5 valutano la gravità del disturbo e gli altri 7 la compromissione e lo stress. Questo strumento presenta buone proprietà psicometriche caratterizzate da un’adeguata consistenza interna e affidabilità test-retest (Tolin et al., 2008).

- The Premonitory Urge For Tics Scale (PUTS; Woods et al., 2005): è un questionario self-report composto da 9 item. I tic motori e/o i tic vocali sono le caratteristiche principali della malattia cronica tic (CTD) e della sindrome di Tourette (TS). Negli adulti, i tic possono essere preceduti da una sensazione piacevole o da un “impulso premonitore”. Il punteggio minimo raggiungibile è 9, mentre quello massimo è 36. I punteggi compresi tra 12,5 e 24,5 indicano una media intensità di impulsi premonitori per i tic, quelli compresi tra 25 e 30,5 sono associati ad un’alta intensità correlata ad una marcata compromissione e, infine, i punteggi uguali o maggiori di 31 indicano un’elevata ed estrema intensità di impulsi premonitori e ciò si riferisce ad una probabile e grave compromissione. Lo strumento ha dimostrato una buona consistenza interna e stabilità temporale. Può essere adattato alla valutazione della tricotillomania, nello specifico permette di indagare i diversi tipi di impulsi coinvolti in tale disturbo (Woods et al., 2005).

- The Trichotillomania Diagnostic Interview (TDI): è un’intervista semi- strutturata (Rothbaum & Ninan, 1994) che consente ai medici di valutare i sintomi in base ai singoli criteri riportati nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM). Questo strumento segue la struttura della SCID (Spitzer et al., 1987) e il suo formato assicura che ogni criterio sia investigato in modo adeguato. Inoltre permette di classificare la sintomatologia in tre modi: assente, presente o sottosoglia. Per essere somministrato necessitano circa 10/15 minuti e richiede un minimo di esperienza psicopatologica e diagnostica. Tale strumento ha dimostrato buone proprietà psicometriche (Rothbaum et al., 1995).

- The National Institute of Mental Health Trichotillomania Questionnaire (NIMH; Swedo et al., 1989) include il National Institute of Mental Health Trichotillomania Severity Scale (NIMH-TSS) e il National Institute of Mental Health Trichotillomania Impairment Scale (NIMH-TIS). L’ NIMH-TSS è uno strumento che deriva dall’Y-BOCS (Goodman et al., 1989), è composto da 5 domande che valutano il tempo medio speso a tirarsi i capelli, il tempo trascorso nel pulling il giorno precedente, la resistenza agli impulsi, il conseguente disagio e l’interferenza quotidiana. La resistenza è valutata su una scala da 0 a 4 mentre gli altri aspetti su una scala da 0 a 5, dove i punteggi alti indicano una maggior gravità del disturbo. Le proprietà psicometriche di tale strumento sono state indagate in alcune ricerche (Stanley et al., 1999) ed è stata dimostrata sensibilità ai cambiamenti e buona affidabilità test-retest (.70) ma un’inadeguata consistenza interna (Lerner et al., 1998). Il NIMH-TIS è uno strumento che invece si basa sulla valutazione dello stress, l’entità della perdita dei capelli e le interferenze sulla vita quotidiana. Il punteggio può variare da 0 a 10 dove 0 indica l’assenza di danno, i punteggi da 1 a 3 corrispondono ad un deterioramento minimo in cui il paziente può provare imbarazzo ma non è stato ancora “scoperto”. Tira i propri capelli solo un paio di volte al giorno, non risultano né calvizie totali né parziali. I punteggi da 4 a 6 indicano un lieve deterioramento. Il peggioramento è evidente per le persone significative del soggetto (familiari e amici stretti). L’individuo è preoccupato del proprio impulso di tirarsi i capelli, si sente in imbarazzo per il suo aspetto che può presentare delle zone calve. Tutto questo interferisce negativamente con le attività quotidiane del soggetto. I punteggi da 7 a 10 indicano un moderato/grave deterioramento. Il disturbo è noto agli altri a causa delle evidenti conseguenze (calvizie parziali o totali). Il soggetto passa il proprio tempo e spende i propri soldi cercando di nascondere le calvizie (pettinature particolari, parrucche ecc.). Il paziente ha cercato diversi rimedi per interrompere questo impulso a tirarsi i capelli senza riuscirci. Inoltre c’è un’interferenza negativa nella normale e quotidiana vita del soggetto. Questo strumento ha dimostrato buona affidabilità (Stanley et al., 1999).

- The Psychiatric Institute Trichotillomania Scale (PITS; Winchel et al., 1992) è un’intervista semi-strutturata utile a valutare la gravità della tricotillomania. È una versione migliorata del Clinician’s Trichotillomania Severity Scale (CTSS; Winchel et al., 1992), uno strumento in precedenza utilizzato dagli stessi autori. La PITS utilizza un’intervista-formato-guida per standardizzare i dati raccolti dai diversi intervistatori. Il livello di gravità è indagato da 6 item: numero di siti coinvolti nel pulling, il tempo trascorso a tirare i capelli o a pensare di farlo, la frequenza di resistenza agli impulsi, l’interferenza, l’angoscia e l’entità della perdita dei capelli. Lo strumento dispone di item separati per la valutazione dell’interferenze e dell’angoscia ma è stato criticato perché ritenuto non affidabile, infatti, pur presentando una buona validità convergente, mostra un’inadeguata consistenza interna (Stanley et al., 1999).

- The Clinicl Global Impression (CGI; Guy, 1976): è uno strumento di valutazione clinica per psicopatologie generali, compresa la tricotillomania e i disturbi psicopatologici in comorbilità con essa. Questo strumento è una misura che tiene conto di tutte le informazioni disponibili come la conoscenza della storia del paziente, le circostanze psicosociali, i sintomi, il comportamento e l’impatto che i sintomi hanno sul funzionamento del soggetto. Il CGI comprende due misure che riguardano la gravità del disturbo e il cambiamento che è avvenuto dall’inizio del trattamento. Il CGI è valutato su una scala Likert a 7 punti dove il punteggio 1 corrisponde a “Normale, non malato” e 7 corrisponde a “Non normale, molto malato” (Ninan, Rothbaum, Marsteller, Knight & Eccard, 2000; Tolin, Franklin, Diefenbach & Gross, 2002). Precedenti ricerche hanno dimostrato che il CGI è una misura attendibile (Dahlke, Lohaus & Gutzmann, 1992). La validità è dimostrata dalla forte e positiva correlazione con i sintomi di panico e depressivi. Queste correlazioni restano coerenti durante un intero periodo di otto settimane di trattamento suggerendo che il CGI è in grado di monitorare i progressi clinici nel tempo (Lion et al., 1993). Inoltre tale strumento è di facile comprensione e può essere utilizzato con relativa facilità anche dal clinico non ricercatore.

- Alopecia Ratings (Tolin et al., 2002): è una misura clinica utilizzata per valutare la gravità della perdita dei capelli. Viene somministrata utilizzando una scala Likert a 7 punti dove 1 corrisponde a “Nessuna evidenza di tirarsi i capelli” e 7 corrisponde a “Zone ampie di alopecia, difficili da nascondere”. Questa scala è stata utilizzata in precedenti ricerche ed ha dimostrato una buona affidabilità grazie all’utilizzo di fotografie delle aree di alopecia (Tolin et al., 2002).

- The Milwaukee Inventory for Styles of Thrichotillomania-Adult Version (MIST-A; Flessner, Woods, Franklin, Cashin & Keuthen, 2006): è uno strumento self-report progettato per individuare in maniera affidabile i due sottotipi di comportamento di pulling relativi alla tricotillomania: automatico e focalizzato. Questo strumento è costituito da 15 item complessivi, 10 item valutano il pulling focalizzato “Mi tiro i capelli/peli/sopracciglia mentre mi guardo allo specchio”, 5 item valutano il pulling automatico “Non mi accorgo di tirarmi i capelli/peli/sopracciglia fino a dopo che è successo”. Il soggetto, per ogni item, potrà dare una risposta da 0 “Completamente falso” a 9 “Completamente vero”. Questa misura self-report ha dimostrato buona consistenza interna, validità di costrutto e validità discriminante (Woods et al., 2006). Tale strumento sarà parte integrante di questo progetto di ricerca.

Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Corzani
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2015-16
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Davide Dèttore
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 113

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