Adolescenti e gravidanza: politiche, servizi e buone prassi
Misure a sostegno delle nuove madri
Per una donna conoscere i propri diritti è fondamentale per poter accedere alle forme di tutela previste dalla legge e per affrontare la gravidanza e la maternità con serenità.
Esistono leggi nazionali e regionali che tutelano la maternità, la genitorialità e garantiscono il diritto del bambino ad una adeguata assistenza.
Per iniziare si vuole ricordare che l’assistenza pubblica lungo tutto il Percorso Nascita è interamente gratuita.
Le lavoratrici gestanti hanno diritto a permessi retribuiti per l'effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite mediche specialistiche, nel caso in cui questi debbono essere eseguiti durante l'orario di lavoro.
È vietato adibire al lavoro le donne:
• durante i due mesi precedenti la data presunta del parto;
• durante i tre mesi dopo il parto;
L'interruzione della gravidanza, spontanea o volontaria, nei casi previsti dagli articoli 4, 5 e 6 della legge 22 maggio 1978, n. 194, è considerata a tutti gli effetti come malattia e presuppone un’assenza dal lavoro.
Le lavoratrici non possono essere licenziate dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione dal lavoro, nonché fino al compimento di un anno di età del bambino.
Il licenziamento in ragione della gravidanza e/o della nascita di un figlio è sempre discriminatorio ed è contrario alla Direttiva 76/207/Ce (relativa all'attuazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne per quanto riguarda l'accesso al lavoro, alla formazione e alla promozione professionali e le condizioni di lavoro).
In questa sede si vogliono anche ricordare alcuni diritti e i relativi significati come da Testo Unico:
• per «congedo di maternità» si intende l'astensione obbligatoria dal lavoro della lavoratrice;
• per «congedo di paternità» si intende l'astensione dal lavoro del lavoratore, fruito in alternativa al congedo di maternità;
• per «congedo parentale», si intende l'astensione facoltativa della lavoratrice o del lavoratore;
• per «congedo per la malattia del figlio» si intende l'astensione facoltativa dal lavoro della lavoratrice o del lavoratore in dipendenza della malattia stessa;
• per «lavoratrice» o «lavoratore», salvo che non sia altrimenti specificato, si intendono i dipendenti, compresi quelli con contratto di apprendistato, di amministrazioni pubbliche, di privati datori di lavoro nonché i soci lavoratori di cooperative.
Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, in caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono.
Per ogni bambino, nei primi suoi otto anni di vita, ciascun genitore ha diritto di astenersi dal lavoro secondo le modalità stabilite dal presente articolo. I relativi congedi parentali dei genitori non possono complessivamente eccedere il limite di dieci mesi. Qualora il padre lavoratore eserciti il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo continuativo o frazionato non inferiore a tre mesi, il limite complessivo dei congedi parentali dei genitori è elevato a undici mesi.
Il datore di lavoro deve consentire alle lavoratrici madri, durante il primo anno di vita del bambino, due periodi di riposo, anche cumulabili durante la giornata. Il riposo è uno solo quando l'orario giornaliero di lavoro è inferiore a sei ore.
Fino al compimento del terzo anno di vita del bambino con handicap in situazione di gravità e in alternativa al prolungamento del periodo di congedo parentale, si applica l'articolo 33, comma 2, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, relativo alle due ore di riposo giornaliero retribuito.
Sono previste misure per la tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici durante il periodo di gravidanza e fino a sette mesi di età del figlio.
Infatti è vietato adibire le lavoratrici al trasporto e al sollevamento di pesi, nonché ai lavori pericolosi, faticosi ed insalubri.
Per ogni figlio nato dal 1° gennaio 2001, o per ogni minore in affidamento preadottivo o in adozione senza affidamento dalla stessa data, alle donne residenti, cittadine italiane o comunitarie o in possesso di carta di soggiorno è concesso un assegno di maternità L'assegno è concesso dai comuni nella misura prevista alla data del parto. [...]
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Adolescenti e gravidanza: politiche, servizi e buone prassi
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Federica Ostano |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Scienze Sociali |
Corso: | Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali |
Relatore: | Maurizio Motta |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 249 |
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