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I Laureati del Mezzogiorno: Risorsa Sottoutilizzata o Dispersa

Mobilità sociale e Mobilità Territoriale: ipotesi su cause e conseguenze del Brain Drain nel Mezzogiorno

Attraverso l'analisi empirica si evidenzia che nel Mezzogiorno è particolarmente accentuato il nesso tra la condizione sociale d'origine e l'opportunità di lavoro, quindi la condizione di nascita determina in modo decisivo lo status economico e sociale degli individui.

Considerando i meccanismi di formazione al Sud, questi dovrebbero compensare gli svantaggi di partenza portando allo stesso livello i figli di famiglie di diverso reddito/grado d’istruzione; tuttavia il sistema scolastico ed universitario, pur essendo sostanzialmente pubblico e dunque offerto a tutti a basso costo, non consente alla prole di famiglie disagiate un percorso che abbia come sbocco l’accesso a lavori ben remunerati e/o con elevate possibilità di carriera. I motivi, diversi, in particolare:

1. la spesa pubblica e la qualità dell'istruzione scolastica e dell'istruzione universitaria sono spesso inferiori rispetto al Centro-Nord; così i titoli conseguiti sono poco spendibili sul mercato del lavoro, date le deboli credenziali associate ad essi.

2. la mancanza di informazione amplifica la scarsa accumulazione di capitale sociale, ossia la tendenza a sviluppare relazioni di fiducia e cooperazione estese a tutta la comunità. Nel Mezzogiorno prevalgono le relazioni di fiducia all’interno di gruppi ristretti della società.

Questa opacità del mercato del lavoro e prevalenza di rapporti di cooperazione selettivi, limitati alle reti di supporto parentali e amicali, rende così dominanti i canali informali di accesso al lavoro, come l’appartenenza ad un network, una lobby, una corrente politica ecc.

Sono dunque incentivati al Sud i comportamenti di rent-seeking, nel senso di pratiche finalizzate alla ricerca di una protezione locale che possa agevolare l'assunzione e la carriera, ma di ostacolo al buon funzionamento del mercato del lavoro ed al rendimento atteso dell’investimento in istruzione nel Mezzogiorno.

La bassa mobilità sociale si autoalimenta, poi, attraverso un circolo vizioso trainato da fattori culturali: nella finestra delle aspirazioni di molti giovani nati nelle realtà più disagiate, l'istruzione e la carriera sono opzioni quasi del tutto assenti, mentre per altri giovani del ceto medio tali aspirazioni sono presenti ma vengono disincentivate dall'alto costo opportunità e dall'elevato rischio di fallimento dell'investimento in istruzione.

In questo quadro, l’emigrazione o mobilità territoriale può essere letta in modo ambivalente: se è vero che rappresenta una perdita di capitale umano; va anche tenuto in conto il suo ruolo di rottura rispetto ad un mercato del lavoro opaco, ingessato da elevate barriere all’ingresso. In sintesi, la mobilità territoriale allo stato attuale può essere l’unica strada che conduce ad una maggiore mobilità sociale, ad un innalzamento delle aspirazioni che faccia crescere gli incentivi all’investimento in istruzione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I Laureati del Mezzogiorno: Risorsa Sottoutilizzata o Dispersa

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Informazioni tesi

  Autore: Gianfranco Serio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Maria Concetta Chiuri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 151

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