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Contratti partecipativi e venture capital nel sistema finanziario Shariah compliant

Mudarabah

Il contratto partecipativo per definizione è rappresentato dalla mudarabah.
Storicamente questo tipo di contratto è stato un mezzo d’incontro tra due operatori aventi ciascuno forme diverse di ricchezza complementari, il lavoro e la terra. In essa era fondamentale il rapporto fiduciario tra le parti: non a caso il mudarib, il prenditore di fondi, può anche essere chiamato amin, fiduciario.
Si narra che lo stesso Profeta nei suoi rapporti con la vedova Khadija lo utilizzasse.
La somiglianza con l’istituto della commenda, in uso nel commercio medievale, e la conseguente possibilità di utilizzarla negli scambi commerciali con tutti i paesi del mediterraneo, ha favorito la sopravvivenza e la crescita di questo tipo di contratto.
La mudarabah è caratterizzata da una netta separazione tra capitale e lavoro: una volta che il rabb-al-mal, l’investitore, veicolato dalla banca, conferisce il capitale al mudarib, il prenditore di fondi, colui che ha apportato capitale non può più intervenire. La responsabilità ricade dunque per intero sul mudarib che risponde della condizione del business ed apporta il suo lavoro. Le eventuali perdite sono ripartite tra i finanziatori. L’imprenditore è tenuto a risarcire la banca per le perdite derivanti dalla gestione solo qualora:
- tali perdite siano state prodotte dalla sua negligenza nel disporre del finanziamento
- si siano verificati abusi o violazioni delle condizioni contrattuali, ad esempio degli accordi sulla distribuzione degli utili.
Il rabb-al-mal può tuttavia imporre dei limiti all’attività o decidere per lasciare totalmente libero il mudarib; vengono a generarsi due fattispecie possibili:
- contratto vincolato, detto anche con mandato limitato: il capitalista impone dei limiti quali la durata della società e il tipo di attività. In tal caso qualora vi sia violazione delle prescrizioni, il mudarib diviene responsabile di qualsiasi perdita e il mandante può richiedere risarcimento dei danni finanziari cagionati;
- contratto non vincolato, in cui l’imprenditore può agire in totale libertà nella gestione del business.
In entrambe le circostanze il Piccinelli sottolinea come “le percentuali di divisione dei profitti prodotti dall’affare devono essere definiti a priori e in nessun caso l’agente può, senza l’autorizzazione del principale, indebitarsi”.
Da notare che solo la percentuale di divisione dei profitti viene decisa a priori, non una somma fissa a favore di qualcuno, che invece costituirebbe riba e dunque sarebbe proibita.
A sostegno di quanto affermato circa la disomogeneità dei contesti in cui è prevalente la popolazione di religione musulmana, occorre sottolineare come le scuole hanafita e hanabalita permettano i contratti vincolati, mentre la malikita e quella shalifita considerano come validi solo quelli non vincolati.
Caratteristica distintiva della mudarabah è l’asimmetria distributiva di profitti e perdite: mentre, qualora si riscontrino profitti, essi vanno divisi tra investitore ed agente, qualora si riscontrino delle perdite esse vanno a ricadere totalmente sul prestatore di fondi. In aggiunta, se il capitale fosse diviso in due affari, uno in perdita e l’altro in utile, l’eventuale distribuzione dei profitti sarebbe subordinata al ripianamento delle perdite riscontrate.
In considerazione di tale asimmetria alcuni autori, quali Hamaui e Mauri, fanno ricadere tale tipogia di contratto non tanto nella categoria profit and loss sharing, ma bensì in quella profit sharing.
Il capitale può essere conferito sotto forma di beni, oltre che naturalmente sotto forma di denaro. In tal caso i beni vengono messi a bilancio in base alla stima del fair market value al momento della stipula del contratto. Tale previsione è contenuta all’interno degli standard emanati dall’AAOIFI, in un manuale che detta le regole che rendono leciti gli strumenti finanziari islamici.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Contratti partecipativi e venture capital nel sistema finanziario Shariah compliant

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Informazioni tesi

  Autore: Giovanni Pecora
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Libera Univ. Internaz. di Studi Soc. G.Carli-(LUISS) di Roma
  Facoltà: Economia
  Corso: Finanza
  Relatore: Alessandro Pansa
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 159

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