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Gli effetti economici della pandemia: dall’origine del covid 19 al piano per la ripresa dell’Europa

Next Generation EU

Next Generation EU non è soltanto un piano per la ripresa, ma si tratta di un’occasione unica per uscire più forti dalla pandemia, trasformare le economie dei Paesi dell’Unione Europea, creare opportunità e posti di lavoro per l’Europa in cui vogliamo vivere.
L’RRF (Fondo per la ripresa e resilienza) è un fondo che offre un sostegno finanziario su larga scala per riforme e investimenti intrapresi dagli Stati membri dell’Unione Europea, allo scopo di attenuare l’impatto a livello sociale ed economico della pandemia da coronavirus e di rendere le economie dell’Unione europea più sostenibili, resilienti e meglio preparate per le sfide poste dalle transazioni verde e digitali.
La pandemia di Covid-19 ha messo alla prova la capacità delle istituzioni sovranazionali e nazionali di fornire risposte tempestive e flessibili a sfide economiche senza precedenti. Sebbene gli impatti della pandemia siano stati ampiamente diversi tra Stati membri, il PIL dell’Unione Europea si è contratto di circa il 6,5% nel 2020 prima di mostrare una modesta ripresa nel 2021 con una crescita del 4%.
Con Next Generation EU, l’Unione Europea mira a dimostrare la sua capacità di fornire una risposta politica rapida e ambiziosa alla crisi finanziando investimenti urgenti, creando posti di lavoro e riparando i danni immediati causati dalla pandemia, innescando così una ripresa sostenibile e resiliente.
Il 27 maggio 2020, l’Unione Europea ha presentato una proposta di recupero da 750 miliardi di euro come fulcro della sua risposta economica alla crisi del coronavirus, aumentando al tempo stesso il suo bilancio esistente. I funzionari dell’Unione europea hanno affermato che il 25% del pacchetto di stimolo è destinato a misure rispettose del clima come la ristrutturazione degli edifici, le tecnologie energetiche pulite, i veicoli a basse emissioni di carbonio e l’uso sostenibile del suolo. Il pacchetto di stimoli doveva essere approvato dal Parlamento europeo e dai 27 Stati membri. Le divergenze di opinione sui fondamenti del bilancio dell’Unione europea hanno reso questo processo lungo. Gli investimenti a basse emissioni di carbonio possono aiutare l’Europa a riprendersi meglio di prima, creando posti di lavoro, aumentando la sua competitività e costruendo un’economia sana che sia più resiliente a shock come pandemie e cambiamenti climatici.
Il 9 ottobre 2020 gli ambasciatori degli Stati membri hanno fortemente concordato la posizione del Consiglio in merito alla dotazione finanziaria di Next Generation EU, e del meccanismo di resilienza e ripresa (RRF), mobilitando 672,5 miliardi di euro dal primo gennaio 2021.
Gli investimenti di Next Generation EU devono essere in linea con le priorità dell’Unione Europea di transizione verde e digitale, che sono state identificate come centrali per la prosperità e la resilienza future dell’Europa del Green Deal europea e nel programma Shaping Europe’s digital future piano. Grazie al suo potenziale di crescita e creazione di posti di lavoro, la transizione verde e digitale è ora considerata più importante che mai.
Questi principi guidano i Piani di recupero e resilienza che gli Stati membri hanno presentato nell’aprile 2021, al fine di ricevere una parte dei fondi Next Generation EU. Gli Stati membri devono stanziare autonomamente i fondi Next Generation EU, rendendo operative le priorità climatiche, ambientali, sociali e digitali dell’Unione in progetti concreti. Nei loro piani di recupero e resilienza gli Stati membri devono chiarire come affrontare gli obiettivi generali fissati da Next Generation EU:
1. Promuovere la coesione economica, sociale e territoriale dell’Unione;
2. Rafforzare la resilienza economica e sociale;
3. Mitigare l’impatto sociale ed economico della crisi;
4. Sostenere le transizioni verdi e digitali.

Avendo stabilito un quadro generale chiaro con obiettivi comuni distinti e misurabili, la Commissione ha incoraggiato gli Stati membri a presentare i propri piani a seguito di un’ampia consultazione politica interna che ha coinvolto tutte le parti interessate nazionali e locali. Tuttavia, alcuni Stati membri hanno ancora incontrato notevoli difficoltà, a conferma di una debolezza di lunga data nello sviluppo di una condivisione interna consenso a fornire un feedback tempestivo sulla decisione della Commissione.
L’RRF segue un preciso iter attuativo, che va dalla richiesta da parte degli Stati membri, al versamento degli importi. In particolare:
• Gli Stati membri presentano i loro piani per la ripresa e resilienza;
• La commissione li valuta rispetto a 11 criteri;
• Il consiglio approva i piani caso per caso il mese successivo alla decisione della Commissione;
• La Commissione versa il 13% dell’importo totale della sovvenzione entro due mesi dall’approvazione del consiglio;
• Gli Stati membri possono chiedere pagamenti, fino a due volte l’anno, quando raggiungono un accordo. La Commissione ha due mesi per preparare una valutazione preliminare delle domande.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Gli effetti economici della pandemia: dall’origine del covid 19 al piano per la ripresa dell’Europa

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Informazioni tesi

  Autore: Giusy Spagnolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università Telematica Pegaso
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Marilena Iacobaccio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 31

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