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Privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici: un'analisi del caso CAFC S.p.A.

Nozione di servizio pubblico

Le Public Utilities trovano la loro specificità, secondo l’opinione più diffusa, come una società, un ente o qualsiasi altro tipo di istituzione o organizzazione impegnata nel soddisfare la domanda di servizi ritenuti di interesse rilevante per una comunità ,capaci cioè di rispondere ad un bisogno della collettività.

Una definizione più ampia, oggi accettata comunemente, consente di qualificare come Public Utilities una attività in base alla sua rispondenza alla pubblica utilità ed all’interesse generale, a prescindere dal soggetto al quale è istituzionalmente collegata. Tale concezione trova conferma anche nella Costituzione, dal combinato degli articoli 41 e 43, nei quali si afferma l’esistenza di attività qualificabili oggettivamente come servizi pubblici essenziali e che proprio in ragione della loro natura possono essere riservate o trasferite allo Stato o ad Enti pubblici.

Nel corso degli anni molti settori sono stati considerati di interesse collettivo; oltre a quello idrico, di igiene urbana, trasporti, energetico, possono essere riconducibili alla nozione in esame anche una serie di altri servizi quali il settore sanitario, le infrastrutture (autostrade, strade), la comunicazione (telefonia, poste, televisione). I criteri ai quali le Public Utilities devono attenersi nell’erogazione dei servizi pubblici locali sono innanzitutto la soddisfazione sia delle esigenze di economicità di chi le gestisce, sia la volontà di soddisfare i bisogni delle imprese e dei cittadini che li utilizzano.

Le Public Utilities sono oggi più che mai al centro di un acceso dibattito tra i sostenitori di una progressiva apertura del mercato all’intervento di capitali privati e alla competizione tra imprese e chi si oppone a riforme di liberalizzazione e privatizzazione in nome del primato dell’attore pubblico locale nella regolazione e nella produzione dei servizi stessi. Ne è derivato un quadro decisamente difficoltoso e stratificato nella coordinazione di una disciplina sia generale che settoriale.

L’importanza dei servizi pubblici, sia a livello di competitività sia a livello di coesione e di crescita sociale, costituisce le principali motivazioni sottese alle diverse leggi di riforma del settore. Il dibattito si è concentrato sulla nascita di ambienti economici pro-concorrenziali, nei quali la presenza del pubblico si limiti a definire le regole del gioco senza ingerire nella gestione. Lo sviluppo del concetto di servizio pubblico è caratterizzato da un’articolata e complessa evoluzione normativa, che ha trasformato radicalmente i sistemi organizzativi e i modelli gestionali nel settore dei servizi pubblici. E’ l’ambito dei servizi pubblici locali nel quale si sono registrati continui interventi normativi generali e settoriali, in ragione dell’importanza tradizionalmente ricoperta dagli stessi e della loro rilevanza per l’utenza, caratterizzata da un rapporto più diretto e partecipato con l’ente locale rispetto a quello che essa vanta con l’Amministrazione centrale.

Per quanto riguarda le modalità di organizzazione del servizio e le corrispondenti forme di gestione, occorre definire un ambito di applicazione che valga per i servizi pubblici locali di rilevanza economica. Il Testo Unico sugli Enti Locali (TUEL) del 2000, all’art. 112 indica che sono gli Enti Locali a provvedere alla gestione di quei servizi pubblici che “ abbiano per oggetto produzione di beni e attività rivolte a realizzare fini sociali e a promuovere lo sviluppo economico e civile delle comunità locali”. Nel 2001 la giurisprudenza del Consiglio di Stato ha puntualizzato che per “servizio pubblico” deve intendersi “qualsiasi attività che si concretizzi nella produzione di beni o servizi in funzione di una utilità per la comunità locale, non solo in termini economici ma anche in termini di promozione sociale, purché risponda ad esigenze di utilità generale o ad essa destinata in quanto preordinata a soddisfare interessi collettivi”. Segue poi la pronuncia del 2003 in cui si precisa che rientra nella nozione di servizio pubblico locale “qualsiasi attività che si concreta nella produzione di beni e servizi in funzione di una utilità per la comunità locale non solo in termini economici ma anche ai fini di promozione sociale”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Privatizzazione e liberalizzazione dei servizi pubblici: un'analisi del caso CAFC S.p.A.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Bondavalli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Sociologia
  Relatore: Gabriele Blasutig
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 137

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Parole chiave

servizi pubblici
privatizzazione e liberalizzazione
caso cafc s.p.a.

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