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La tutela collettiva dei consumatori. Profili processuali della nuova azione collettiva risarcitoria

Ordinamento processuale e tutela collettiva

I costi e la lentezza della giustizia, spesso costituiscono un deterrente per chi vuole tutelare i propri diritti, specialmente quando il valore della controversia è di modesta entità e la controparte ha una posizione economica predominante.
Le azioni collettive, sotto questo profilo, rappresentano un utile strumento giurisdizionale per far cessare quei comportamenti che sono dannosi per una generalità d'individui o per eliminarne gli effetti negativi.
L'articolo 24 della Costituzione statuisce che tutti possono agire in giudizio per tutelare i propri diritti e interessi legittimi, quindi non esiste limitazione sul piano operativo, se non quello di proporre l'azione al giudice competente, secondo quanto chiarisce l'articolo 99 del c.p.c., sul principio della domanda.
I presupposti dell'azione collettiva devono trovare il loro ambito di applicazione all'interno dell'ordinamento processuale, rispettando quei requisiti essenziali, richiesti per provocare l'esercizio della funzione giurisdizionale. Partendo da quelli che sono i presupposti processuali, cioè ammissibilità e procedibilità della domanda, occorre in primis che la domanda sia formalmente e sostanzialmente valida e sia presentata a chi ha potestà di giurisdizione, anche se dovesse poi risultare che il giudice adito non ha competenza in materia. A tal proposito serve perciò distinguere quando l'azione riveste caratteri di stampo civilistico, da potersi rivolgere al giudice ordinario dal caso in cui, invece ci si trova nell'ambito della giurisdizione amministrativa.
La fase di ammissione della domanda, solo nell'azione di classe risarcitoria, ai sensi del comma 3 dell'art. 140 bis, ha previsto una prima udienza in cui il tribunale, sentite le parti, emette un'ordinanza. La valutazione sull'utilità dell'azione tende a tutelare non solo l'interesse sostanziale di una pluralità di soggetti, ma anche la non spregiudicatezza dell'azione stessa, che potrebbe recare un danno ingiusto all'impresa convenuta.
Questa fase di filtro ha la funzione di valutare preventivamente se sussistono i requisiti di fondatezza della domanda, identità dei diritti individuali omogenei e tutelabili secondo il disposto del punto 2 dell'art. 140 bis ed infine che il proponente dimostri di essere in grado di curare adeguatamente gli interessi della classe.
Questa prima udienza preliminare ha teoricamente le stesse caratteristiche di quella descritta nell'art. 183 del c.p.c., ma se ne discosta per alcuni aspetti. Le indicazioni procedurali del punto 6 dell'art. 140-bis, risultano di fatto incomplete, come ad esempio l'aver sottinteso se sia necessaria una comparizione personale delle parti e per essere caratterizzata dal fatto che l'accesso alla successiva trattazione del merito è condizionata da una valutazione preventiva, mentre nel processo di cognizione è prevista già nella prima udienza.

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La tutela collettiva dei consumatori. Profili processuali della nuova azione collettiva risarcitoria

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Informazioni tesi

  Autore: Antonio Parrillo
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Eugenio dalmotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 214

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Parole chiave

consumatore
azione di classe
azione collettiva risarcitoria
tutela collettiva

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