Spiritualità benedettina nell'antica contea Normanna di Aversa

Il fenomeno della “fuga mundi” che caratterizzò la vita di molti uomini spirituali egualmente investì la vita anche di molte donne che sceglievano di seguire la strada del Signore con la consacrazione ad ordini monastici dedicando la loro vita alla preghiera e al lavoro.
Dal IV sec parallelamente al monachesimo maschile, infatti, si affermò quello femminile, in maniera particolare emerge l’opera di Sant’Ambrogio di Milano, San Girolamo a Betlemme e San Cesario d’Arles, quest’ultimo compilò anche una regola.
Tuttavia l’organizzazione monastica femminile ebbe piena affermazione con la diffusione della regola benedettina grazie a S. Scolastica, sorella gemella di San Benedetto.
Non era insolito, intorno all’anno mille, trovare nei pressi dei più importanti conventi benedettini un altrettanto luogo di lavoro e preghiera riservato alle donne.
Nel dover dare una tesi sull’origine e fondazione del monastero femminile di S. Biagio è opportuno tener presente quanto detto nel precedente capitolo sulla storia dei Normanni ad Aversa, la loro espansione territoriale e i loro rapporti con il papa.
Si può considerare quindi, che il territorio su cui viene istituito il monastero benedettino femminile di San Biagio doveva rientrare quasi certamente nel territorio soggetto all’abate di San Lorenzo.
E che lo stesso si trova fuori dal perimetro della città normanna è presumibile che il convento femminile sia preesistente alla venuta dei normanni, trovando così maggior credito la teoria che la fondazione sia stata opera della principessa longobarda Aloara.