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Il concetto del tempo nel romanzo ''Momo'' di Michael Ende

Origini del romanzo “Momo”

Il romanzo “Momo” venne iniziato da Ende agli inizi degli anni Settanta, durante il suo soggiorno in Italia e per questo fu fortemente influenzato dalla cultura e modo di vita romana; il lavoro al romanzo durò circa sei anni, perché Ende interrompeva di continuo il lavoro, infatti il suo modo di lavorare si può chiamare “Reifungsprozess”, durante il quale egli rimaneggiava più volte il testo, rileggendolo e cambiando le parti non convincenti: quando non era sicuro, metteva vicine le due versioni e aspettava che fosse in grado di scegliere la più giusta. Lo terminerà nel 1972.
L’idea di questo romanzo gli venne quasi per caso, infatti era necessario sempre solo una banalità, a volte una cosa irrilevante, che metteva in moto la sua fantasia e gli permetteva di inventare i punti più fantastici, più fiabeschi: ad esempio l’idea base del romanzo gli venne da un vecchio orologio da tasca senza lancette, che ovviamente non funzionava e in seguito ogni cosa gli servirà da spunto come una frase letta da qualche parte, una vetrina, una foto o una scarpa; l’idea della Cassa di Risparmio del Tempo gli venne dal nulla, o meglio da una banalità:
“Zeit stehlen kann man nur demjenigen, der Zeit spart, denn jemand, durch den die Zeit sozusagen immer hindurchflieβt, der seine Zeit nicht festzuhalten versucht, der hat ja gar keine, die man ihm stehlen kann, da ist nichts zu stehlen.”
Fin dall’inizio Ende era sicuro che questo romanzo non lo avrebbe potuto scrivere in Germania: “In diesem Sinne ist Momo mein Dank und mein Gruβ an diese wunderbare Stadt und ihre liebenswürdigen Menschen”; spedì il manoscritto del romanzo all’editore Richard Weitbrecht della casa editrice Thienemann, che propose degli aggiustamenti e modifiche ma Ende non si lasciò convincere e richiese il manoscritto indietro e a questo punto comparve Hansjörg Weitbrecht, che incontrò Ende e decise di aiutarlo; Ende era pronto a illustrare a china, da solo, il romanzo, così propose all’editore di stampare il romanzo con colori e scritte in seppia e questo proposta venne accettata. Il romanzo verrà pubblicato dalla casa editrice Thienemann nel 1973.
Dato che Ende amava molto la musica, collaborò con il compositore Mark Lothar, per il quale compose nel 1975 il Libretto per l’Opera “Momo und die Zeitdiebe”, che verrà eseguita il 19 novembre 1979 al Landestheater di Coburg; ovviamente “Momo” ebbe un grandissimo successo, tant’è che venne tradotto in più di venti lingue e nel 1974 ricevette il “Deutsche und Europäische Jugendbuchpreis”; in Giappone, dove il romanzo divenne un esempio di lettura zen, vennero vendute circa due milioni di copie del romanzo e nel 1986 ebbero luogo in molti cinema tedeschi la Premiere del film “Momo”.
Si è anche detto che:
“Momo hingegen und noch mehr „Die unendliche Geschichte’ haben einen symbolisch-moralischen Gehalt, der in ‚Momo’ schon im Untertitel ‘…oder Die Seltsame Geschichte von den Zeit-Dieben und von dem Kind, das den Menschen die gestohlene Zeit zurückbrachte’ zum Ausdruck kommt”.
Il romanzo “Momo” narra di una bambina orfana di nome Momo, fuggita dall’orfanotrofio, che non conosce nemmeno la propria età, è vestita con una larghissima giacca da uomo e vive tra le rovine di un anfiteatro di una grande città tutta sola; essa è dotata di capacità fuori dal comune, infatti sa ascoltare la gente senza dar consigli e sa far udire le musiche e i silenzi della vita interiore:
“Quello che la piccola Momo sapeva fare come nessun altro era: ascoltare. Non è niente di straordinario, dirà più di un lettore, chiunque sa ascoltare. Ebbene, è un errore. Ben poche persone sanno veramente ascoltare. E come sapeva ascoltare Momo era una maniera assolutamente unica.”
Ben presto la gente del posto comincia a prendere in simpatia la bambina e ad aiutarla con tutto il necessario, mentre i bambini la vanno a trovare ogni giorno, trascorrendo il tempo e giocando con lei; oltre ai bambini, Momo riceve molto spesso le visite anche degli adulti, che vanno da lei per chiedere consiglio: Momo si limita ad ascoltare con un’intensità tale che l’interlocutore trova da solo la risposta ai suoi quesiti. Momo è piena di amici tra cui Gigi Cicerone, Beppo Spazzino e la tartaruga Cassiopea, che prevede il futuro.
La bambina trascorre il suo tempo spensierata e anche le persone che le stanno attorno vivono in un ritmo di vita e di lavoro uniforme, prendendosi appunto il tempo per assaporare le cose belle della vita, come gli amici, i pasti lunghi, intrattenimento o bambini; tutto questo però cambia con la comparsa degli uomini grigi, rappresentanti di una Cassa di Risparmio del Tempo, che persuadono gli uomini a risparmiare il tempo: slogan degli uomini grigi è “I risparmiatori di tempo vivono meglio! Il futuro appartiene ai risparmiatori di tempo. Migliora la tua vita…risparmia il tempo!”
Momo, aiutata dalla tartaruga Cassiopea e da Mastro Hora, cerca di aiutare i suoi amici, convincendoli a non fidarsi degli uomini grigi; questi ultimi allora iniziano una ricerca sfrenata della bambina, anche perché vengono a sapere che tramite di lei possono arrivare a Mastro Hora, il custode del Tempo. Sempre più persone iniziano a seguire gli uomini grigi, tra cui anche gli amici di Momo come Gigi, che diventa un uomo d’affari e in questo modo essi diventano “hektischer, rücksichtsloser und profitgieriger”; il tempo rubato agli uomini viene mischiato al tempo inaridito degli uomini grigi, che per sopravvivere hanno bisogno sempre di nuovo tempo.
In questo modo, tra gli uomini si fanno sempre più strada “Resignation, Depression und Sinnleere”; quindi Momo decide di combattere gli uomini grigi e la loro organizzazione dei ladri del Tempo e con l’aiuto sia di Cassiopea sia di Mastro Hora, presso il quale ha la visione delle Orefiori, cioè le ore dell’umanità, che appassiscono per rifiorire; alla fine riuscirà a ridare agli uomini il tempo rubato.
Ovviamente, dato che questo romanzo rientra nel genere della narrativa fantastica, sono presenti al suo interno, elementi fantastici come il vortice vagante che crea le tempeste, la tartaruga Cassiopea, la stanza degli orologi di Mastro Hora, il luogo onirico da dove sgorgano e nascono le ore e altri elementi

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il concetto del tempo nel romanzo ''Momo'' di Michael Ende

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Bonacina
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lingue e letterature straniere
  Relatore: Franz Haas
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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società
bambino
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