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Riabilitazione neurologica e non, nel recupero della fuzione del cammino

Ortesi ed altri esercizi per l'arto inferiore

Una possibilità di recupero è rappresentata dalle ortesi, dei presidi applicati direttamente al corpo del paziente in corrispondenza della struttura che si intende assistere in grado di facilitare ed indirizzare l'apprendimento sulle condotte motorie corrette.

Le ortesi hanno diversi compiti nella funzione del cammino:
• Contenere e prevenire danni e deformità;
• Favorire l'allineamento articolare e meccanico;
• contenere un deficit muscolare;
• controllare uno squilibrio muscolare statico e/o dinamico;
• favorire la stabilità dell'arto in stance;
• assorbire le discinesie;
• selezionare e dirigere il movimento nella sequenza del passo;
• migliorare postura e pattern dinamico di cammino;
• offrire una facilitazione percettiva (tattile, propriocettiva, cinestesica),
• offrire un aiuto al terapista che può orientarsi al controllo delle
• stazioni articolari libere dal vincolo ortesico.

Quando l'ortesi in questione soddisfa tutti questi compiti porta dei vantaggi: in primis aumenta la velocità senza incremento del consumo energetico e perciò il costo energetico diminuisce; ritarda lo svilupparsi di retrazioni ai muscoli dell'arto inferiore; accresce l'asimmetria e la stabilità; facilita un più equilibrato spostamento del peso su tutti i piani; rende più omogeneo e fluente il pattern di cammino; riduce le cadute.

Le più importanti ortesi di arto inferiori sono:
• FO (foot orthoses)
• AFO (ankle foot orthoses)
• KO (knee orthoses)
• KAFO (knee ankle foot orthoses)
• HO (hip orthoses)
• HKAFO (hip knee ankle foot orthoses)

Le ortesi più comuni tra queste sono le ortesi AFO, che influiscono sulla flessione plantare e dorsale del piede, sulla eversione ed inversione con effetti indiretti sul ginocchio. Sono costituite di materiali plastici termoformabili più o meno rigidi, partono dalle teste metatarsali e le volte del piede, sostenendole e per la maggior parte arrivano a 2-3 cm dalla testa del perone e possono essere articolate e non. Se il paziente residua un buon livello di autonomia o se ha subito un trauma si utilizzano le AFO corte, altrimenti, nel caso in cui ci si trovasse dinanzi ad un’emiparesi, ad un piede cadente pseudo periferico, ad un notevole danno afferenziale delle sensibilità tattili e cinestetiche o ad una instabilità della tibio-tarsica (nel piede equino-varo), sono da preferire le AFO lunghe. Ancora altra forma e funzione hanno le AFO a doppia spirale che sono progettate per contenere le deformità in valgo-pronazione o varo-supinazione e, in parte, l’equinismo senza però limitare troppo la flessione plantare e dorsale. Trovano utilizzo dopo un intervento di chirurgia ortopedica funzionale e dopo iniezioni di tossina botulinica. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Riabilitazione neurologica e non, nel recupero della fuzione del cammino

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Informazioni tesi

  Autore: Davide Di Lorenzo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli"
  Facoltà: Fisioterapia
  Corso: Fisioterapia
  Relatore: Angelo Raffaele D'Amato
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 101

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Parole chiave

recupero
robotica
ortesi
swing
gait analysis
propriocezione
stance
bobath
verticalizzazione
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