Aggiornamenti sulle deviazioni angolari dell'arto anteriore del cane

L’osteodistrofia ipertrofica, chiamata anche malattia di Moller Barlow, scorbuto, osteopatia metafisaria, è una patologia che colpisce giovani cani di razze a rapido accrescimento. Le manifestazioni cliniche si evidenziano verso i 3-4 mesi di età, con ricadute episodiche frequenti (ogni due o tre settimane), che portano a febbre, debilitazione, anoressia, zoppia. È una malattia sporadica che colpisce singoli cuccioli all’interno di una cucciolata, anche se in letteratura esistono segnalazioni di intere cucciolate affette da osteodistrofia ipertrofica.
La razza che pare essere più predisposta è l’Alano, ma anche altre sono colpite: Levriero Irlandese, San Bernardo, Boxer, Dalmata, Doberman, Setter Irlandese, Pastore Tedesco, Collie, Labrador Retriever, Greyhound, Basset Hounds. Sembra esserci una predilezione del sesso maschile. (Bojrab, 2001)
Per quanto riguarda le cause, molte sono state ipotizzate: la carenza di vitamina C (Vaanamen, Wilkman, 1979), l’ipernutrizione con eccessi di vitamina D, di minerali, di proteine, di alimenti calorici, e agenti infettivi, in particolare il cimurro, anche se non ci sono prove concrete per ora, per via di fenomeni di diarrea e problemi al tratto respiratorio superiore contemporanei o poco precedenti all’insorgenza dei sintomi da osteodistrofia ipertrofica. (Bojrab, 2001)
I sintomi sono zoppia, dolore alla palpazione del carpo e del tarso, gonfiore alle zone metafisarie delle ossa lunghe, e anche se un po’ tutte le fisi sembrano poter essere coinvolte, le più colpite sono le fisi distali di radio e ulna. A lungo termine, l’osteodistrofia ipertrofica porta a chiusura prematura dei dischi epifisari. (Denny, Butterworth, 2004)
I segni clinici sono simmetrici, con rigonfiamento delle metafisi, che sono molli, dolenti e calde, dischi di accrescimento allargati e deformità ossee evidenti, che col tempo, con il succedersi delle ricadute, portano a deviazione diafisaria permanente. (Bojrab, 2001) I rilievi radiografici evidenziano delle zone radio lucenti bilaterali nella zona metafisaria, in particolare si rileva una linea radiolucente parallela alla cartilagine epifisaria. Questo nella fase acuta della patologia. Ad ogni ricaduta si riscontra radiograficamente una linea radiolucente, nei periodi tra le due fasi acute si rileva, invece, una linea di riparazione radiodensa. (Grondalen, 1976)