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Cinema: teatro senza limiti - Analisi della fusione Cineteatrale nelle pellicole di Alfred Hitchcock

Paura e suspense: un dialogo con Alfred Hitchcock

Per comprendere e definire cosa Hitchcock intendesse con paura e suspense, ho pensato che il modo migliore per farlo, fosse usare le sue parole, per non confonderle in nessun modo parafrasandole e cercando di interpretarle.

La paura è un principio vitale dell’esistenza, ma può essere goduto soltanto se siamo al tempo stesso consapevoli, anche soltanto a livello di subconscio, che il prezzo dei pericoli che stimolano i nostri sensi “non deve essere pagato”. Come nella vita, cosi anche nel cinema: le minacce devono essere vissute come reali ma, in un modo o nell’altro, devono essere ritenute immaginarie o prive di conseguenze. Un “manto invisibile” ricopre le spalle dei personaggi nei quali ci immedesimiamo.

M- Perché, secondo lei, si sceglie deliberatamente di avere paura, come, per esempio, andare sulle montagne russe, scalare una montagna, o fare una passeggiata in un cimitero a mezzanotte?

H- La paura è una sensazione che la gente ama provare quando è certa di trovarsi al sicuro. Quando si è seduti tranquillamente in poltrona in casa propria e si legge una storia spaventosa, ci si sente comunque sicuri. Naturalmente si provano dei brividi, ma quando ci si scopre in un ambito familiare e ci si rende conto che la paura è causata dall’immaginazione, si è pervasi da una grande felicità. Una felicità paragonabile a quella che prova una persona che beve dopo aver sofferto la sete. Una felicità che ci fa apprezzare il calore diffuso dalla lampada che ben conosciamo e la soffice poltrona nella quale siamo comodamente seduti. Io penso che il lettore si trovi esattamente nella stessa posizione dello spettatore cinematografico. Molto probabilmente, è proprio perché ho amato a tal punto i racconti di Edgar Allan Poe che ho cominciato a fare film di suspense. Per ogni persona che cerca la paura personalmente, ve ne sono milioni che la cercano in modo indiretto, in teatro e al cinema. Rinchiudendosi dentro sale oscure, essi si identificano con personaggi che vivono la paura e vivono loro stessi le sensazioni a essa associate. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Cinema: teatro senza limiti - Analisi della fusione Cineteatrale nelle pellicole di Alfred Hitchcock

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Iaquinto
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2018-19
  Università: Accademia di Belle Arti "Mario Sironi" - Sassari
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Scenografia
  Relatore: Dario Gessati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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