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La rabbia di Pasolini: genesi, restauro ed iconografia di un film sperimentale

Perché restaurare i film?

In questo secondo capitolo voglio chiarire l’importanza e la necessità del restauro cinematografico, perché viene fatto e a cosa aspira. Nello specifico come agisce la Cineteca di Bologna prendendo in analisi proprio La Rabbia di Pasolini a cura di Giuseppe Bertolucci. Infatti sappiamo che il film originale del ’63 è stato prima restaurato dalla Cineteca di Bologna e poi si è passati all’idea di un’ipotesi di ricostruzione.

Ma che cosa s’intende per restauro? E perché è così importante?
Iniziamo dicendo che:
«L’attività di restauro tenta di garantire un futuro ai film in quanto espressioni culturali, cioè sia come manifestazioni d’arte portatrici di valori estetici riconosciuti sia come documenti testimoniali non solo di eventi storici, ma soprattutto di trasformazione sociali, fenomeni di costume, storie individuali e mutazione dell’immaginario collettivo».

In questo senso il restauro ha come scopo la fruizione per la collettività futura, un intento pedagogico per gli spettatori prossimi, al fine di poter conoscere il proprio passato e farne tesoro. Il restauro serve per far avere dei “punti fermi” nella nostra cultura, il mondo è in continuo movimento, la vita è un eterno progresso, il restauro serve per fermare il tempo e farlo fruire all’infinito.

Quindi queste due condizioni - trasmissione al futuro e considerazione dell’oggetto dell’intervento come espressione culturale - sono alla base della definizione del restauro stesso fatto dal suo teorico maggiore, Cesare Brandi. Infatti scrive:
«Il restauro costituisce il momento metodologico del riconoscimento dell’opera d’arte nella sua consistenza fisica e nella duplice polarità estetica e storica, in vista della sua trasmissione al futuro.»

Da qui traiamo tre importanti punti:
• La preminenza per il restauro della finalità conservativa, tesa a garantire la sopravvivenza del patrimonio culturale, su qualunque altra considerazione.
• L’importanza del riconoscimento dell’arte nella sua “consistenza fisica”.
• La necessità, attraverso il riconoscimento, di operare una scelta sulla base di criteri estetici e testimoniali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La rabbia di Pasolini: genesi, restauro ed iconografia di un film sperimentale

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Informazioni tesi

  Autore: Alice Sagrati
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Conservazione dei Beni Culturali
  Corso: Scienze dei beni culturali
  Relatore: Stefania Parigi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 64

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