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Investire in istruzione. Teoria economica e PNRR a confronto

Potenziare le infrastrutture di asili nido e scuole materne

Per migliorare i servizi di istruzione e incrementarne, così, la qualità, è possibile agire anche mediante potenziamenti infrastrutturali.

Le "social infrastructures" non assumono un valore strategico solo per le dinamiche di crescita (si veda il par. 1.3 in riferimento a Hall e Jones) ma anche nel favorire la soddisfazione percepita degli studenti. Lo conferma, ad esempio, un'indagine condotta dall'OCSE nel 2011, per la quale il benessere individuale medio risulta maggiore per coloro che frequentano scuole dotate di infrastrutture di buona qualità (OECD, 2011, p. 3).

L'andamento, in relazione alle diverse componenti, è visibile nella Figura 3.1 sottostante. Particolare attenzione deve essere dedicata alle strutture che ospitano i più piccoli durante l'anno scolastico, quali asili nido (per bambini da 0 a 3 anni) e scuole materne (per bambini da 3 a 6 anni). Infatti, ricerche in psicologia e sociologia hanno dimostrato l'estrema importanza della motivazione e della formazione delle abilità in età prescolastica, poiché nei primi anni di vita le caratteristiche individuali possono essere alterate con più facilità (Heckman, 2000, pp. 2 e 4).

Rendimenti in istruzione, salari e indicatori sociali beneficiano nel lungo termine dei risultati procurati dal sistema di Educazione e Cura nella prima infanzia, definito ECEC (RAND Corporation, 2016, p. 6), il ché prova in parte l'esistenza di esternalità positive anche in tale ambito. L'impatto, però, non è diretto, bensì mediato dalla qualità dei servizi prescolastici offerti, alla quale si dimostrano particolarmente correlati gli effetti in istruzione e lavoro7 (ibid.). Ciò rende gli ambienti familiare e istituzionale fondamentali nella crescita dei più piccoli.

Ragion per cui, da un lato, il ruolo dello Stato dovrebbe consistere nella cura di asili nido e scuole materne, in quanto tali interventi hanno una probabilità elevata di generare effetti duraturi sulle capacità individuali (Heckman, 2000, p. 22; RAND Corporation, 2016, p. 6) e, altresì, di risultare profittevoli per lo Stato stesso sulla base della teoria dell'allocazione del tempo di Becker (1994, pp.112-113).

Dall'altro, l'operatore pubblico dovrebbe avviare politiche che mettano i genitori, soprattutto quelli appartenenti a fasce di reddito basse, nelle condizioni di garantire ai loro bambini un'istruzione prescolastica (Heckman, 2000, p. 2).

La relazione "qualità – apprendimento" di cui sopra sembra, infatti, provata specialmente per coloro che provengono da contesti svantaggiati: dagli studi di Sylvia et al. (2011), si evince che bambini, che hanno goduto di ECEC di elevata qualità ed i cui genitori sono sotto-qualificati, riscontrano buone performance in materie scientifiche ed in inglese, rispettivamente alle età di 14 e 16 anni (RAND Corporation, 2016, p. 6). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

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Informazioni tesi

  Autore: Sara Licciardi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: Università degli Studi del Salento
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Felice Russo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 60

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