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Turismo Sostenibile nei Sistemi Locali del Lavoro della Lombardia

Progetto CAST: Iniziative Ambientali di piccole e medie imprese turistiche in sei regioni europee. Caso di Lombardia.

Il Progetto CAST (Camere Attive nel Turismo Sostenibile) è stato realizzato in attuazione di una delle sette sfide chiave dell’Agenda 2007 della Commissione europea: minimizzare l’uso delle risorse e la produzione dei rifiuti tra le PMI turistiche. Le sue attività erano iniziate a gennaio 2009 e concluse a giugno 2010. Il Progetto è stato coordinato da ACFCI (Assemblée des Chambres Françaises de Commerce et d’Industrie) e la partnership era composta da una rete di Camere di Commercio di 6 differenti Stati e/o regioni: Estonia, Languedoc Roussillon (Francia), Corfù (Grecia), Lombardia (Italia), Toledo (Spagna) e Heves (Ungheria); due Sindacati Nazionali delle Camere di Commercio e Industria (L’Assemblea delle Camere di Commercio e Industria francesi e l’Unione delle Camere di Commercio elleniche) e due partner tecnici: Istituto Nazionale Ricerche Turistiche (ISNART) per l’Italia e Tourism and Travel Research Istitute per la Gran Bretagna.
L’analisi era limitata a strutture ricettive e ristorative, in quanto sono i principali consumatori di energia e rappresentano la più alta percentuale tra le attività di categoria nelle sei regioni esaminate. Di 5517 PMI invitate a partecipare al sondaggio avevano risposto solo 140 di esse con un tasso di risposta di 2,5%. Invece in Lombardia avevano risposto 62 imprese su 2981 contattate (tasso di risposta 2,1%). Le PMI erano principalmente rappresentate da hotel – 36% delle risposte (38% per Lombardia); tra le altre categorie erano bed&breakfast, ristoranti/caffetterie, aziende agri-turistiche e bar/pub/club. Il campione era composto essenzialmente da piccole imprese: più del 40% avevano meno di 50 dipendenti, 10% non avevano i dipendenti e 10% ne avevano più di 50. In Lombardia la dimensione media delle imprese esaminate era molto più piccola, solo 18,54 camere per unità. Uno degli obiettivi principali posto dal Progetto era consentire un’analisi comparativa per le PMI e permettere di effettuare confronti sulla componente ambientale della questione dello sviluppo sostenibile del turismo. Un altro obiettivo importante era definire se le PMI turistiche europee avevano già intrapreso le azioni per la realizzazione di pratiche sostenibili. A questo scopo alle imprese-partecipanti erano inviati i questionari con le domande attinenti la loro situazione riguardo alle pratiche sostenibili e al consumo delle risorse.
A proposito di realizzazione delle pratiche sostenibili, più della metà delle PMI intervistate ha dichiarato di essere già impegnati nella realizzazione di tali pratiche. Il risultato però deve essere analizzato con molta accuratezza. Dato il basso tasso di risposte, non è da escludersi la possibilità che esista una specie di autoselezione all’interno del campione esaminato. Ovvero, è possibile che le imprese che sono già più sensibili all'approccio sostenibile applicato alle loro attività quotidiane, sono più propense a partecipare ai sondaggi relativi a tale argomento. Tra le imprese lombarde il 58,1% ha già adottato dei comportamenti per la tutela dell’ambiente, il 29% non ha risposto e il 12,9% ha risposto di no. Questo risultato è molto positivo perché rileva la consapevolezza delle PMI del bisogno di un approccio più sostenibile.
Per quanto riguarda la domanda sulle politiche scritte sul consumo dell’energia, consumi idrici e smaltimento dei rifiuti, circa un terzo delle imprese intervistate, ha dichiarato di avere delle politiche concernenti ognuna risorsa, circa un terzo non ha risposto alla domanda e circa un terzo ha risposto di non averne. Il peggior risultato presenta Heves, visto che le 7 imprese su 10 intervistate non hanno nessuna politica scritta sul consumo delle risorse e restanti 3 imprese non hanno risposto alla domanda. Anche nel caso di Lombardia le risposte si sono ripartite in modo pressoché uniforme: in media 35,5% delle PMI hanno dato la risposta positiva, 32,8% non ha risposto e 31,8% ha risposto di non avere tali politiche scritte. Pertanto solo un terzo delle PMI italiane intervistate sembra di disporre di tali politiche.
Dal sondaggio risulta che oltre la meta delle imprese non si è mai avvalsa di un supporto professionale per la sostenibilità ambientale. Il miglior risultato ha mostrato l’Estonia con 38% di PMI intervistate, che hanno già usufruito di tali servizi. Il risultato peggiore è attribuito alle PMI di Corfu, dato che nessuna di esse ha dato una risposta positiva. Per quanto riguarda la Lombardia, solo 4,8% delle PMI ha affermato di aver intrapreso un’azione di verifica delle sue pratiche sostenibili o di aver utilizzato un consulente a tale scopo, e questo risultato fa intendere che la maggior parte delle PMI italiane non fa affidamento su consulenze professionali per applicare le pratiche sostenibili.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Turismo Sostenibile nei Sistemi Locali del Lavoro della Lombardia

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Informazioni tesi

  Autore: Maryna Ivlyeva
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Perugia
  Facoltà: Economia
  Corso: Scienze del turismo
  Relatore: Fabrizio Pompei
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 58

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Parole chiave

turismo sostenibile
sviluppo delle strutture ricettive
sistemi locali del lavoro lombardia
consumo idrico pro capite
produzione di rifiuti pro capite

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