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Area Archeologica di Morgantina: un'ipotesi di musealizzazione all'aperto

Progetto museografico del parco

Molto spesso nel nostro Paese non si valorizza il Patrimonio culturale esistente; invece ormai le "rovine" costituiscono un bene culturale prezioso, altamente consumabile, ed occorre quindi inserirle in un contesto di massima rivalutazione, che esalti le qualità dei resti e non li avvilisca.
La cultura, come investimento in termini economici e di utilità pubblica, rappresenta per l'area di Morgantina, una possibilità unica di tenuta e ripresa finanziaria, però nelle condizioni in cui si trova oggi, purtroppo, ai suoi visitatori non offre nulla, se non la grandiosità dei suoi resti; per mutare lo status quo bisogna operare seriamente e il più in fretta possibile.
Nell'ideare il parco archeologico, gli aspetti ed i problemi da affrontare sono molteplici; è necessario curare la componente didattico-esplicativa, si deve andare incontro alle esigenze ed ai bisogni del visitatore, prevedendo la creazione di servizi ed infrastrutture, che, proprio a tal fine, non vanno visti come elementi deturpanti, ma come strumenti necessari per valorizzare e per aumentare l'offerta del patrimonio.
La visita del Parco non deve limitarsi ad una semplice presa d'atto di tale realtà, perciò è necessario, al fine di portare avanti un buon progetto, di avvalersi delle competenze dell'architetto museografo, capace di salvaguardare, conservare il patrimonio storico e storico-artistico.
Un primo punto da analizzare, nella realizzazione di un progetto di allestimento museografico, è l'accesso all'area archeologica. Bisogna creare una zona di estraniazione, una sala per moderni riti di passaggio, un luogo che faccia dimenticare in che tempo viviamo, da quale mondo veniamo, chi siamo.
Si può affermare che Morgantina offre questo "spazio a parte": all'interno del complesso Casa Vinci, il visitatore ha la possibilità di adeguare gradualmente il proprio atteggiamento mentale, ovvero di "trasferirsi" in una nuova dimensione temporale.
Allo scopo di offrire un "immagine" diversa, rispetto a quella a cui si è abituati, all'interno dell'area archeologica si possono supporre una serie di interventi.

Tra i cambiamenti ipotizzati, uno riguarda la sistemazione della recinzione; per proteggere la zona archeologica e per eliminare l'accesso incontrollato all'interno del parco, in passato è stata realizzata una recinzione costituita da paletti di ferro infissi in una fondazione di calcestruzzo e da rete di ferro zincato. Tale soluzione però non è esteticamente e paesaggisticamente consona ad un parco archeologico, ma rappresenta un elemento di "disturbo", ecco perché la rete potrebbe essere occultata ed utilizzata come supporto per piante rampicanti o per siepi, capaci di nasconderla alla vista del visitatore, rendendo così più gradevole il quadro ambientale. Inoltre queste "pareti" arboree possono costituire delle "barriere" per attutire la forza dei venti.
Una componente fondamentale nella progettazione del parco, è l'arredo vegetale. Una corretta distribuzione del verde è sempre consigliabile, l'importante è non esagerare e soprattutto non compromettere la visibilità e comprensione dei singoli monumenti.
L'area va strutturata botanicamente con la conservazione e valorizzazione delle essenze esistenti, storicamente e ambientalmente idonee.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Area Archeologica di Morgantina: un'ipotesi di musealizzazione all'aperto

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Informazioni tesi

  Autore: Barbara Trovato
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: DIPLOMA DI LAUREA IN OPERATORE DEI BENI CULTURALI
  Relatore: Maria Désirée Vacirca
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 211

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Parole chiave

archeologia
museologia
museografia
progettare un museo all'aperto

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