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Bronzisti e vasai: scene di lavoro nella ceramografia attica (VI - V secolo a.C.)

Proprietà e reperibilità dell'argilla

L'argilla è una roccia sedimentaria che, miscelata con acqua, diviene morbida e plasmabile. La zona del Mediterraneo, per le sue caratteristiche geofisiche e morfologiche, garantisce da sempre una buona quantità d'argilla, considerando che sia le pianure che le zone collinari sono depositi di argille di formazione calcarea più o meno ricche di ferro. La presenza di determinate caratteristiche chimico-fisiche, come una buona quantità di composti di ferro, oppure un'alta percentuale di calcare, o ancora, strati di fossili, è dovuta alle diverse fasi di sedimentazione ed ai relativi periodi geologici.
Dal punto di vista chimico è formata principalmente da fillosilicati, così chiamati a causa della caratteristica forma a lamella o a foglia. Tra questi, due sono particolarmente adatti per la lavorazione della ceramica: l'ilote, che deve il suo nome all'Illinois, negli U.S.A., è il più comune tra i minerali argillosi e grazie alla sua plasticità e al colore che acquisisce dopo la cottura, rappresenta la roccia argillosa di prima scelta nel corso dei secoli, tanto da essere largamente utilizzata nella creazione di una grande varietà di forme; la montmorillonite, che prende il nome della località francese di Montmorillon, utilizzata come correttivo e sgrassante nella lavorazione, a causa della sua untuosità è definita "argilla molto grassa" e per questo motivo, il vasaio la lavora con difficoltà.
Nell'antica Atene la raccolta avveniva sfruttando conoscenze tramandate di padre in figlio in base alle informazioni su specifiche zone ad alta concentrazione d'argilla, oppure sfruttando fenomeni geofisici, come ad esempio una frana, che spesso lasciava scoperto uno strato di argilla e sabbia.
Il centro di maggiore raccolta era Amaroussi a circa 10 chilometri a NE di Atene. Tra i siti da ricordare come centri di raccolta, citiamo: Iera Odos e Koukouvaones, aree oggi pienamente inglobate dalla capitale. Dopo aver rimosso il terreno superficiale di riporto e avere scavato un fossato abbastanza largo da consentire al raccoglitore uno spazio sufficiente per muoversi, si tagliavano degli scalini per rendere più agevole la risalita in superficie degli operai, appesantiti dalle ceste colme di zolle d'argilla. Raccolta la quantità necessaria di materiale su cui lavorare, se ne effettuava la pulitura. Era inevitabile, infatti, che l'argilla appena raccolta avesse impurità di ogni sorta oltre che essere dura di consistenza. Il lavoro di raccolta veniva svolto da più persone che riempivano le ceste di argilla per poi passarle a coloro che rimanevano in superficie. L'immagine ci da l'idea di quali potessero essere gli strumenti utilizzati durante questa fase, come le ceste, o il piccone tenuto dall'uomo sulla destra.

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Bronzisti e vasai: scene di lavoro nella ceramografia attica (VI - V secolo a.C.)

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Informazioni tesi

  Autore: Giancarlo Libero Falletta
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Beni Demoetnoantropologici
  Relatore: Antonella Mandruzzato
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 41

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Parole chiave

metalli
lega
argilla
cottura
lavorazione
decorazione
ceramografia
vasaio
tornio

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