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Compagno problematico e genitori preoccupati: un progetto di intervento per migliorare il clima scolastico in presenza di un bambino gravemente maltrattato e abusato

Rapporti tra scuola e famiglia

E’ la famiglia il primo luogo in cui la persona umana si costruisce nelle sue fondamenta biologiche, psicologiche e culturali. Nessun altro soggetto educativo può pienamente sostituirla. Il suo ruolo psicologico e sociale è essenziale. Di conseguenza, gli altri soggetti educativi possono solo collaborare sostenendo l’azione della famiglia; ma i genitori devono sapersi alleare con gli altri soggetti che hanno competenze educative. E non solo perché educare è difficile o perché la situazione odierna è particolarmente complessa, ma perché l’educazione ha bisogno di cooperazione.
La scuola, dal canto suo, rimane un luogo che interessa tutti quanti, in cui confluiscono le difficoltà dei bambini e dei loro genitori. Da sola, però, la scuola non può risolvere tutti i problemi che nascono e che spesso si manifestano come rifiuto di studiare, ipersensibilità, aggressività; spesso questi segnali sono sintomi di una richiesta di aiuto e solo con la collaborazione la scuola può rispondervi.
“Genitori e insegnanti devono guardarsi in modo diverso, non aver paura gli uni degli altri e non passarsi la responsabilità l’un l’altro come se fosse una patata bollente. È assolutamente necessario che i genitori imparino a confrontarsi più spesso con gli insegnanti e che, da parte loro, gli insegnanti dimostrino maggiore disponibilità nei confronti dei genitori” (Duco, 2002).
Secondo il filosofo Emanuele Severino, “genitori e insegnanti sono soggetti sociali differenti, tuttavia uguali in un’unica prospettiva di desiderio: essere buoni educatori. Solo confrontandosi possono rispecchiarsi nel ruolo che si riconoscono vicendevolmente, e proprio nell’incontro si scoprono complementari nel sognare un modo comune di trasformare la società…”
Sia la scuola che la famiglia, quindi, hanno come obiettivo principale quello di educare: entrambe, infatti, educano pur avendo competenze, ruoli e specificità particolari. Negli ultimi anni, però, sembra che il compito di educare insieme sia molto più difficile. Spesso infatti si sentono lamentele sia da parte della famiglia, verso una scuola ritenuta inadeguata, sia da parte della scuola verso la famiglia, ritenuta talvolta troppo delegante, talvolta troppo invadente (Milani, 2008). Sembra quindi che ognuna delle due parti si barrichi lontana dall’altra, criticando l’operato della contro-parte, provocando diffidenza reciproca e rendendo dunque impossibile l’azione di co-educazione.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Compagno problematico e genitori preoccupati: un progetto di intervento per migliorare il clima scolastico in presenza di un bambino gravemente maltrattato e abusato

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Informazioni tesi

master in Genitorialità e Sviluppo dei Figli: interventi preventivi e psicoterapeutici.
  Autore: Elisa Magnolo
  Tipo: Tesi di Master
Master in
Anno: 2009
Docente/Relatore: Fava Vizziello Graziella
Istituito da: Università degli Studi di Padova
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 39

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