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Il mercato immobiliare e la crisi finanziaria

Rimedi anticrisi

Il governo italiano davanti a tale crisi recessiva è stato costretto ad intervenire per dare nuova forza alla domanda interna così da sostenere l’economia in difficoltà. Una prima iniziativa è stata adottata attraverso il Decreto Legge 185/2009 che dispone interventi economici per aiutare famiglie, lavoratori ed imprese italiane. Tra le misure più importanti per le famiglie italiane è stato disposto un fondo di 2,5 miliardi di euro per i figli e neonati a carico, un ulteriore sgravio per le famiglie svantaggiate per il pagamento di luce e gas, la creazione di un fondo per sostenere le famiglie titolari di mutui a reddito variabile ed il blocco degli aumenti tariffari per i treni regionali ed autostrade.
Con il decreto legge 5/2009 sono stati introdotti finanziamenti per il settore dell’auto per un totale di 1,2 miliardi di euro attraverso incentivi per la rottamazione e l’acquisto di nuove autovetture. Un’altra parte dei fondi, circa 2 miliardi di euro, è stato destinato per sostenere l’acquisto di elettrodomestici e mobili per le abitazioni ad uso privato ed un’ulteriore riduzione della pressione fiscale per le imprese. Con una terza iniziativa legislativa il Governo si è mosso per sostenere il mondo del lavoro. Il Consiglio dei ministri ha deciso di implementare il decreto Legge 5/2009 aggiungendovi agevolazioni per sostenere i lavoratori precari che perdono il posto di lavoro. Nello specifico il provvedimento prevede il raddoppio dell’indennità di disoccupazione una tantum per i lavoratori a progetto, che dovrebbe così passare dal 10% al 20% rispetto all’ultima retribuzione percepita, e la riduzione dei tempi per ottenere il sussidio di disoccupazione, che dovrebbe passare secondo le previsioni del governo da 120 a 30 giorni.
Il Governo è anche intervenuto per garantire la liquidità del sistema economico ed evitare una possibile stretta creditizia da parte delle banche che hanno subito perdite in questo periodo. A tal fine sono stati introdotti i così detti “Tremonti Bond”, che consistono in obbligazioni emesse dai vari istituti bancari e sottoscritte dal Tesoro per garantire la ricapitalizzazione delle banche stesse. L’accordo con l’Associazione banchieri italiani è stato concluso ad inizio marzo 2009, e dalle prime stime sembra che le banche abbiano sottoscritto i “Bond” per l’intero importo di 10 miliardi di euro. Il governo ha disposto che tali fondi debbano essere destinati dai vari istituti bancari esclusivamente al finanziamento delle piccolo e medie imprese e delle famiglie e che non possano essere destinati a coprire le perdite subite in questi mesi. A tal fine il governo ha predisposto un sistema di vigilanza del credito da parte dei prefetti delle diverse città per verificare che i fondi siano correttamente utilizzati.
Considerando la nostra regione, la Puglia, la Camera di Commercio di Bari ha stanziato un milione di euro per favorire l’assunzione di giovani di età compresa tra 18 e 29 anni da parte delle piccole medie imprese con un contratto di apprendistato e l’inserimento di disoccupati di età compresa tra 30 e 50 anni. Inoltre l’ente camerale di Bari ha stanziato due milioni di euro per incrementare i fondi di garanzia dei confidi per favorire l’accesso al credito delle piccole medie imprese. Ciò permette alle impresi baresi iscritte alla camera di commercio di rivolgersi ai confidi per la realizzazione di opere murarie, acquisto di impianti e attrezzature, acquisto di suolo aziendale. (fonte:Mario Laforgia 2009)
Il Governo è intervenuto anche per il finanziamento delle grandi opere. Esso attraverso il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) ha disposto l’attribuzione di fondi per le grandi opere in Italia per un valore di 16 miliardi di euro. Tra le opere pubbliche per cui sono stati disposti i finanziamenti spiccano il progetto di ponte sullo stretto di Messina, l’Expo 2012 di Milano e la metropolitana di Roma. Tuttavia per quanto riguarda le grandi opere occorre rilevare che in Italia tali progetti incontrano sempre forti resistenze politico-amministrative che ne allungano l’inizio effettivo. E’ questo il caso ad esempio della costruzione del ponte di Messina che approvato nel 2001 era stato poi fermato nel 2006 dal nuovo governo di centro-sinistra che aveva dirottato i fondi per la costruzione di altre opere pubbliche.
Le iniziative del Governo di centro-destra non hanno incontrato il consenso da parte delle opposizioni e delle associazioni di categoria, in particolare dei Sindacati e di Confindustria.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il mercato immobiliare e la crisi finanziaria

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Informazioni tesi

  Autore: Antonella Liberio
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Politecnico di Bari
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Nicola Costantino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 43

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