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Il mercato dei mutui ipotecari residenziali: analisi, dinamiche e confronti tra i paesi dell'Unione Europea.

Scenari macroeconomici nel mercato dei mutui ipotecari nell’anno della crisi

Si svolgerà in questo paragrafo una breve analisi degli scenari macroeconomici nell’Unione Europea nell’anno della crisi, con particolare riferimento al settore dei mutui ipotecari.
Nel 2008 la crescita del PIL all’interno dell’Unione Europea a 27 Stati Membri e nell’Area Euro è stata pari solo allo 0 ,8% contro il 2,9% del 2007 e il 3,1% del 2006. Dopo un considerevole rallentamento nei primi due trimestri dell'anno, la seconda metà del 2008 ha visto un ulteriore indebolimento dell'attività economica. Il rallentamento della crescita economica nell'Unione Europea deve essere messa in relazione con la caduta della domanda interna – in particolare degli investimenti fissi lordi – e delle esportazioni, con conseguente riduzione del contributo alla crescita del PIL.
Il maggior sostegno alla crescita economica è derivato dal consumo privato – seppur a un tasso pari solo allo 0,9% – che ha sostenuto l'economia, nonostante il continuo calo della fiducia dei consumatori nel corso del 2008.

Gli ingenti aumenti nei prezzi del petrolio e delle altre materie prime nel primo semestre dell'anno hanno alimentato crescenti pressioni inflazionistiche a fronte delle quali la BCE ha aumentato il tasso dei pronti contro termine nell'Area Euro di 25 punti base nel luglio 2008, passando dal 4,00% al 4,25%. Si tratta del primo rialzo dei tassi dal giugno 2007 da parte della BCE che, tuttavia nel mese di ottobre ha invertito la sua politica e abbassato i tassi di 50 punti base. Questa prima riduzione dei tassi è stata seguita da due ulteriori tagli: il primo nel mese di novembre (50 bps) e il secondo nel mese di dicembre (75 bps) così che a fine 2008 il tasso dei pronti contro termine nell’Area dell'Euro era pari al 2,50%.
Questo orientamento espansivo della politica monetaria avrebbe dovuto continuare nell’anno successivo visto il deterioramento del contesto macroeconomico in corso e visti gli sviluppi negativi dei mercati dei prestiti interbancari conseguenti alla crisi del credito.

La recessione globale che ha colpito l'economia mondiale negli ultimi due trimestri del 2008 ha avuto gravi ripercussioni sulla congiuntura dell'Unione Europea e molti degli Stati Membri hanno subito – per la prima volta in oltre un decennio – un sostanziale calo del PIL reale. Come risultato di tutte queste dinamiche, la crescita della produzione differiva notevolmente tra i 27 Paesi dell’Unione Europea: i paesi che hanno mostrato una crescita più sostenuta sono stati alcuni dei nuovi Stati Membri, come la Romania (7,1%), la Slovacchia (6,4%), la Bulgaria (6,0%) e la Polonia (5,0 %).
Tuttavia, altri nuovi Stati Membri, all’interno dei quali la crescita economica degli anni passati aveva di gran lunga superato quella dell'Unione Europea a 15, sono stati colpiti dalla recessione economica, come è avvenuto per l’Estonia (-3,6%) e la Lettonia (-4,6%), mentre tutti gli altri PECO32 hanno registrato aumenti del PIL reale molto più ridotti rispetto al 2007. I paesi già membri dell’Unione a 15 Stati che hanno vissuto una situazione di recessione sono l'Irlanda (-2,3%), la Danimarca (-1,1%), l’Italia (-1,0%) e il Lussemburgo (-0,9%); in tutti gli altri Stati Membri dell’Unione a 15 i tassi di crescita sono stati inferiori rispetto a quelli registrati nel 2007 e nel 2006.

Nel 2008, l'inflazione nell'Unione Europea – misurata con indice armonizzato dei prezzi al consumo (IAPC) – fece registrare un’accelerazione in confronto al 2007 a causa delle notevoli pressioni sui prezzi nella prima metà dell’anno, raggiungendo il 3,7% in media annua – 1,4 punti percentuali in più. I tassi di inflazione furono quindi generalmente più elevati nel 2008 rispetto al 2007 in tutti i paesi dell'UE e gli Stati Membri che avevano fatto registrare tassi di inflazione più ridotti sono il Portogallo e la Germania, rispettivamente con il 2,8% e 2,7%, valori comunque al di sopra dell’obiettivo di inflazione del 2% fissato dalla BCE. Come risultato della loro crescita economica più sostenuta, PECO come la Bulgaria, la Lituania e la Romania hanno registrato tassi di inflazione ben al di sopra della media dell’Unione Europea, rispettivamente pari al 12,0%, all’11,1% e al 7,9%; anche paesi che nel 2008 hanno subito la recessione economica, hanno registrato tassi di inflazione molto elevati come è avvenuto ad esempio in Estonia, 10,6% e Lettonia, 15,3%.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il mercato dei mutui ipotecari residenziali: analisi, dinamiche e confronti tra i paesi dell'Unione Europea.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Marra
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Economia
  Corso: Scambi Internazionali
  Relatore: Mario Deaglio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 158

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