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La comunicazione istituzionale della Massoneria - La storia. I simboli. La comunicazione nella stampa, nel cinema e in Internet

Simboli e significati

La Massoneria non ha una vera e propria struttura centralizzata, né possiede una giurisdizione unica che regoli ogni loggia esistente. Ciò comporta che ogni singola loggia sia indipendente. L’unico filo che unisce le comunioni massoniche di tutto il mondo è rappresentato dalla tradizione e dal rituale.
Nei rituali al massone vengono trasmessi molti insegnamenti e particolare attenzione viene concessa ai principi morali fondamentali dell’amore fraterno, della solidarietà e della verità: principi che sono universali per tutti gli insegnamenti massonici.
Nel suo percorso di perfezionamento mentale e spirituale, all’affiliato viene data la possibilità di salire al grado successivo. Il rituale di ciascun grado è arricchito da una spiegazione illustrativa, volta a riassumere la cerimonia e a metterne in risalto i punti salienti. A supporto dell’insegnamento alcune logge utilizzano tecniche audiovisive, mentre altre di stampo tradizionale usano i “quadri di loggia”.
L’intento di questo capitolo è quello di concentrarsi sui primi tre gradi, ovvero le prime tappe che un massone può passare nel suo percorso di perfezionamento all’interno dei meandri della Libera Muratoria. Vedremo poi come in questi gradi, detti “azzurri”, vi sono la maggior parte dei simboli indentificativi delle tante obbedienze massoniche nel mondo.
La Libera Muratoria fa un largo uso di simboli che vengono utilizzati sia in relazione ai primi tre gradi, sia per garantire filosoficamente l’elevazione intellettuale del massone. Ciò sta a significare che la simbologia massonica aiuta l’interessato ad attingere da un mondo lontano da quello della società di cui fa parte, che gli serve per prender parte ad un “nuovo tutto”. Nel caso qui considerato, si tratta di una nuova identità che si guadagna in quanto massoni.
Secondo la visione massonica dei simboli, viene chiamato “tempio” lo spazio nel quale lavorare in maniera simbolica e gli utensili impiegati, che provengono dall’arte muratoria, sono i sostituti di un’idea interiorizzata: un’idea di cui questi costituiscono la rappresentazione. Il simbolo fa da veicolo all’intuizione intellettuale sovrarazionale e serve a trascendere il mondo sensoriale. Per questo motivo esso viene scelto come mezzo espressivo di ogni insegnamento iniziatico.
Le logge servono ad conferire i tre gradi azzurri, che costituiscono la base della Massoneria. Essi si dividono in: apprendista, compagno e maestro massone. Storicamente si sa ben poco della loro origine: si pensa che, nella Gran Bretagna del XVIII secolo, le logge fortuite si riunissero in locali pubblici e taverne per svolgere impegni presi durante la cena, oppure dedicarsi alla lettura. È probabile che ogni loggia avesse dei propri rituali e che all’inizio fossero usati soltanto due gradi, infatti, le prime notizie sul conferimento del terzo grado provengono dalla pubblicazione Masonry Dissected di Samuel Prichard, risalente al 1730. Con lo sviluppo dell’Istituzione, nel corso del XVIII secolo si avvertì l’esigenza di uniformare gli insegnamenti impartiti nei rituali. Ciò avvenne nel 1813, quando la Loggia di Riconciliazione, nata per unificare i Moderni e gli Antichi, pubblicò il rituale “Emulation”. Ancora oggi nelle logge inglesi esistono procedure diverse, ma la loro struttura simbolica resta la stessa.
Per provare a comprendere l’importanza dei rituali massonici questi si devono immaginare come vere e proprie rappresentazioni simboliche. In tali termini la loggia, intesa come area di lavoro, non può essere vista soltanto come la manifestazione fisica di uno spazio. Difatti essa viene intesa, dal massone, quale rappresentazione simbolica della psiche umana e gli “ufficiali di loggia”, che si incontrano nel rito, vengono considerati le rappresentazioni dei vari livelli di coscienza: da quella ordinaria del mondo fisico, incarnata dal “copritore interno”, a quella del livello spirituale, rappresentata dal Maestro Venerabile. Proseguendo su questa linea, l’interpretazione psicologica della Massoneria ci premette di considerare i tre gradi come tre livelli di coscienza della psiche: il primo grado, l’apprendista, è il livello di coscienza ordinaria, ovvero quella parte della psiche in rapporto col mondo fisico; il secondo grado, il compagno, è il livello che potremmo definire della coscienza individuale e dell’anima; infine il terzo grado, il maestro, è inteso come il livello di coscienza in rapporto con lo spirito.
All’inizio del suo viaggio d’iniziazione, il futuro massone entra a contatto con molti simboli, a cominciare dal “gabinetto di riflessione”, una stanza in penombra dove egli scrive il proprio testamento e si prepara a morire e rinascere simbolicamente come uomo nuovo, fino a giungere davanti al quadro di loggia, dove sono raffigurati gli elementi principali utilizzati nell’istruzione ai gradi massonici.
Il quadro del primo grado illustra alcuni dei principali concetti metafisici del Rinascimento.
Secondo la tradizione religiosa, Dio creò l’universo e l’uomo a propria immagine e somiglianza. L’immagine, nel suo complesso, rappresenta il macrocosmo, l’universo intero, ma anche il microcosmo, ovvero l’uomo, identificabile nella raffigurazione della scala a pioli e del pavimento a scacchi. Vi sono tre colonne che trasmettono l’idea degli opposti affiancati (simbolo ricorrente nella simbologia massonica): la “bellezza” della colonna corinzia e la “forza” della colonna dorica tenute in equilibrio dalla “saggezza”, rappresentata dalla colonna ionica. La “scala di Giacobbe”, posta nel mezzo, simboleggia la coscienza con la quale si intraprende l’ascesa mistica. Sui gradini principali della scala sono poste le figure allegoriche di Fede, Speranza e Carità; quest’ultima si trova sul gradino più alto. Sia macrocosmo che microcosmo sono divisi in quattro livelli: il più basso rappresenta il mondo fisico ed è rappresentato dal pavimento a scacchi e dalla virtù teologale della Fede; Il secondo livello è quello della psiche, simboleggiato dai simboli al centro del quadro e dalla virtù della Speranza; il terzo livello è simbolo dello spirito ed è raffigurato dal cielo e dalla Carità; il quarto e ultimo livello, invece, è la divinità, raffigurata dalla stella che racchiude l’occhio onniveggente, quale presenza del trascendete nell’immanente che, fonte di ogni cosa, costituisce l’origine del macro e del microcosmo.
Dietro la colonna ionica sono poste due pietre: una grezza e l’altra levigata e squadrata. Entrambe stanno a significare i passaggi che il massone deve compiere al fine di edificare il tempio dell’umanità. La pietra grezza, come appena estratta dalla cava, va levigata fino a diventare di forma cubica. Essa rappresenta l’apprendista che ha iniziato il suo viaggio e che deve lavorare per migliorare se stesso attraverso l’equilibrio e il controllo dei vizi e delle passioni, dalle quali è tormentato quotidianamente.
Una volta che la pietra è stata levigata nella forma giusta, è pronta per essere collocata nella costruzione. La pietra levigata, che dovrebbe avere tutte le dimensioni uguali tra loro, rappresenta l’apprendista che ha completato il lavoro fatto su se stesso grazie ad un processo di perfezionamento, nonché di eliminazione delle IV imperfezioni da cui era costituito. Il massone in questo stadio è reputato maturo e può accedere al secondo grado.
In ogni grado esistono degli strumenti, che vengono presentati durante il rito quando ne viene spiegato il significato simbolico. Ci sono tre strumenti per ogni grado e quelli dell’apprendista, che sono maglietto, scalpello e regolo, vengono chiamati “strumenti d’azione”. Applicando gli strumenti del primo grado alla conoscenza di se stessi possono essere messi in relazione: il maglietto con la passione, capace di infondere energia alle situazioni vissute; lo scalpello con l’insegnamento, come capacità di analisi che equilibra la passione; mentre il regolo rappresenta quella capacità razionale di stabilire quanto e quando usare gli strumenti. Attraverso di esso le opposte capacità di passione e razionalità possono essere tenute in equilibrio.

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola Palma
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Accademia di Belle Arti
  Facoltà: Design e Arti
  Corso: Graphic Design
  Relatore: Rossella Ghezzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 133

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