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Il cambiamento organizzativo nella RAI

Societarizzazione

Come detto precedentemente uno degli scopi della divisionalizzazione era la preparazione dell'Azienda per l'entrata di soggetti e capitali privati; in un ente di lunga tradizione pubblica come è la RAI, certamente non un'impresa facile.
In questo contesto possiamo notare anche una progressiva societarizzazione di alcuni rami aziendali, allo scopo di aumentare in misura importante i ricavi, partendo innanzitutto dalla possibilità di cedere gli impianti di trasmissione e diffusione.

A questo fine nel 1999 viene costituita RAI Way Spa, che assorbe la Divisione Trasmissione e Diffusione; con il conferimento è stata trasferita a RAI Way la proprietà delle infrastrutture e degli impianti per la trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica, questa è direttamente controllata dalla RAI con una partecipazione del 99,99%, il restante appartiene a RAI Trade Spa.

Nel giugno 1999 viene creata Serra Creativa Spa, con lo scopo di ricercare e promuovere attività di progettazione e ideazione per la creazione di prodotti innovativi destinati al mercato dello spettacolo e di fornire supporto, servizi, infrastrutture e risorse finanziarie ad autori e creatori. Tuttavia la società non raggiungerà mai il suo scopo.

Nello stesso periodo nasce RAI Net Spa, riguardante invece la distribuzione, realizzazione e commercializzazione di prodotti e servizi interattivi e multimediali destinati alle nuove piattaforme tecnologiche, in ambiente sia domestico che business che istituzionale.
Nel dicembre del 1999 prende vita RAI Cinema Spa, che assorbe le strutture di servizi, quali: acquisto fiction, produzione cinema e vendita prodotti; il compito è quello di acquisire diritti, produrre e coprodurre opere audiovisive, cinematografiche e televisive.
Nell'agosto del 2000 viene creata RAI New Media Spa, che deve curare lo scambio, la gestione, la commercializzazione di diritti inerenti allo sfruttamento di prodotti e servizi audiovisivi idonei ad essere diffusi con qualsiasi mezzo.
Dalla join venture con Fastweb prende vita nello stesso anno, RAI Click Spa, che produceva sette canali tematici on demand, ora nota come RAI On.

Facendo un passo indietro, il primo segnale della societarizzazione ha senza dubbio riguardato la nascita di RAI Trade Spa nel 1997; formatasi dall'incorporazione di SACIS, che si occupava della vendita nei mercati stranieri dei prodotti RAI e del controllo della qualità della pubblicità trasmessa dall'Azienda, si occupava originariamente anche della distribuzione e produzione sia cinematografica che televisiva; Fonit Cetra ed Eri.
Sino al 1975 il 90% circa del capitale della SACIS era posseduto da SIPRA; in quell anno l'intero capitale sociale di SIPRA passa direttamente alla RAI, e ovviamente di conseguenza anche il controllo di SACIS.
SIPRA, oggi nota come RAI Pubblicità, è la concessionaria per la pubblicità della televisione di Stato, gestisce la pubblicità su ogni tipologia di media (televisione, radio, web). Nasce nel 1926 collocandosi nel mercato pubblicitario radiofonico, andando ad espandersi poi verso la carta stampata e successivamente alla televisione. La svolta si ha nel 1957 con il famosissimo Carosello, il primo programma pubblicitario televisivo, il cui successo consolida il legame tra SIPRA e la pubblicità, che porta avanti l'attività di concessionaria unica per la RAI.

Nel frattempo viene approvato il bilancio consuntivo dell'anno 1999 con un record di attivo, ben 142,7 miliardi di euro. Segno che la riorganizzazione voluta dal nuovo Cda, diretta quindi alla divisionalizzazione e societarizzazione, insieme al contenimento dei costi e alla riduzione degli sprechi, oltre che del personale in eccedenza, e il sistema del transfer price, aiutano l'Azienda verso la via del risanamento e dell'aumento della competizione sul mercato televisivo, quasi completamente dominato dalla televisione commerciale, ovvero dal gruppo Fininvest.

Questo nonostante l'annullamento in autunno della cessione, già pre-stipulata in aprile, del 49 per cento di RAI Way, che come detto possiede e gestisce gli impianti di trasmissione, alla società americana Crown Castle. A bloccare l'operazione, di un valore pari a circa 858 miliardi di lire, è il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri. Ancora una volta l'entrata di capitali privati, in questo caso esteri, non avviene e la privatizzazione tanto cercata e sperata viene di nuovo rimandata, nonostante l'organizzazione dell'Azienda fosse stata improntata su questa strada.

Il bilancio del 2000 si chiude con un attivo di 78,9 miliardi di lire, a fronte di investimenti tecnici e in programmi per 1300 miliardi; per la prima volta il Consiglio di Amministrazione propone un dividendo per gli azionisti pari a 20 miliardi e un aumento gratuito del capitale sociale attraverso riserve da 62 a 500 milioni di euro.
Un importante evento da segnalare è nel maggio del 2001 il cambio alla guida del Governo del Paese, la coalizione di centro destra guidata dall'imprenditore Silvio Berlusconi, proprietario del gruppo Fininvest (concorrente RAI) vince le elezioni amministrative e succede alla coalizione di centro sinistra. Un evento del genere ha ovviamente un impatto significativo sulla RAI, che come ben noto segue gli avvicendamenti politici con avvicendamenti nel suo Cda e nel management.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il cambiamento organizzativo nella RAI

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Pochesci
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Management
  Relatore: Maurizio Decastri
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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