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Studio delle mineralizzazioni del settore a Sud di Santa Vittoria (Fluminimaggiore) e relativo impatto ambientale

Stato dell'arte: le mineralizzazioni

Borghesan nel 1938, sottolineò la coesistenza nella zona di tre tipi diversi di mineralizzazione:

1) Tipo filoniano idrotermale: costituito da una fascia di filoni diretti E-W con pendenza a Nord da Perdas de Fogu fino a Perda s'Oliu. Questi filoni partendo da Santa Lucia a ponente di Fluminimaggiore si dirigono verso E mantenendosi molto grossolanamente paralleli al contatto Sud dei graniti dell'Arburese. Si tratta di giacimenti idrotermali di bassa temperatura.

2) Tipo pneumatolico e precisamente pirometasomatico: si tratta di mineralizzazioni insediate negli intercalari degli scisti Siluriani con presenza di solfuri misti talvolta puri senza ganga.

3) Tipo a vene filoniane di puro mispichel: si presentano con piccole quantità di pirite e talora di galena quasi mai con blenda e ganghe di quarzo nelle quote alte.

Borghesan ipotizza che ad una più recente epoca metallogenica, e cioè alla appenninica, siano da assegnare i filoni idrotermali di bassa temperatura quali Montevecchio e Ingurtosu-Gennamari e s'Acqua Bona. La parentela di questi, come di quelli del Fluminese con i graniti dell'Arburese che essi contornano, appare sempre più lontana ed indiretta mentre assai più prossima e diretta è probabilmente la loro parentela con le effusioni trachitiche che si estendono subito a Nord di Montevecchio (Borghesan 1938).

Tra i principali studi delle mineralizzazioni oggetto di questo studio, uno dei più completi è certamente quello di Dessau (1936) sui filoni a nichel e cobalto che affiorano nell'area. In particolare, nella descrizione iniziale di Dessau si evidenziano i caratteri generali del campo filoniano: "Com'è noto, il massiccio granitico dell'Arburese e più ancora la corona di scisti siluriani metamorfici che lo comprende, sono percorsi da numerosi filoni metalliferi, mineralizzati a blenda e galena, taluno dei quali di notevole importanza industriale. Meno noto forse è, che nella stessa zona appaiono anche altri filoni contenenti nichel e cobalto; ma questi filoni sino a d'ora, non hanno dato luogo a produzioni di qualche entità. I filoni di minerali di nichel e cobalto si possono dividere in due gruppi. Il primo comprende una serie di essi, approssimativamente allineati, i quali partendo dal paese di Fluminimaggiore, attraversano i comuni di Arbus e Gonnosfanadiga, per terminare in territorio di Villacidro. Lungo i filoni sono scaglionati, procedendo da W verso E, le concessioni e i permessi di ricerca, Perdas de Fogu e Perda s'Oliu nel territorio di Fluminimaggiore, Sa Menga nel territorio di Fluminimaggiore e Gonnosfanadiga. Dell'altro gruppo è individuato un solo filone che si trova a SW a poche decine di metri di distanza dal massiccio granitico, negli scisti della zona di Nieddoris, ubicata a S della concessione di Crabulazzu; Nieddoris fa parte della concessione S'Acqua Bona nota per i suoi filoni galenosi e blendosi, situata nel territorio di Fluminimaggiore ed Arbus."

I lavori di De Micco (1966), Sola (1968), Serri (1978) evidenziano la presenza nell'area di ulteriori tipi di mineralizzazioni (skarn, definiti all'epoca come "mineralizzazioni stratoidi") e rilevano la stretta associazione tra depositi mineralizzati e strutture tettoniche. Per quanto riguarda gli aspetti tettonici (evidenziati nello schema tettonico di Roberto De Micco riportato in figura 6), vengono distinti faglie propriamente dette e lineamenti.

Dessau (1936) elenca nell'area le seguenti specie minerali, rinvenute in esemplari macroscopici nei filoni. A Perdas de Fogu: cobaltite, niccolite, smaltite, annabergite, galena, pirite, siderite, fluorite.

A Perda s'Oliu: cobaltite, niccolite, galena, blenda, pirite, siderite, argento nativo. Per Dessau (1936) i giacimenti appartengono al gruppo dei filoni idrotermali a minerali di nichel e cobalto, argento a ganga quarzoso-carbonatica, filoni normalmente di bassa termalità confermata dalla paragenesi e dalla struttura dei minerali, in particolare dalle tipiche strutture concrezionali. Per l'autore questo tipo di filoni è posto in relazione genetica con magmi intrusivi acidi, e perciò i filoni esaminati sarebbero geneticamente legati al massiccio granitico dell'Arburese. Poiché i minerali di nichel e cobalto risultano di formazione anteriore alla galena ed alla blenda che li accompagnano, essi apparterrebbero ad una fase metallogenica precedente, anche se di poco, a quella alla quale sono legate le grandi mineralizzazioni del campo filoniano di Montevecchio – Ingurtosu. [...]

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Studio delle mineralizzazioni del settore a Sud di Santa Vittoria (Fluminimaggiore) e relativo impatto ambientale

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Pisanu
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Scienze e Tecnologie Geologiche
  Corso: Scienze e tecnologie geologiche
  Relatore: Stefano Naitza
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 138

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Parole chiave

impatto ambientale
spettrometria di massa
cromatografia
miniera
diffrattometria xrd
analisi laboratorio
paradigma ambientale
concentrazione soglia contaminazione
alcalinità metodo di gran
spettrometria ad emissione ottica

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