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Le basi neurochimche dello stress: variazioni di neurotrasmettitori nei soggetti stressati

Stress e relazioni sociali

Fin dagli anni '70 l'interazione tra salute e relazioni sociali è diventata uno studio indispensabile per i ricercatori, al fine di dimostrare l'efficacia degli effetti della socialità e del sostegno sociale sulla profilassi della malattia e sulla condizione fisica di numerosi soggetti. Per alcuni studiosi tali effetti sono diretti e per altri diventano interagenti con le varie forme di patologia. Gli scienziati Raphael Cohen e Paul Wills hanno parlato di un "effetto tampone" che compie la comunicazione interpersonale sui risultati delle attuali patologie sociali, come i disturbi nevrotici (stress, ansia, angoscia, depressione reattiva, isteria, fobia, mania, ossessione) e psicotici (autismo infantile, anoressia, bulimia, depressione grave, obesità, psicopatia sessuale, psicosi maniaco depressiva, schizofrenia)90.

Le prime forme di disturbo nella popolazione, anche se ci si può convivere consapevolmente, riescono a colpire la quasi totalità della popolazione; le seconde sono più gravi. Queste, sono solite, interrompere il rapporto di interazione tra il soggetto malato e la società. Piuttosto il malato psicotico non è, in opposto del prototipo nevrotico, consapevole del proprio comportamento, che spesso assume dimensioni asociali o addirittura antisociali.

Per prevenire tali patologie è perciò, importante aumentare il livello della relazione interpersonale dei vari soggetti e dell'affettiva integrazione di ognuno nella propria rete sociale91. I rapporti sociali hanno dunque, effetti molto oggettivi sull'uomo e sulla percezione che egli ha del proprio ambiente. Esse hanno la funzione di modellare sia il modo con cui ognuno si percepisce sia la capacità di rapportarsi e di reagire agli eventi patologici, inoltre sono strumenti per regolare ogni tipo di comportamento.

Le relazioni sociali hanno un'azione dinamica ed interattiva non solo sulla salute, preparano l'uomo a rapportarsi all'ambiente. Ogni struttura di malattia è una conoscenza di uno stato di malessere, che, a livello mentale, è vissuto da chi ne è affetto con eccessiva ansia. In opposto la salute è riconosciuta come uno stato di benessere e di equilibrio psicofisico. Nel quotidiano è alquanto difficile, discernere l'una dall'altra. Non è solo arduo, riuscire a definire lo stato di salute e quello di malattia, ma è anche particolarmente difficile stabilire i confini tra una condizione di normalità e una di patologia. Rispetto alcuni studi sicuramente tra l'una e l'altra c'è un processo di continuità. Tra normalità e malattia ci sono notevoli disturbi mediani (nevrosi, depressione, ritardi mentali, schizofrenie e così via) che gli psicanalisti clinici e gli psichiatri cercano di conoscere, per poterli debellare.

Nei nostri giorni sono stati mostrati soprattutto i percorsi che dallo stress conducono alla patologia, ciò nonostante la malattia stessa è una fonte di stress: i mutamenti che comporta, le capacità che richiede possono essere efficientemente lette utilizzando il modello dello stress. È indiscutibile il fatto che la malattia comporti una serie di sacrifici adattivi, che riguardano in vario grado tutti gli campi della vita della persona, la sua famiglia, la sua rete sociale. Il significato di sostegno è intrinsecamente interconnesso a quello di rete sociale. Già negli anni '70 una successione di ricerche effettuate in ambito epidemiologico, sociologico, medico, psicologico, psichiatrico hanno fornito prove che la rete e il sostegno sociale hanno effetti positivi sulla salute sia direttamente che come moderatori dello stress92.

Il sistema della rete è inteso come l'insieme delle persone che si conoscono, unite da legami di familiari, amicizia, vicinato, lavoro, e consente di definire il grado in cui la persona è inserita o meno nei gruppi comunitari. La rete sociale ristruttura la mappa delle risorse di sostegno, svelando la distribuzione delle persone che, possibilmente o, di fatto, forniscono sostegno al soggetto. Una vasta rete sociale permette di vivere conoscenze positive e di rivestire all'interno della comunità un insieme di ruoli decretati, socialmente riconosciuti e gratificanti, assicurando, attraverso interazioni sociali regolatrici, un senso di stabilità e prevedibilità sulla propria vita. Caratteristico è il sostegno emotivo, nelle forme che controllano la confidenza e l'intimità, è considerato un elemento cruciale per la protezione e il benessere psicofisico dell'individuo.

Nella rete personale si possono distinguere due tipi principali di sistemi supportivi: il sistema informale di sostegno include i legami con i parenti, amici intimi, persone con cui si ha un buon grado di conoscenza e confidenza o con cui si condividono principi o valori. Il sistema formale di sostegno è rappresentato da professionisti e operatori che operano in contesti di cura, riabilitazione e intervento psicosociale. La conoscenza del sostegno sociale come regolatore dello stress sostiene che esso può: diminuire la quantità e la qualità negativa degli stimoli stressanti; attenuare o ridefinire la percezione degli stimoli come stressanti; alleviare l'impatto emotivo e psicologico di tali stimoli; favorire risposte attive e adattive.

90 Cohen S., Wills T.A., Stress, social support, and the buffering process. Psychological Bulletin, 98, 310-357, 1985.
91 Fassino S., Daga G. A., Leombruni P., Manuale di psichiatria biopsicosociale, Centro Scientifico Editore, 2007.
92 Corbisiero F., Social Network Analysis. Tendenze, metodi e tecniche dell'analisi relazionale Milano, Franco Angeli, 2007.

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Le basi neurochimche dello stress: variazioni di neurotrasmettitori nei soggetti stressati

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Informazioni tesi

  Autore: Luigina Balzano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2010-11
  Università: Università Telematica "E-Campus"
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Daniele Gigli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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