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Adolescenza nell'era di Narciso

Svincolo dalla famiglia e appartenenza al gruppo

L’adolescente è un soggetto attivo, assolutamente consapevole del cambiamento in corso: in rapporto ad esso modifica il proprio atteggiamento verso se stesso ed il mondo circostante. A livello relazionale la grande variazione rispetto al periodo precedente è collegata alla necessità di svincolarsi dalla famiglia, nel tentativo di rendersi sempre più indipendente (Charmet e Maggiolini, 2004).
Uscendo dallo stadio infantile, in cui la famiglia e la casa erano luoghi sicuri cui affidarsi e in cui trovare cure e protezione, il ragazzo sente ora l’esigenza di porre fine alla dipendenza dalle figure genitoriali, nonostante il senso di insicurezza che crea in lui l’abbandono della “base sicura”(Bowlby, 1989).
Il ragazzo sente di volersi emancipare per divenire autonomo, adulto; allo stesso tempo, però, in certi momenti è acuto il bisogno di chiedere protezione e appoggio come se fosse ancora un bambino; si tratta di una polarità fra pulsioni attive e passive, cioè della coesistenza del bisogno di essere controllati e dell’emergente desiderio di un controllo attivo sul mondo esterno e nei riguardi dell’Io, per cui queste forme d’instabilità e d’incoerenza sarebbero le caratteristiche generali proprie dell’adolescenza: secondo Blos (1971) nello stesso individuo possono aversi manifestazioni bipolari come sottomissione e ribellione, sensibilità e rudezza, atteggiamento gregario e isolamento, altruismo ed egoismo.
Durante questo processo di separazione graduale, a cui si è fatto riferimento anche prima, prende forma un altro processo parallelo, relativo alla sempre maggiore importanza attribuita al gruppo dei pari: il gruppo funziona come contenitore psichico collettivo, che consente lo sviluppo di un senso di identità soggettiva, che si completa quando la percezione di essere se stessi è integrata con la percezione del riconoscimento da parte degli altri (Saottini, 2004).
Proprio venendo a contatto con il gruppo dei pari, dei coetanei, l’adolescente allenta i vincoli familiari; è il gruppo che consolida l’identità del giovane permettendogli di trovare riparo da una relazione regressiva con i genitori, che fa sentire l’adolescente dipendente da questi, in un momento in cui lotta per la sua autonomia: il gruppo spontaneo è quello che meglio corrisponde alla modalità attuale di costruzione dell’identità, che privilegia il processo di individuazione e che sottolinea l’importanza dell’autonomia e delle differenze, rispetto a quella dei legami di provenienza e appartenenza (Erikson, 1968).
Per ricollegarsi al discorso iniziale sul senso di continuità del Sé dell’adolescente e sulla minore necessità di “rompere” definitivamente con la famiglia d’origine (Charmet, Maggiolini, 2004), va notato che oggi anche dalla parte dei genitori l’obiettivo educativo è più orientato al sostegno e alla formazione di una personalità individuale che alla separazione (Rosci, 2004), come già si è detto nel corso del precedente capitolo affrontando il tema della nuova famiglia.
Se l’adolescente vuole meno controllo e meno protezione, i genitori devono saper esercitare, piuttosto, una “protezione flessibile”: poiché l’adolescente, si ricorda, è in bilico tra bisogno di autonomia e affermazione di sé, e bisogno di fare ritorno, nei momenti di necessità, alla sua base sicura (Bowlby, 1989), i genitori devono saper valorizzare le spinte del figlio all’emancipazione, ma devono anche saper comprendere il suo ancora attuale bisogno di aiuto e sostegno (Scabini, 1995).
All’interno della nuova famiglia, come detto in precedenza, non regna un grande conflitto, a differenza di quanto ci si aspetterebbe in seguito alle turbolenze della fase adolescenziale del figlio (Charmet, Maggiolini, 2004). La bassa conflittualità familiare è lo stile relazionale tipico della famiglia “affettiva” a cui si sta facendo riferimento, quella famiglia che difende i propri cuccioli, in cui la lite e la rottura sono qualcosa di estremamente raro. Le soluzioni pacifiche sono preferite in questa relazione quasi alla pari, in cui non si perde l’autorità dei genitori, ma nemmeno si trascurano le competenze sociali emergenti dei figli (Charmet,Maggiolini, 2004).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Adolescenza nell'era di Narciso

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Bignoli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Clinica
  Relatore: Cesare Albasi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 115

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Parole chiave

adolescenza
edipo
codici affettivi
narrazioni
narciso
compiti di sviluppo

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