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Stalking e Vittimologia: crimine, vittime e Forze di Polizia nel delitto di atti persecutori

Tipologie di vittime in base alla relazione vittima-stalker

Si è detto che la vittima è una persona (o un gruppo di persone) che ha subìto gli effetti di una condotta antigiuridica, scorretta e deviante o di una serie di maltrattamenti e violenze messa in atto da un offender; può considerarsi vittima anche la persona che per attirare l'attenzione su di sé, per ottenere dei vantaggi o per suscitare sentimenti di compassione, pone in essere una condotta vittimistica. La vittimologia, nata da una branca dalla criminologia, studia la personalità della vittima e la relazione fra vittima e criminale, perché nella relazione dinamica intercorsa con l'offender, le vittime ricoprono un ruolo chiave per poter comprendere l'azione criminale.

Sulla base della relazione che le vittime avevano con l'autore del reato, uno studio di Mullen, Pathé e Purcell pubblicato nel 2000 ha categorizzato diverse tipologie di vittime e le ha raggruppate in due macro aree vittimologiche:
- Vittime dirette (o primarie): ex partner, contatti professionali/lavoro, amici/conoscenti, sconosciuti, personaggi famosi.

Le vittime definite "ex partner" sono coloro – in larga parte donne – che in passato hanno avuto una relazione intima, anche sessuale, con lo stalker che ha iniziato a molestare l'ex partner dopo la fine della relazione. Solitamente la scelta di terminare il rapporto non è condivisa dalla controparte ed è motivata da un pregresso periodo caratterizzato da molestie e violenza. Poiché il rifiutato potrebbe avere maggiori difficoltà nell'accettare la fine della relazione, molto spesso le azioni di violenza sono insistenti, prolungate nel tempo e particolarmente intense, tanto più profonda era la relazione affettiva fra vittima e stalker; le azioni vengono rivolte a danno non solo dell'ex partner ma anche di amici, familiari o beni di proprietà.

Fra i "contatti professionali" si possono annoverare coloro che per la professione svolta sono più esposti a entrare in contatto con lo stalker: si tratta delle helping professions come medici, operatori sanitari, forze di polizia, psicoterapeuti, avvocati. La maggiore esposizione consiste nel fatto che tali operatori devono necessariamente avviare una relazione diretta con l'autore dell'azione deviante, con il rischio che quest'ultimo possa fraintendere l'aiuto offerto (in virtù di un dovere istituzionale) con un messaggio di interesse sentimentale verso l'offender. In sostanza si ingenerano nello stalker anomale aspettative che si materializzano ai danni degli operatori delle agenzie del controllo tesi sc. investigazione pierleoni a. - 2011formale, sottoforma di molestie e richieste di attenzione assolute e laddove rimutate o disattese, possono sfociare in sentimenti di frustrazione con comportamenti intrusivi, assillanti e finanche ad azioni omicidiarie.

Nei "contatti di lavoro" vengono invece comprese le vittime destinatarie di molestie originate o sviluppatesi in ambito lavorativo; in tali casistiche gli stalker possono essere individuati nel datore di lavoro, colleghi e clienti, con il rischio che le molestie possano verificarsi anche all'esterno del contesto lavorativo.

Nella categoria di "amici/conoscenti" si possono inserire quelle persone con le quali l'offender vorrebbe instaurare una relazione o avere un'amicizia più profonda – solitamente a seguito di un contatto occasionale o di un'amicizia già in corso – ma senza essere corrisposti dalla controparte, così da scatenare la sua rabbia e rancore contro l'offeso.

Infine ci sono i "personaggi famosi" appartenenti al mondo dello sport, della politica, dello spettacolo e gli "sconosciuti" ossia persone che non hanno mai avuto alcun contatto con lo stalker fino al momento in cui egli ha iniziato a porre in atto la sua condotta molesta: gli "sconosciuti" possono essere scelti senza alcuna distinzione di sesso o età, bensì per la loro posizione sociale o per le caratteristiche fisiche senza peraltro escludere che destinatari di tali attenzioni possono essere anche i minori.

- Vittime indirette (o secondarie): parenti, amici, colleghi di lavoro, vicini/coinquilini, animali domestici. Persone che non sono direttamente bersaglio delle molestie o dei comportamenti intrusivi dello stalker ma in virtù del legame che intercorre con la vittima, vengono considerate come possibili ostacoli alla realizzazione del legame a cui aspira l'offender e perciò possono essere a rischio atti di violenza o intimidatori; anche gli animali possono essere delle vittime indirette in quanto, colpendo il proprio cane, accrescerebbe il senso di sofferenza nella vera vittima della violenza.

Un cenno, infine, alle vittime in mancanza di reato (o falsa vittimizzazione), ossia quelle circostanze in cui la pseudo-vittima ritiene di essere stata oggetto di una condotta antigiuridica sebbene quella condotta, nella realtà, non sussiste e non ci sono elementi concreti a sostenere le loro denunce. Sono le "vittime in-credibili" (Monzani-Bertoli, 2016) e suddivise in:

- Vittime simulatrici (o simulatori): persone che deliberatamente muovono false accuse di molestie o comportamenti devianti perfettamente consapevoli che quanto manifestato non è accaduto; l'atteggiamento può essere alimentato da sentimenti di tesi sc. investigazione pierleonvendetta, ritorsioni, ottenimento di un ingiusto vantaggio o profitto, ecc. ed è caratterizzato dalla falsità di ciò che viene sostenuto, dalla certezza delle falsità sostenute e dalla volontà di danneggiare il bersaglio della condotta dolosa e menzognera. La vittima simulatrice percepisce, nella sua consapevole intenzione di mentire, il proprio senso di colpa. I soggetti indicati in questa tipologia soffrono della False Victimization Syndrome, vivono nella consapevolezza di mentire e il loro comportammento può essere causato anche da una psicopatologia: fra queste il disturbo istrionico di personalità (continua ricerca di attenzioni, eccessiva emotività, instabilità nelle relazioni sentimentali, ricerca dell'approvazione degli altri) e il disturbo di personalità prevalente nel cluster B (usano gli altri attuando comportamenti drammatici, eccentrici e disonesti per ottenere propri benefici e vantaggi.)

- Vittima immaginaria: la persona che senza alcun fine per ottenere benefici o a vantaggi, in buona fede, rivendica il suo status di vittima nell'inconsapevolezza ch condotta deviante a suo danno non si è mai concretizzata e pertanto quanto sostenut una falsa pretesa. In questa tipologia possono essere ricompresi pazienti che soffron patologie mentali e che agiscono in maniera irrazionale. La vittima immagin percepisce la (falsa) vittimizzazione ed è mossa dall'intenzione di dire la verità relazione alla sua versione dell'evento. La falsa vittimizzazione può derivare anche un disturbo fittizio, manifestato per attirare su di sé l'attenzione per soddisfare i pro bisogni psichici o dovuti a deliri di persecuzione, ossia disturbi deliranti di cui soffr coloro che si sentono continuamente sorvegliati e sempre oggetto di molestie assill sebbene non vi siano riscontri in tal senso (cfr. D'Amore, 2017).
Fra questi dist psicopatologici c'è la querulomania, una patologia della paranoia inquadrata come disturbo delirante cronico; la persona che ne soffre osserva la vicenda solo dal prop punto di vista senza mai metterlo in discussione e proprio per questo, pretende giust avviando molteplici cause giudiziarie, anche in presenza di torti e molestie del tutto inesistenti e immaginari). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Stalking e Vittimologia: crimine, vittime e Forze di Polizia nel delitto di atti persecutori

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Informazioni tesi

  Autore: Andrea Pierleoni
  Tipo: Tesi di Master
Master in CORSO DI SPECIALIZZAZIONE I^ LIV. in ATTI PERSECUTORI: LA FENOMENOLOGIA DELLO STALKING
Anno: 2019
Docente/Relatore: Marino D'AMORE
Istituito da: Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 122

FAQ

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Parole chiave

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polizia
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