Analisi psicologica, biologica e psichiatrica della fenomenologia dell’omicida seriale

Gli omicida seriali coinvolgono una vasta gamma di individui con diversi tratti di personalità; non esiste un profilo unico di personalità che si applichi indistintamente a tutti i serial killer, ma ci sono alcune caratteristiche comuni che possono emergere da studi e analisi di casi noti (Leone A. 2017). Non sono tratti determinanti e non implicano che chi le possiede diventi automaticamente un omicida seriale. Oltre a possedere i tratti di disturbi antisociali della personalità, caratterizzante di un forte disprezzo per le norme sociali, impulsività e comportamento irresponsabile, l’omicida seriale ha dei tratti narcisistici, manifestanti eccessiva grandiosità, un bisogno di attenzione e ammirazione.
Affetto da tratti di Disturbo Antisociale di Personalità (DAP), l’omicida ha quindi questo forte disprezzo e violazione di diritti degli altri; tende ad essere insensibile alle emozioni e ai bisogni degli altri (Roncagalli M. 2016), mostra un comportamento irresponsabile e ha difficoltà a conformarsi alle norme sociali.
L'omicida è un manipolatore, ha una grande abilità di seduzione per attirare le loro vittime e nascondere le loro vere intenzioni. Il forte tratto di personalità consiste nell’infliggere dolore agli altri (Nuti. E, 2016); è una forte motivazione negli atti di omicidio.
Alcuni serial killer possono avere difficoltà nel controllare impulsi violenti, portandoli a commettere atti irrazionali e impulsivi. Possono essere persuasivi e adottare comportamenti carismatici o affascinanti per ottenere vantaggi personali.
Le persone con questi tratti di personalità, tendono ad essere indifferenti alle sofferenze altrui, sono caratterizzate dalla mancanza di condivisione e una capacità limitata di comprendere i sentimenti altrui. I serial killer mostrano una mancanza di capacità di stabilire legami affettivi e relazioni sociali significative.
Dacché sappiamo che l’empatia è la capacità di mettersi nei panni degli altri, di comprendere e condividere le loro emozioni; è la chiave delle interazioni sociali sane e del comportamento morale, l’omicida seriale spesso dimostra solo disprezzo e alle volte totale assenza, si sente emarginato o alienato dalla società e cerca di compensare queste carenze attraverso la violenza.
È necessario sottolineare come ci possa essere una combinazione di fattori genetici, ambientali e neurobiologici, e a questo si possono associare disturbi mentali, come la dipendenza da sostanze e la depressione. Non tutti i criminali seriali sono uguali, e il comportamento umano per quanto complesso, può dare delle eccezioni a questa generalizzazione, sicuramente un substrato comune in questi individui esiste.
L'intervento psicologico (Nuti E. 2016) può aiutare a gestire i comportamenti problematici e a sviluppare strategie per migliorare la qualità della vita dell’individuo e la gestione dei loro impulsi aggressivi, accomunati da questi tratti caratteristici di personalità.