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Effetti Extra-Uditivi del Rumore: Stress generato in ambito lavorativo nel caso in cui il Rumore non superi il Livello Sonoro Equivalente di 85 dB durante la giornata lavorativa.

Tutela dei lavoratori dal rumore

A normare la tutela dei lavoratori dal rumore è il D. Lgs. n°81 del 9 aprile 2008 “Testo unico per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro” (d'ora in poi TU): tale decreto prevede, all'articolo 190, che come tutte le altre fonti di rischio il rumore sia valutato nella valutazione dei rischi.
L'articolo 189 del TU stabilisce quali sono i valori di esposizione per il rumore nei luoghi di lavoro che saranno poi oggetto di azioni di prevenzione e/o esposizione; esso individua tre livelli:
• Valori inferiori di azione: LEX,8h pari a 80 dB(A) e ppeak pari a 135 dB(C);
• Valori superiori di azione: LEX,8h pari a 85 dB(A) e ppeak pari a 137 dB(C);
• Valori limite di esposizione: LEX,8h pari a 87 dB(A) e ppeak pari a 140 dB(C);
nei tre livelli sopra elencati il termine “LEX,8h” rappresenta il “livello di esposizione giornaliera al rumore” e indica il “valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa nominale di otto ore...” mentre il termine “ppeak” sta per la “pressione acustica di picco” e indica il “valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza (C)” (Pais 2020).
Nel caso in cui dalla valutazione dei rischi risultasse che il livello di esposizione al rumore al quale sono esposti i lavoratori superi i valori superiori di esposizione, il datore di lavoro deve provvedere ad abbassare il più possibile il rischio intervenendo sulla fonte, elaborando e applicando piani di misure tecniche ed organizzative volti a diminuire l'esposizione al rumore e avvalendosi delle migliori tecnologie possibili: tutte queste tecniche prendono il nome di misure di prevenzione e protezione.
Qualora i rischi derivanti dal rumore non possano essere portati a livelli inferiori a quelli determinati dai valori inferiori di esposizione tramite l'adozione delle misure di prevenzione e protezione, il datore di lavoro fornisce ai propri dipendenti i dispositivi di protezione individuale per l'udito (DPI) in modo da tutelarli dall'esposizione prolungata a livelli dannosi di rumore.
La normativa prevede che qualora l'esposizione al rumore presente nel luogo di lavoro superi, ovviamente dopo aver adottato le misure di prevenzione e protezione, i valori inferiori di azione (LEX,8h= 80 dB(A) e ppeak= 135 dB(C)) il datore di lavoro ha l'obbligo di mettere a disposizione dei lavoratori i DPI per l'udito ma sarà a discrezione di questi utilizzarli o meno; nel caso in cui invece l'esposizione al rumore sia pari o superi i valori superiori di azione (LEX,8h= 80 dB(A) e ppeak= 135 dB(C)) il datore di lavoro ha l'obbligo di mettere a disposizione e far utilizzare i DPI per l'udito.
La scelta del DPI idoneo alla mansione è chiaramente strettamente correlata alla mansione svolta e al livello di rumore presente durante lo svolgimento di questa; ogni DPI ha una differente “capacità” di protezione dal rumore dovuta dalla sua forma e dal materiale da cui è composto, qualora questa capacità sia troppo elevata, si rischia di cadere in iperprotezione e quindi di isolare il lavoratore dall'ambiente esterno.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Effetti Extra-Uditivi del Rumore: Stress generato in ambito lavorativo nel caso in cui il Rumore non superi il Livello Sonoro Equivalente di 85 dB durante la giornata lavorativa.

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Informazioni tesi

  Autore: Giacomo Baldinelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2019-20
  Università: Università Politecnica delle Marche
  Facoltà: Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.
  Corso: Tecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro.
  Relatore: Lory Santarelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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Parole chiave

prevenzione
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salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
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