Il ponte sullo Stretto di Messina - Un ponte d'eccellenza per un territorio d'eccellenza

Non esiste un motivo valido per dire NO al Ponte sullo Stretto di Messina. Non c’è ragione al mondo per impedire di unire quello che è separato da poco più di tre chilometri. La scienza e l’ingegneria fanno passi da gigante anno dopo anno, giorno dopo giorno.
In tutto il mondo i ponti vengono costruiti dov’è necessario e dove non lo è, dove conviene e dove no, perché il concetto di convenienza è inevitabilmente vincolato al presente. I ponti si fanno semplicemente perché uniscono.

Tra chiacchere, bisticci politici, occasioni perse il ponte di carta finora ha sfornato solo costi. Il denaro pubblico è stato gettato nell’operazione Stretto di Messina, col risultato di vedere un meraviglioso modellino in scala, diapositive, filmati e simulazioni. Questa storia infinita quanto ci è costata? Si può parlare di spreco di denaro pubblico? Questa follia vale finora circa 150 milioni di euro, o poco più, secondo i calcoli fatti dalla Stretto di Messina S.p.A. Secondo l’amministratore delegato Pietro Ciucci per un investimento di 4 -5 miliardi di euro, il 3% di costi è assolutamente normale.

Secondo quanto riportato dal settimanale Panorama del 30 ottobre 2008, da quando il governo Prodi ha deciso di bloccare la costruzione, ogni mese gli avvocati di Eurolink recapitano alla Stretto di Messina S.p.A. una richiesta di risarcimento da 3 milioni di euro. Altro che affare! Un altro titolo editoriale, estratto da uno studio pubblicato dal sito www.lavoce.info il 26 ottobre 2007 riportava: Stretto di Messina, Largo di Manica. Non c’è mai stato, e non c’è tuttora, un appoggio politico convinto, solido e duraturo, a parte l’innamoramento temporaneo di qualche leader, un sostegno vero e trasversale. È soprattutto per quei soldi che abbiamo perso e per il tempo buttato via che il ponte sullo Stretto si deve fare.

Sull’intero globo terrestre non c’è un’opera, un manufatto, un progetto che abbia raccolto negli ultimi decenni così tanti oppositori come il ponte sullo stretto di Messina. In nome della sua non – costruzione hanno preso posizione politici di tutti gli schieramenti e si sono fatte campagne in Italia e in Europa, si sono costruite carriere parlamentari, scatenati architetti: insomma, si è creato tanti nemici.
Purtroppo il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è finito nel “frullatore” della politica con i risultati più disparati. Vincenzo Consolo, membro del Partito Unico contro il Ponte, ha affermato che invece di una colata di cemento il Sud avrebbe bisogno di una montagna di libri; Sergio Cofferati, invece, ha affermato che il progetto sia buono per una cartolina.