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L’Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza e le sue applicazioni pratiche.

Ulteriori modifiche normative sino al cosiddetto “Decreto Alitalia”

La conferma del fatto che il decreto legge 247/2003 deve essere considerato un provvedimento d’emergenza si ha nel momento stesso della sua conversione in legge. Tale conversione, avvenuta con la Legge 18 febbraio 2004, n. 39, apporta modifiche al decreto, cercando di colmare i vuoti normativi tipici di quei provvedimenti emanati in tutta fretta.
La Legge 39/2004 non è l’unico strumento integrativo alla Legge Marzano poiché, come già detto, la particolare generalità della stessa ha comportato un suo adeguamento ogni qualvolta ci si imbatteva in una nuova, spesso specifica, problematica non contemplata o scarsamente evidenziata nel testo.
Per queste motivazioni il legislatore è ulteriormente intervenuto cercando di creare un corpo normativo in grado di affrontare le più rilevanti crisi d’impresa, attraverso una metodologia diversa da quella attuabile per mezzo della procedura fallimentare.
Si assiste così ad una evoluzione normativa, peraltro attuata in tempi rapidissimi; infatti, in soli tre anni, viene convertito in legge il decreto legge 3 maggio 2004, n. 39 (Legge 5 luglio 2004, n. 166) con cui sono state previste apposite tutele per i creditori ma, successivamente, altre norme verranno approvate.
Fra queste, il cosiddetto “decreto Volare” – decreto legge 29 novembre 2004, n. 281, convertito con la legge 28 gennaio 2005, n. 6: il provvedimento è stato emanato per fare fronte alla crisi del gruppo Volareweb S.p.A. Occorre evidenziare che il dibattito circa la procedura dell’Amministrazione Straordinaria è sempre stato particolarmente acceso e, in relazione al decreto Marzano, facendo diretto riferimento alle modifiche da questo apportate, non mancarono le pressioni affinchè, l’applicazione di un regime così vantaggioso, trovasse estensione anche nei confronti di imprese di dimensioni più modeste.
Proprio sulla scorta di queste considerazioni, la compagnia aerea low cost Volareweb S.p.A. chiese ed ottenne l’ammissione alla procedura al fine di evitare di perdere la clientela, dunque la posizione acquisita sul mercato, previa modifica dei requisiti dimensionali di accesso.
La legge dunque estende l’applicabilità delle procedure anche ad imprese che presentano dimensioni diverse da quelle sin qui esaminate, sia relativamente al requisito occupazionale sia relativamente all’indebitamento ma, oltre a queste modifiche, il decreto in questione non si rivolge soltanto all’impresa in crisi ma anche al gruppo in cui la medesima impresa è inserita.
I requisiti dimensionali sono stati, come detto, modificati anzi, dimezzati; infatti, il numero di dipendenti deve essere pari a cinquecento da almeno un anno, mentre l’esposizione debitoria viene ridotta a trecento milioni di euro.
Si è trattato di un provvedimento ad hoc, la cui approvazione parlamentare è stata caratterizzata da numerose critiche non tanto sul tema specifico all’esame (infatti le forze politiche erano concordi circa il mantenimento dei livelli occupazionali) quanto sull’assenza di una normativa generale sulle crisi di impresa e sull’assenza di una politica di sostegno a favore delle piccole e medie imprese che non beneficiano di misure analoghe.
Sempre nel contesto di una logica emergenziale, viene convertito in legge (Legge 29 aprile 2005, n. 71) il decreto 28 febbraio 2005, n. 22 recante “Interventi urgenti nel settore agroalimentare”. Il decreto in questione ha lo scopo di fronteggiare la situazione di crisi del mercato agricolo, in particolare di quello ortofrutticolo, aggravata a seguito della mancata conversione del decreto legge 29 novembre 2004, n. 280.
Ma vi è stata un’altra crisi che ha indotto il legislatore a modificare ulteriormente il testo del Decreto 347/2003.
Si tratta della crisi che ha coinvolto la Compagnia di bandiera Alitalia – Linee aeree italiane S.p.A. -.
Le norme in vigore infatti non erano adeguate per governare una situazione come quella dell’Alitalia, poiché non ci si trovava in presenza di una crisi di carattere finanziario, bensì di una crisi di carattere prevalentemente industriale aggravata dal fatto che non si poteva interrompere il servizio pubblico garantito dalla Compagnia. Dunque era necessario un provvedimento d’urgenza. Tale urgenza è rinvenibile anche dall’esame di un ulteriore particolare: l’apertura della procedura è stata disposta lo stesso giorno della pubblicazione del decreto in Gazzetta.
Anche il decreto Alitalia può essere ben considerato un provvedimento ad hoc, riservato a quelle imprese che operano nel campo dei servizi pubblici essenziali dove, alle norme di cui alla Legge Marzano, con opportune modifiche, vengono affiancati specifici provvedimenti volti alla cessione di beni e contratti. È opportuno specificare che, prima di procedere all’instaurazione della procedura, l’Alitalia era stata oggetto di specifico intervento normativo volto a fronteggiare i fabbisogni di liquidità dell’azienda.
Il decreto Alitalia, D.L. 28 agosto 2008, n. 134 convertito nella Legge 27 ottobre 2008, n. 166, è stato oggetto di numerosi commenti.
Anche la sua trattazione in Parlamento è stata caratterizzata da diversi interventi tendenti a porre l’accento su numerosi aspetti contemplati dal decreto: dalla salvaguardia dei posti di lavoro alla salvaguardia dell’intera azienda; dalla tutela degli interessi dei creditori sino alla tutela dei piccoli azionisti della società.

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L’Amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza e le sue applicazioni pratiche.

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Informazioni tesi

  Autore: Gloria Cammarata
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi Guglielmo Marconi
  Facoltà: Economia
  Corso: scienze dell'economia
  Relatore: Valerio Lemma
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 138

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