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Ultima Generazione: rappresentazione mediale di un problema politico

Ultima Generazione

L’ultimo movimento da introdurre è Ultima Generazione, il quale sarà approfondito più degli altri due e particolarmente inquadrato sotto una lente mediale.
Per iniziare, bisogna dire che Ultima Generazione non si definisce un movimento ma una campagna e i membri non si definiscono attivisti ma bensì cittadini preoccupati. Si definisce campagna perché Ultima Generazione non è altro che una “costola” italiana di Extinction Rebellion, nata in seguito ad alcuni incontri online aperti e internazionali organizzati proprio dal fondatore di quest’ultimo movimento: il già citato Roger Hallam. L’invito che Hallam rivolgeva ai partecipanti durante gli incontri prende ispirazione dal terzo punto delle richieste di Extinction Rebellion, ovvero andare oltre la politica ed avere il coraggio di progettare campagne e assemblee cittadine locali che si basino sulla strategia di fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta portando avanti una richiesta specifica con lo scopo di ottenere risonanza mediatica.
Le prime azioni di disobbedienza civile che ha compiuto Ultima Generazione sono state i blocchi stradali e non è la prima volta che si incontra questo genere di protesta da parte dei movimenti ambientalisti: il già citato Raimondo Strassoldo, nel suo libro Le radici dell’erba, inserisce i blocchi stradali all’interno di una lista di mezzi e modi con i quali gli ambientalisti hanno sempre lavorato, affermando altresì che il repertorio di modalità del quale dispongono è spesso comune a tutti i movimenti sociali.

Quando Ultima Generazione ha iniziato ad agire, sapeva molto bene quali erano gli obiettivi da raggiungere. Ad oggi, dopo due anni di azioni, lo ribadisce ancora più forte: entrare nelle aule parlamentari per impedire allo Stato italiano di continuare a investire nel fossile. Secondo un rapporto di Oil Change International e Friends of the Earth US, con il contributo di Legambiente, l’Italia si posiziona al sesto posto nel mondo tra i maggiori finanziatori di combustibili fossili e questo, ad Ultima Generazione, non va bene e cercano di fare informazione con le loro azioni di attivismo non violento per sensibilizzare anche gli altri cittadini.
Iniziando a fare azioni per un periodo di tempo prolungato, il loro obiettivo è stato raggiunto: grazie al sensazionalismo e all’unicità delle loro azioni non violente, il movimento è riuscito a suscitare clamore all’interno dell’opinione pubblica, e di questo non possono che esserne fieri, perché la risonanza mediatica che ottengono contribuisce alla rilevanza del tema ambientale all’interno dell’agenda setting, almeno del governo italiano.
In questo senso, i mezzi di informazione sono stati loro intermediari e interpreti, ma giocando anche il ruolo di gatekeepers e portando, anche se involontariamente, l’attenzione sul tema del cambiamento climatico.
I giornalisti, in particolare, ricoprono allo stesso tempo il ruolo di selezionatori di notizie e commentatori dell’issue. Questo secondo ruolo a volte li pone in una situazione di distorsione della realtà, di curvatura di significato verso un’adesione a quegli stereotipi riguardanti l’immagine di un argomento che la società vuole vedere. Per fare un esempio qui pertinente, delle azioni di Ultima Generazione ne viene riportata solo la parte eclatante e spettacolare, quella su cui i commenti degli spettatori si concentrano di più.
C’è però da dire che, quando l’interesse riguardo un argomento si inizia a diffondere tra i vari media, si sviluppa un meccanismo detto di infatuazione: l’avvio di quei momenti di svolta in cui una issue esplode oppure il frame di una issue viene ridefinito in modo radicale. L’esempio che si può qua riportare è quello del picco di attenzione mediale, nonché di prime pagine, dopo l’imbrattamento della facciata di Palazzo Madama a Roma, il 2 gennaio 2023, perché fino ad allora non si era mai presa di mira la sede di un’istituzione, ma soltanto opere d’arte nei musei e i ministeri. A fare da cornice all’azione c’è stato lo sdegno e gli attacchi da parte dei personaggi politici, in quanto si sono ritenuti attaccati personalmente come rappresentati delle istituzioni.

La partita di Ultima Generazione per la conquista dell’agenda è stata giocata in diverse arene pubbliche: spazi comunicativi istituzionali in cui si sviluppa il discorso pubblico sui problemi sociali. Questi, secondo Blumer, esistono in termini di come sono definiti e concepiti nella società, ed è proprio qui che le arene ricoprono il ruolo protagonista, in quanto hanno effetto sia sull’evoluzione dei problemi sociali, sia sugli attori che se ne fanno promotori.
Per spiegare bene come funziona il processo di posizionamento in arena, Hilgartner e Bosk hanno formulato un modello composto da sei elementi, di cui tre fanno al caso nostro.
Per prima cosa, hanno inquadrato le arene come ambienti in cui i problemi sociali sono in una sorta di competizione per ricevere l’attenzione che chiedono. La sopravvivenza di un problema rispetto a un altro, successivamente, dipende dai principi di selezione: fattori istituzionali, politici e culturali. Infine, le arene dispongono della cosiddetta “capacità di carico” di problemi che possono sopportare ed è per questo motivo che alcuni problemi raggiungono il loro picco d’attenzione per qualche periodo, per poi declinare subito dopo, sorpassati da altri. Non c’è da stupirsi, è semplicemente il modello di funzionamento della conquista dell’agenda setting.
Nella tabella 1 sono indicate tutte le azioni che Ultima Generazione ha compiuto nel periodo di analisi oggetto di questo lavoro e che sono state utili a capire quali, tra quelle riportate, sono stati catalizzatrici di attenzione da parte dei media, nonché in quale arena si sono sviluppate di più: tutte informazioni rintracciabili nel capitolo 2.
Di seguito sono riportate tutte le azioni di Ultima Generazione nel periodo di analisi scelto. Si è scelto volutamente di inserire soltanto quelle che avessero come obiettivo opere d’arte e monumenti o palazzi istituzionali. L’esclusione dei blocchi stradali dalla tabella è stata voluta, in quanto, dall’analisi condotta, l’attenzione mediale rivolta ad essi è stata molto bassa. Si tenga conto, però, che questo tipo di azione è caratteristica del movimento e che non hanno mai smesso di effettuarla per dedicare più attenzione ai vari imbrattamenti sparsi in varie parti di Italia.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Ultima Generazione: rappresentazione mediale di un problema politico

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Informazioni tesi

  Autore: Giorgia Roccia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Sociologia
  Corso: Comunicazione, Valutazione e Ricerca Sociale per le Organizzazioni
  Relatore: Marco Binotto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 199

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