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Donne allenatrici nel calcio: realtà e rappresentazione

Nel vasto mondo dello sport, il calcio ha sempre ricoperto un ruolo di primo piano, suscitando passione, impegno e dibattiti accesi. In tempi recenti, l'attenzione si è concentrata su un aspetto cruciale del calcio: il ruolo delle allenatrici nelle società calcistiche. Questa tesi si basa su una ricerca empirica, si propone di esaminare e analizzare a fondo la figura delle allenatrici donna nel contesto del calcio giovanile, ponendo l'attenzione su una serie di questioni riguardo alle percezioni, alle sfide e alle opportunità che le allenatrici affrontano in questo ambiente tradizionalmente dominato dagli uomini.
L’obiettivo principale di questo lavoro di tesi è individuare se anche nelle categorie giovanili, il pensiero maschilista, presente per certi versi nel mondo del calcio, domina, esaminando la percezione che gli atleti hanno rispetto alle allenatrici donna nelle squadre di calcio maschili.
La metodologia utilizzata comprende un approccio empirico che coinvolge interviste e questionari alle categorie giovanili maschili 2013-2012-2011-2010
Il questionario dal titolo “come percepisci la figura delle allenatrici nelle squadre di calcio?” è stato costruito su 15 domande a risposte chiuse e 1 domanda a risposta aperta, utilizzando la scala Likert che permette di esprimere il proprio grado di accordo o disaccordo riguardo ad uno specifico tema. In seguito alla somministrazione dei questionari sono stati poi analizzati i risultati, consentendo la costruzione di grafici che permettono di individuare le tendenze delle risposte in modo intuitivo.
L’intero lavoro di tesi è strutturato in cinque capitoli, il primo capitolo effettua una panoramica sulla concezione del ruolo della donna nella società analizzando gli aspetti socioculturali del “gender gap”; la letteratura presente ad oggi, offre la possibilità di avere una visione più chiara riguardo a come l’argomento viene trattato in altri contesti mettendo a confronto culture diverse.
Nel secondo capitolo è presentata la ricerca, la metodologia e l’ipotesi su cui si basa tutto il lavoro di ricerca; proseguendo, nel terzo capitolo vengono illustrati i grafici dei risultati dei questionari, raggruppati per temi concordanti. Saranno poi, nel quarto capitolo, commentati i risultati dei questionari che permetteranno di delineare una visione più chiara relativa alla percezione che gli atleti hanno delle allenatrici donna. Infine, nella conclusione sarà confermata o confutata la tesi con riferimento ai dati ottenuti. Dall’analisi dei dati emersi, verranno, poi, anche vagliate prospettive diverse per il futuro.
Questa ricerca pone l’obiettivo principale nell’ampliare le conoscenze esistente sul coaching sportivo, e nell’avere una visione più ampia sulla parità di genere nello sport; La tesi si propone di esaminare le diverse sfaccettature dell'argomento, in particolar modo darà voce agli atleti ed esalterà le loro percezioni e opinioni.
L'obiettivo di questa ricerca è contribuire a promuovere una cultura sportiva inclusiva e a garantire che il calcio continui a evolversi come uno sport accessibile e aperto a talenti di tutti i generi.giocatori.
Uno dei risultati più interessanti che emergono da questa ricerca è l'ampia accettazione delle allenatrici donna da parte dei giovani atleti. La maggior parte dei partecipanti ha, infatti, dimostrato di essere aperto all'idea di essere allenata da una donna. Dalle risposte di evince che per i partecipanti è più rilevante la competenza e la capacità dell’allenatrice rispetto al suo genere. Tale dato suggerisce una crescente apertura mentale e una volontà a sfidare gli stereotipi di genere nel mondo del calcio giovanile. Tuttavia, ciò non significa che non esistano sfide. Alcuni giovani atleti hanno ancora pregiudizi basati sul genere. Questo sottolinea l'importanza di promuovere l'uguaglianza di genere fin dai primi passi nell'educazione sportiva.

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6 CAPITOLO 1 DONNE ALLENATRICI, UNA LOTT A CONTRO STEREOTIPI E DISCRIMINAZIONI L’argomento della discriminazione di genere non è purtroppo un fatto ormai risolto o peggio, un fenomeno da poter sottovalutare; ma anzi è un’incapacità della società di garantire a tutti indipendentemente dal sesso, dalla razza, dall’età o dall’orientamento sessuale, pieno sviluppo lavorativo, relazionale e sociale. È ovvio che la questione pone le sue basi su convinzioni, modi, credenze e usi del passato e in questo capitolo, andrò a sviscerare e a portare in evidenza gli aspetti teorici che permettono, ancora, l’esistenza delle discriminazioni di genere nella società moderna. 1.1 Aspetti teorici e socioculturali del problema Per capire la vera ragione per cui le donne allenatrici sono sempre di minor numero rispetto agli allenatori uomini, bisogna fare un passo indietro nel tempo e dare uno sguardo alla società del passato. Le ragioni si basano sulle credenze che agli uomini e alle donne spettavano ruoli diversi, ma la costruzione dei ruoli di genere deriva da alcuni aspetti che si rifanno alla sfera biologica, fisiologica, caratteriale, religiosa, e/o riferiti direttamente all’ambito lavorativo. Sebbene ad oggi sia appurato che tra l’organismo maschile e l’organismo femminile vi siano differenze biologiche e fisiologiche ben diverse, in passato, queste differenze giustificavano la convinzione dell’inferiorità della donna, la creazione di ruoli nella società, la divisione dei lavori, obblighi e diritti diversi. Nella storia, la donna viene percepita come fisicamente inferiore, nasce quindi il concetto di “sesso debole”, l’uomo assume il potere e il dovere di proteggerla e assisterla. Dal punto di vista dell’ambito lavorativo, era comune che la donna si occupasse unicamente della casa e della progenie, era compito della donna accudire i figli, curarli, educarli e sfamarli. A questo si associa la convinzione che le donne possedessero un carattere più gentile, più sentimentale, docile e più adatto alla cura e alle mansioni domestiche. L’uomo d’altro canto era forte fisicamente e mentalmente e perciò a lui spettavano tutti i lavori socialmente utili e gli affari.

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Zingrone
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2022-23
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Motorie
  Corso: Scienze delle attività motorie e sportive
  Relatore: Roberto Farnè
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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Parole chiave

gender gap
pregiudizi
calcio femminile
studio qualitativo
discriminazioni di genere
allenatrici donne
cross gender coaching
sport e descriminazioni
women in sport
women in man soccer team

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