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Economia circolare: vantaggi, svantaggi e impatti sull'economia in Italia

Il concetto di economia circolare molto di attualità, si può ricollegare al concetto di sviluppo sostenibile, che si fa risalire agli anni '70 con la presa di coscienza sul fatto che le risorse naturali sul Pianeta non fossero infinite e pertanto, si cominciò a considerare di cambiare il modello di sviluppo utilizzato fino ad allora, pensando di utilizzare le risorse in maniera mirata e a diminuire il consumo sfrenato per poter garantire alle generazioni future le stesse risorse di quelle precedenti.
Il modo migliore per fare questo era cambiare il modo classico di fare economia, si pensò quindi a un nuovo tipo di economia che potesse fare la differenza rispetto a quello dell’economia lineare caratterizzata dallo schema: produci - usa – getta, solitamente la produzione di un bene produce un rifiuto o scarto che certamente non sarà utilizzato in nessun modo; nell’economia circolare l’obiettivo è di mantenere il più a lungo possibile il valore dei prodotti, materiali e risorse e di ridurre la produzione di rifiuti al minimo.
L’economia circolare sta prendendo il posto dello sviluppo sostenibile perché rispetto ad esso è un messaggio più operativo (meno astratto) indicando una via e un obiettivo più comprensibile.
L’economia circolare è in forte crescita, soprattutto in Europa cominciando a risuonare anche nei discorsi dei non addetti ai lavori. Pur essendo sempre la base la letteratura della Ellen MacArthur Foundation oggi sempre di più associazioni e centri di ricerca stanno lavorando per far crescere le conoscenze in tutti i settori.
L’obiettivo è di responsabilizzare: chi produce a realizzare prodotti sempre più in armonia con l’ambiente che li circonda e chi consuma, a rapportarsi con i prodotti stessi come una risorsa permanente da poter impiegare per mille scopi diversi.
La tragica vicenda del Covid-19 ha dimostrato che soltanto tramite la transizione ecologica si può concepire il progresso. Il seguente elaborato è formato da tre parti.
Nella prima parte verrà esposta la storia dell’economia circolare, il funzionamento e i principi e obiettivi.
La seconda parte è dedicata al Rapporto Circolare 2022 del CEN dove vengono esposti i risultati raggiunti dall’attività circolare, dati confrontati con gli altri maggiori paesi europei.
La terza parte prende in considerazione i principali consorzi esistenti in Italia per quello che riguarda un’attività dove siamo protagonisti: quella del riciclo e le iniziative intraprese da due società leader nell’Energia: ENI ed ENEL.

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13 1.3. PRINCIPI E OBIETTIVI. L’economia circolare basa il suo modello sulle tre R: RIDURRE, RIUSARE, RICICLARE. La revisione del modello circolare rispetto a quello circolare secondo le indicazioni della fondazione Ellen Mac Arthur introduce i seguenti principi fondamentali: preservare e aumentare il capitale naturale: devono essere decise le risorse da utilizzare nel momento del bisogno e sono da preferire i processi e le tecnologie che ne bilanciano il flusso utilizzando risorse rinnovabili; ottimizzare il rendimento delle risorse: evidenziando la differenza tra cicli biologici e tecnici. I cicli biologici si occupano della gestione delle risorse rinnovabili che andranno reintegrate nella biosfera in quanto con la decomposizione torneranno ad essere materia prima per gli altri cicli successivi, i cicli tecnici si occupano invece della gestione dei materiali non rinnovabili che non potranno tornare a essere immessi nella biosfera e vanno quindi progettati per essere in circolazione il maggior tempo possibile non solo attraverso il riciclo; individuazione ed eliminazione delle esternalità negative che diminuiscono l’efficacia del modello e creano danni all’ambiente, vanno quindi evitati inquinamento dell’aria, acqua, acustico e rilascio di sostanze tossiche. Per completare il quadro generale del modello economico, bisogna anche considerare questi passi fondamentali: ECOPROGETTAZIONE: la progettazione dei prodotti va fatta pensando a quello che potrebbe essere il loro impiego a fine vita, quindi permettendo il loro smontaggio o ristrutturazione; ESTENSIONE DELLA VITA UTILE DEL PRODOTTO: i prodotti devono essere pensati come versatili ed adattabili ai cambiamenti delle condizioni esterne mettendo anche in atto una manutenzione periodica per allungare il più possibile la vita del prodotto, oltre a pensare alla riparazione che pur essendo costosa permette anch’essa di allungare la vita del prodotto;

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Informazioni tesi

  Autore: Costanza Calogero
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2021-22
  Università: UniCusano - Università degli Studi Niccolò Cusano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Daniele Paragano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 60

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Parole chiave

ambiente
riciclo
sviluppo sostenibile
rifiuto
economia circolare
rapporto circolare 2022

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