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L'impatto dei report sul mercato azionario: le utilities del Mib30

L’intermediazione finanziaria è un argomento che in questo momento storico sta trovando nuovamente ampi spazi per generare dibattiti basati su diverse tematiche. Esistono problematiche relative al conflitto di interessi nei confronti della clientela, si discute sulla commistione tra istituti di credito e imprese, emergono perplessità sulla formazione della reputazione degli intermediari. In Italia le indagini e le verifiche empiriche al riguardo sono presenti in ristrettissimo numero. Questo lascia aperta la possibilità di svolgere analisi nuove su almeno una delle tante questioni esaminabili.
Nel presente lavoro si è cercato di ricondurre la figura dell’intermediario finanziario al suo significato di filtro all’interno del mercato. Per far ciò si sono usate due diverse prospettive che però convergono verso i medesimi risultati.
Nel capitolo 1 si è partiti dal concetto generale di comunicazione per poi focalizzarsi sulla sola comunicazione finanziaria generata dall’impresa al fine di mettere in luce come nel rapporto che lega impresa e pubblico di riferimento sia necessario l’intervento della mediazione degli intermediari finanziari. In questa parte del lavoro si è usato il termine mercato per indicare la microstruttura data da tutti i soggetti che lo compongono e dalle relazioni fra di essi. Si è visto che gli intermediari finanziari, tra le varie attività che svolgono, producono degli studi per esaminare il valore dei titoli di società emittenti: i report.
L’accezione di mercato può essere anche quella astratta di luogo di scambio di beni e si è usata proprio quest’ultima per descrivere, nel capitolo 2, il ruolo di filtro degli intermediari finanziari all’interno del mercato, attraverso l’applicazione di due argomenti estraibili dalla finanza: la Teoria dei Mercati Efficienti e l’asimmetria informativa.
Gli intermediari finanziari, in quanto produttori di report, diffondono informazioni le quali concorrono al raggiungimento l’efficienza del mercato. E’ dunque contestualizzabile sotto questo aspetto il lavoro svolto dagli intermediari. Allo stesso modo la presenza degli intermediari permette di contrastare l’asimmetria informativa presente tra imprese che vogliono finanziarsi e possibili finanziatori poco informati delle vicende interne alle società.
Il ruolo di filtro degli intermediari non ha solo aspetti positivi ed è proprio questo che fa muovere il presente lavoro. Nei paragrafi conclusivi dei primi due capitoli, è stato svolto un esame in merito ai risvolti negativi della presenza degli intermediari finanziari all’interno del mercato, in qualsiasi accezione esso sia considerato. Tra tutti gli aspetti analizzabili è stato preso in esame come l’informazione impatti sul mercato, non tanto per verificare l’efficienza del mercato, quanto per mettere in evidenza la selezione che il mercato compie tra tutti gli intermediari che emettono report e le successive implicazioni che questa comporta.
L’indagine è stata svolta nel capitolo 3, partendo dall’esame dei report, su un periodo e un numero di emittenti limitato per non disperdere l’analisi. Le conclusioni a cui si è giunti, esposte nel capitolo 4, pertanto sono parziali o comunque relative ad una sola parte del mercato azionario italiano. Queste possono essere però un punto di partenza per futuri sviluppi o approfondimenti nella stessa direzione, vista la centralità del problema in questione.

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2 INTRODUZIONE: L’intermediazione finanziaria è un argomento che in questo momento storico sta trovando nuovamente ampi spazi per generare dibattiti basati su diverse tematiche. Esistono problematiche relative al conflitto di interessi nei confronti della clientela, si discute sulla commistione tra istituti di credito e imprese, emergono perplessità sulla formazione della reputazione degli intermediari. In Italia le indagini e le verifiche empiriche al riguardo sono presenti in ristrettissimo numero. Questo lascia aperta la possibilità di svolgere analisi nuove su almeno una delle tante questioni esaminabili. Nel presente lavoro si è cercato di ricondurre la figura dell’intermediario finanziario al suo significato di filtro all’interno del mercato. Per far ciò si sono usate due diverse prospettive che però convergono verso i medesimi risultati. Nel capitolo 1 si è partiti dal concetto generale di comunicazione per poi focalizzarsi sulla sola comunicazione finanziaria generata dall’impresa al fine di mettere in luce come nel rapporto che lega impresa e pubblico di riferimento sia necessario l’intervento della mediazione degli intermediari finanziari. In questa parte del lavoro si è usato il termine mercato per indicare la microstruttura data da tutti i soggetti che lo compongono e dalle relazioni fra di essi. Si è visto che gli intermediari finanziari, tra le varie attività che svolgono, producono degli studi per esaminare il valore dei titoli di società emittenti: i report. L’accezione di mercato può essere anche quella astratta di luogo di scambio di beni e si è usata proprio quest’ultima per descrivere, nel capitolo 2, il ruolo di filtro degli intermediari finanziari all’interno del mercato, attraverso l’applicazione di due argomenti estraibili dalla finanza: la Teoria dei Mercati Efficienti e l’asimmetria informativa. Gli intermediari finanziari, in quanto produttori di report, diffondono informazioni le quali concorrono al raggiungimento l’efficienza del mercato. E’

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Informazioni tesi

  Autore: Nicola De Santis
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2002-03
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Giorgio Bertinetti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 96

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