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La crisi dell'impresa, dalla manifestazione alle strategie di superamento

Affrontare un tema di così grande attualità come la crisi d’impresa dalla sua manifestazione alle strategie di superamento, appare senza dubbio molto stimolante su di un piano meramente scientifico ed economico aziendale; quando, però, si cominciano ad analizzare i casi concreti e le diverse posizioni teoriche assunte nel tempo dalla dottrina economica e manageriale, le certezze diminuiscono ed aumentano notevolmente le complessità nella comprensione di un fenomeno che si presenta poliedrico e con una miriade di sfaccettature su piani differenti.

Lo scopo principale di questo lavoro, quindi, è proprio quello di tentare di incunearsi in questa realtà così multiforme, cercando di comprenderne appieno le singole sfaccettature e peculiarità e tentando di fornire un impianto metodologico di base per l’impostazione di un percorso di risanamento e di superamento delle crisi aziendali, dotato di notevole elasticità ed adattabilità alle fattispecie concrete.

Sulla base di tali presupposti, nel primo capitolo di questo lavoro, si effettua un’analisi di quelle che sono le condizioni di normale operatività dell’azienda, “istituto economico destinato a perdurare nel tempo”, con finalità che non si esauriscono su di un piano meramente economico; tale istituto appare profondamente inserito in un’ampia realtà ambientale piuttosto dinamica e, a volte, turbolenta, capace di imporre vincoli o inaspettate opportunità di crescita e di sviluppo. Dal contrasto ineliminabile fra una tendenziale rigidità delle strutture operative ed organizzative d’impresa e la variabilità ambientale si origina il rischio, elemento connaturato all’attività imprenditoriale: l’impresa, pertanto, si configura quale entità perennemente turbata che tende al raggiungimento di un equilibrio mai statico, ma bensì sempre dinamico e mobile; nel corso del capitolo si perviene all’individuazione di eventuali condizioni di fisiologicità critica, da tenere distinte da crisi, invece, ritenute “patologiche”.

Nel corso del secondo capitolo si tenta un’analisi approfondita dell’evoluzione dello studio delle crisi, da una dimensione economico generale “più allargata”, ad una “più ristretta”, in una prospettiva “aziendale”; infine se ne tenta una definizione ed una disamina delle sue possibili cause e classificazioni.

Nel terzo capitolo, si effettua una focalizzazione sulle metodologie di individuazione e diagnosi di uno stato di crisi aziendali, passando per un’analisi critica delle diverse metodologie classiche “contabili” e “quantitative” e proponendo l’utilizzo di modelli predittivi di previsione delle insolvenze e procedendo poi, con una analisi della gestione di una crisi, esaminando, in particolare, l’impatto della stessa sull’organizzazione e i suoi possibili “benefici” da sfruttare e capitalizzare in modo adeguato. Nel capitolo si prosegue, quindi, con la valutazione della gravità della crisi e della sua potenziale reversibilità, proponendo, inoltre, un’analisi comparativa e valutativa delle possibili alternative al risanamento, ovvero una eventuale cessione oppure una liquidazione dell’impresa in crisi. Il capitolo è concluso con la disamina della centralità di tutti i fattori “invisibili” o “soft” (rapporti con gli stakeholders, comunicazione, cultura organizzativa, ecc.) nella gestione di situazioni critiche.

Il quarto capitolo è poi dedicato più dettagliatamente al superamento della crisi e parte proprio con l’individuazione e l’esame dei più probabili interventi urgenti e comunque propedeutici all’impostazione di un piano di risanamento vero e proprio; il capitolo prosegue con l’individuazione di uno schema metodologico per la formulazione di un dettagliato e completo piano di risanamento e con una focalizzazione sul ruolo cruciale del sistema finanziario per il sostegno al superamento di una crisi d’impresa, analizzando, in particolare il sistema creditizio bancario “tradizionale” ed eventuali “canali alternativi”.
A conclusione del capitolo si affronta la delicatissima fase del “ritorno alla normalità”: il piano di risanamento, infatti, va correttamente applicato e calato nella realtà aziendale e tutti i segnali di ritorno, gli errori pregressi, le soluzioni adottate devono entrare a far parte del nuovo patrimonio “intangibile” aziendale che ne delinea, quindi, una sua nuova configurazione, che si dimostrerà tanto più vincente quanto più interiorizzante le “lezioni” della crisi e del suo superamento.

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I n t r o d u z i o n e I INTRODUZIONE Affrontare un tema di così grande attualità come la crisi d’impresa dalla sua manifestazione alle strategie di superamento, appare senza dubbio molto stimolante su di un piano meramente scientifico ed economico aziendale; quando, però, si cominciano ad analizzare i casi concreti e le diverse posizioni teoriche assunte nel tempo dalla dottrina economica e manageriale, le certezze diminuiscono ed aumentano notevolmente le complessità nella comprensione di un fenomeno che si presenta poliedrico e con una miriade di sfaccettature su piani differenti. Lo scopo principale di questo lavoro, quindi, è proprio quello di tentare di incunearsi in questa realtà così multiforme, cercando di comprenderne appieno le singole sfaccettature e peculiarità e tentando di fornire un impianto metodologico di base per l’impostazione di un percorso di risanamento e di superamento delle crisi aziendali, dotato di notevole elasticità ed adattabilità alle fattispecie concrete. Sulla base di tali presupposti, nel primo capitolo di questo lavoro, si effettua un’analisi di quelle che sono le condizioni di normale operatività dell’azienda, “istituto economico destinato a perdurare nel tempo”, con finalità che non si esauriscono su di un piano meramente economico; tale istituto appare profondamente inserito in un’ampia realtà ambientale piuttosto dinamica e, a volte, turbolenta, capace di imporre vincoli o inaspettate opportunità di crescita e di sviluppo. Dal contrasto ineliminabile fra una tendenziale rigidità delle strutture operative ed organizzative d’impresa e la variabilità ambientale si origina il rischio, elemento connaturato all’attività imprenditoriale: l’impresa, pertanto, si configura quale entità perennemente turbata che tende al raggiungimento di un equilibrio mai statico, ma bensì sempre dinamico e mobile; nel corso del capitolo si perviene all’individuazione di eventuali condizioni di fisiologicità critica, da tenere distinte da crisi, invece, ritenute “patologiche”.

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Informazioni tesi

  Autore: Fabrizio Nicotera
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi della Calabria
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Commercio
  Relatore: Franco Rubino
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 191

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