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La gestione d'impresa volta al rispetto delle problematiche ambientali: Il pastificio Antonio Amato

E’ indiscutibile che è giunto il momento di coniugare razionalmente ecologia e sviluppo produttivo. Negli anni ’90 i trend economici hanno mostrato buona salute, mentre quelli ambientali sono stati disastrosi: il sistema economico rilevatosi funzionale in tempi in cui i regimi produttivi erano ancora compatibili con le potenzialità degli ecosistemi non è più proponibile oggi. Se i trend non subiranno un’inversione, dobbiamo prepararci a guardare al deterioramento dell’ambiente come al principale fattore del futuro declino economico. Da questo gap nasce l’esigenza di uno sviluppo sostenibile, in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere quelli delle generazioni future.
Le variazioni apportate alla natura dalle attività umane devono mantenersi entro limiti tali da non danneggiare irrimediabilmente il contesto biofisico globale e da permettere alla vita umana di continuare a svilupparsi. Ciò significa fare in modo che il tasso di inquinamento e di sfruttamento delle risorse ambientali rimanga nei limiti della capacità di assorbimento dell’ambiente ricettore e delle possibilità di rigenerazione delle risorse, secondo quanto consentito dai cicli della natura.
Viene spontaneo chiedersi come sia possibile sfruttare l’ambiente ed, al tempo stesso, preservarlo, data la continua crescita nel tempo della produzione di beni e di servizi, per cui risulta difficile non solo diminuire, ma addirittura mantenere costante il flusso di sfruttamento delle risorse ambientali.
La risposta è principalmente nel progresso tecnologico che può consentire di ridurre i coefficienti di sfruttamento dell’ambiente per unità di prodotto o di servizio ed in una migliore efficacia ed efficienza della gestione delle problematiche ambientali.
Lo strumento in grado di rapportarsi con l’ambiente nello spirito del miglioramento continuo è proprio l’adozione di un sistema di gestione ambientale; in tal modo l’ambiente può essere vissuto come un fattore attraverso il quale recuperare competitività e migliorare l’immagine aziendale.
Negli ultimi venti anni, le politiche ambientali hanno assunto un rilievo particolare nei Paesi industrializzati, e soprattutto in Europa, al punto da divenire un fondamentale fattore di integrazione delle politiche economiche e sociali. Per parte sua, l'opinione pubblica sembra con sempre maggior evidenza attendere dalle imprese chiari segnali di responsabilizzazione sociale, basati sulla capacità di fornire evidenza dei sistemi di controllo adottati e possibilmente sulla pubblicazione dei risultati ottenuti.
L'impresa è sempre più vista, in sostanza, come “cittadina” della comunità in cui è inserita, con precisi diritti (servizi, infrastrutture, creazione di ricchezza) e doveri (contribuzione fiscale, sviluppo e sicurezza del lavoro, rispetto dell'ambiente). Essa ha quindi la crescente esigenza di migliorare la fiducia ed il consenso intorno alla propria attività, e qualsiasi programma di sviluppo industriale e territoriale, per essere credibile ed attrarre agevolazioni pubbliche ed investimenti privati, deve ormai coniugarsi anzitutto con rigorosi obiettivi di sostenibilità ambientale.

E' per queste ragioni che i Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) sono ormai diventati una pratica diffusa, e che le Certificazioni ISO 14001 e la Registrazione EMAS dei SGA rappresentano ormai obiettivi strategici per un numero crescente di imprese ed enti.

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IV INTRODUZIONE E’ indiscutibile che è giunto il momento di coniugare razionalmente ecologia e sviluppo produttivo. Negli anni ’90 i trend economici hanno mostrato buona salute, mentre quelli ambientali sono stati disastrosi: il sistema economico rilevatosi funzionale in tempi in cui i regimi produttivi erano ancora compatibili con le potenzialità degli ecosistemi non è più proponibile oggi. Se i trend non subiranno un’inversione, dobbiamo prepararci a guardare al deterioramento dell’ambiente come al principale fattore del futuro declino economico. Da questo gap nasce l’esigenza di uno sviluppo sostenibile, in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere quelli delle generazioni future. Le variazioni apportate alla natura dalle attività umane devono mantenersi entro limiti tali da non danneggiare irrimediabilmente il contesto biofisico globale e da permettere alla vita umana di continuare a svilupparsi. Ciò significa fare in modo che il tasso di inquinamento e di sfruttamento delle risorse ambientali rimanga nei limiti della capacità di assorbimento dell’ambiente ricettore e delle possibilità di rigenerazione delle risorse, secondo quanto consentito dai cicli della natura. Viene spontaneo chiedersi come sia possibile sfruttare l’ambiente ed, al tempo stesso, preservarlo, data la continua crescita nel tempo della produzione di beni e di servizi, per cui risulta difficile non solo diminuire, ma addirittura mantenere costante il flusso di sfruttamento delle risorse ambientali.

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Informazioni tesi

  Autore: Angelina Poto
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2004-05
  Università: Università degli studi di Napoli "Parthenope"
  Facoltà: economia
  Corso: Economia Aziendale
  Relatore: Giuseppe Vito
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 268

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