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Le scelte pubbliche: un approccio fuzzy

Tutti gli individui vivono la propria esistenza come una serie di scelte, piccole e grandi. Robinson Crusoe, sull’isola deserta, pone in essere le proprie scelte rendendole razionali, cioè, cercando il modo più efficace per soddisfare le proprie preferenze. La razionalità é qualcosa, quindi, che riguarda i mezzi e non i fini: questi sono i canoni della scelta individuale. Ad un tratto sull’isola però compare il fedele Venerdì, che insieme a Robinson deve imparare a ripartirsi le scarse risorse disponibili complicando inevitabilmente lo scenario dimostrando che la teoria delle scelte razionali può essere applicata anche al di fuori dei tradizionali confini dell’economia offrendo un’ampia visione su molti aspetti della realtà umana. Nelle SCELTE COLLETTIVE la decisione presa da alcuni vincola tutti gli altri: un gruppo di lavoratori che accetta determinate condizioni contrattuali vincola anche coloro i quali avrebbero preferito scioperare. La POLITICA è, per antonomasia, il regno delle scelte collettive la cui caratteristica, però, rimane in quanto spetta sempre all’autorità di governo di decidere. La politica possiede questa particolarità e può essere studiata anche con un approccio di tipo economico: questo importante campo di ricerca, in cui l’economia invade con i sui strumenti il campo della teoria politica e della sociologia, viene indicato come PUBLIC CHOICE. Il fallimento del mercato a causa della presenza di BENI PUBBLICI e il problema del FREE RIDER non sono dunque facilmente superabili. Resta pur vero che la scelta di quali e quanti beni pubblici produrre deve essere, è di fatto e storicamente, compiuta. L’istituto, che nella nostra società svolge questo ruolo, è il meccanismo del VOTO. Il problema che maggiormente ha colpito gli economisti e se, attraverso meccanismi di voto, sia possibile pervenire alla definizione di una funzione, che sia in grado di ordinare le diverse alternative sociali, rispettando principi etici di carattere generale, desiderabili per una società di tipo democratico. Lo studio delle caratteristiche dei meccanismi di votazione, che è stato coltivato anche in un passato molto lontano, evidenzia dei costi e l'ineguatezza a produrre degli impatti sul risultato finale delle elezioni: il PARADOSSO o dilemma DEL VOTO è idoneo quindi a scoraggiare l’operazione di voto. Essendo convinti del fatto che voto non produce alcun impatto sul risultato finale, le masse non trovano alcun coinvolgimento nelle vicende politiche e non trovano conveniente sostenere dei costi per venire a conoscenza degli affari politici.. ..........Il problema è che non c‘è alcun ritorno per equilibrare il costo dell'elettore di voto.
La ragione per la quale tutto ciò accade è che le ELEZIONI sono (per usare un termine dal mondo dei calcolatori) un EVENTO BINARIO. Il candidato è scelto oppure “No”. I paradossi del voto si manifestano nelle elezioni in cui ogni elettore ha solo un voto: l’elettore ha il dilemma se votare o meno. Alcuni dilemmi sociali, però, ammettono dei risultati SFUMATI e degli output variabili. Ecco perché sono in molti a ritenere che l’uso delle PREFERENZE PARZIALI, della logica fuzzy potrebbe portare a dei risultati migliori. Le pratiche con cui si affrontano i conflitti sociali assumono un significato diverso se vengono sviluppate con un approccio di tipo fuzzy: questo avviene in maniera particolare nei processi di group decision-making dove la logica fuzzy offre opzioni vitali per aggirare l’indecisione e i confronti e fornisce, pertanto, un metodo alternativo per capire l’incertezza che molto spesso caratterizza il sistema sociale. Nel mondo reale, quasi tutti gli oggetti fisici hanno caratteristiche che variano continuamente, non discretamente: questa è la ragione per cui il MONDO REALE è ANALOGICO, non digitale: ogni individuo prende una decisione basata su una curva di distribuzione di probabilità, nella propria mente, su cosa il termine vagamente formulato potrebbe significare. Operare con delle variabili e con l'artimetica fuzzy produce risultati altamente soddisfacenti: basta esprimere in termini vaghi le variabili ed avere modelli, anche tradizionali come quello dell'equilibrio economico generale, molto più vicini alla realtà.
Ciò può essere ricondotto anche ad un problema di voting, e conseguentemente di pubblic choice in dei contesti vaghi: ammettendo risposte espresse da numeri che stanno tra 0(=NO) e 1(=SI), gli elettori indecisi potrebbero riuscire ad esprimere le proprie incertezze ed esitazioni. IL RISULTATO: rivisitando i modelli di scelta collettiva classica con l'APPROCCIO COMPLESSO (LOGICA FUZZY, RETI NEURALI, ALGORITMI GENETICI, FRATTALI) si giunge ad una funzione di scelta SOCIALMENTE SODDISFACENTE.

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I Introduzione L’uomo è un animale politico Aristotele ”Il mare è l’acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva la vita, per gli uomini è imbevibile ed esiziale” Eraclito “Alcuni sostengono che tutto quello che può essere fatto con la logica fuzzy può essere fatto anche con la teoria della probabilità. Questa affermazione è un caso speciale di quella più generale per cui tutto quello che può essere fatto con il metodo A si può fare con il metodo B. Un buon esempio di tale affermazione è il seguente: tutto ciò che si può mangiare col cucchiaio, per esempio una zuppa, lo si può mangiare con la forchetta. È vero. Il solo problema è che ci impieghi un sacco di tempo e puoi perdere la pazienza” Lofti A. Zadeh Lofti Zadeh, colui che ha formalizzato la logica fuzzy, si è sempre augurato che fosse applicata, principalmente, alle scienze economiche e sociali, prima che alle altre branche del sapere, in quanto proprio in questi ultimi si sarebbero avuti i risultati più sorprendenti. Ma all’inizio le cose non andarono così ed il mondo si accorse delle potenzialità dell’approccio fuzzy solo attraverso il successo commerciale dei prodotti giapponesi nel campo dell’elettronica di consumo. Il motivo: l’informalità di tale approccio:

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Parole chiave

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beni pubblici - free ride
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fuzziology: scelte in contesti vaghi
fuzzy decision making
paradosso del voto
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