Pratiche di giustizia riparativa: quale impatto nel contrasto alla recidiva? prime riflessioni di una meta-analisi
Estratto della Tesi di Gian Mario Biddau

19 2. La Scuola positiva criminologica. Il codice Zanardelli fu sottoposto a diverse critiche specie dalla Scuola positiva criminologica la quale, a partire dagli studi compiuti da Cesare Lombroso e dalle elaborazioni giuridiche per merito di Enrico Ferri, sosteneva un approccio in chiave scientifica al crimine, in particolare nello studio della personalità criminale che si opponeva nettamente alle astrazioni intellettualistiche della Scuola classica. Ciò che caratterizza il pensiero positivo in merito alla visione del reato e della relativa pena è un cambio di prospettiva in chiave trattamentale rispetto alla concezione retributiva. La corrente positiva criminologica si afferma soprattutto dal primo decennio del Novecento, ma la sua nascita viene fatta risalire ad una data precisa ovvero il 1876, data in cui il medico Lombroso pubblicò un’opera dal titolo “L’uomo delinquente” ove sosteneva come i responsabili dei delitti più gravi contro la persona e la proprietà presentassero riconoscibili alterazioni somatiche sì ché il comportamento violento dei rei si potesse ascrivere non già ad una loro libera scelta, ma ad un condizionamento incoercibile originato dalla loro anomala costituzione fisica (Cavalla, Todescan, 2000, p.21). Egli, esaminando nel dicembre del 1870 un reperto umano, il cranio del brigante Villella, ucciso nel 1864, notò un'anomalia morfologica congenita, la presenza della fossetta cerebellare mediana o “fossetta vermiana” che è propria degli stadi embrionali degli animali inferiori (lemuri). Fu per lui una folgorazione: gli sembrò di aver scoperto il segreto delle cause della criminalità ed intraprese a lavorare sul concetto di atavismo, cioè sull'idea che l'ontogenesi, ossia lo sviluppo di ciascun individuo della specie, ripercorra la filogenesi, ossia lo sviluppo della specie stessa. Ogni individuo ripercorre nel proprio sviluppo individuale le tappe che sono state percorse dalla specie cui appartiene. Nell’opera “L'uomo delinquente” espone la sua intuizione: nel criminale si è avuto un arresto dello sviluppo ontogenetico; egli è un individuo
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Pratiche di giustizia riparativa: quale impatto nel contrasto alla recidiva? prime riflessioni di una meta-analisi
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Informazioni tesi
Autore: | Gian Mario Biddau |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2012-13 |
Università: | Università degli Studi di Sassari |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze della politica |
Relatore: | Patrizia Patrizi |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 203 |
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