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La realtà come errore nella speculazione tragica di Emil Cioran

L’obiettivo di questa tesi è di ripercorrere le manifestazioni della realtà, secondo l’indagine kantiana Dio-Anima-Mondo, enucleandone gli errori e gli orrori che emergono nella speculazione tragica di Cioran. Proprio Dio è il punto di partenza della trattazione, nel primo capitolo, infatti, mi soffermerò sulle prerogative che lo designano come malvagio e sulle intenzioni che l’hanno spinto a creare l’universo e l’uomo; quest’ultimi, inoltre, provenendo dal dio funesto, saranno contaminati dal male, dalla contraddizione e dal non-senso. Il discorso poi verterà sull’uomo, in particolare sull’istinto sospetto che ha ereditato, ossia il fatto di voler creare, generare altri esseri umani.

«A questo mondo, non c’è un criterio accettabile né un principio solido», «Che altro rimane se non il nulla?», «Cercare un senso a qualcosa è non tanto da ingenuo quanto da masochista», «Che peccato che il nulla sia stato svalutato dall’abuso che ne hanno fatto i filosofi indegni di esso!». Queste sono alcune delle asserzioni con le quali Cioran sostiene l’illusorietà del nostro mondo, in cui tutto appare irrisolto e incompiuto. Un senso risulta essere concepibile solo in un universo finito, in cui si possa arrivare a qualcosa, in cui vi siano dei punti di riferimento sicuri e precisi, il nostro, invece, essendo infinito, non ha senso ed in esso tutto è provvisorio.
L’uomo, allora, tenta invano di trovare una spiegazione alla sua condizione precaria, dubita di tutto eppure continua a vivere, come dipanare, dunque, il corso della sua esistenza?

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28 CAPITOLO 4 LINEAMENTI DI WIRKUNGSGESCHICHTE 4.1 OLTRE IL SUPERUOMO NIETZSCHIANO Gadamer, nella sua celebre opera Verità e metodo, sostiene che designare «la Wirkungsgeschichte, la storia degli effetti sia sempre indispensabile quando si vuole mettere in piena luce il significato autentico di un’opera o di un dato storico» 168 . Qui di seguito cercherò di tracciare una breve Wirkungsgeschichte per corroborare la validità del pensiero di Cioran; in primis è possibile considerare il filosofo Friedrich Nietzsche un nobile anticipatore ottocentesco del pensiero cioraniano, infatti, anch’egli critica la morale occidentale tradizionale, in particolar modo si sofferma sulla sua negazione della vita, e propone di rovesciarla in una morale da signori che la riaffermi, che operi l’affermazione dei valor vitali, ossia dei valori della nobiltà e della forza, propria degli spiriti migliori. Individua nel superuomo, l’Übermensch, colui che riesce ad andare oltre l’uomo tradizionale prigioniero dei valori apparenti della morale e della religione; è colui che trasforma i doveri e gli imperativi della morale tradizionale nell’affermazione della propria volontà di potenza. Nondimeno, anche il filosofo rumeno, per un processo istintivo, non trova più alcuna giustificazione nella morale, poiché ormai essa «è diventata così complessa e contraddittoria e i suoi valori, anziché continuare a costituirsi nell’ordine della vita, si sono cristallizzati in una regione trascendente, mantenendo deboli legami con le tendenze irrazionali e vitali» 169 . Inoltre, siccome la realtà, nella sua essenza, è irrazionale si chiede a che scopo ricercare delle norme, separare il bene dal male, distinguere ancora qualcosa; «perché lasciarsi tentare dalle illusioni morali quando se ne potrebbero trovare di più belle?» 170 . Nietzsche, per di più, in linea con il pensatore rumeno, considera l’uomo «un animale non ancora determinato» 171 , si danno poi per quest’ultimo un eccesso di esemplari malriusciti, malati, degenerati, cagionevoli e necessariamente sofferenti. Opera, alla stregua dell’uomo organico e dell’uomo astratto cioraniano, una distinzione tra uomo razionale e uomo intuitivo; afferma che stanno l’uno accanto all’altro: il primo con la paura dell’intuizione, il secondo con lo scherno per l’astrazione. «L’uomo guidato dai concetti e dalle astrazioni si limita a respingere 168 Cfr. H. G. Gadamer, Verità e metodo (1960), trad. it. di G. Vattimo, Bompiani, Milano, 2000, p. 621. 169 Cfr. CD, p. 76. 170 Cfr. Ivi, p. 77. 171 F. W. Nietzsche, Al di là del bene e del male, a cura di S. Giametta, Milano, BUR, 2004, p. 109.

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Informazioni tesi

  Autore: Sofia Riela
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Paolo De Lucia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 36

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