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Commissione parlamentare di inchiesta e rapporti con l'autorità giudiziaria ordinaria

La COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA è un singolare “strumento” che il Parlamento utilizza per esercitare la funzione ispettiva.
L'istituto è previsto dall’articolo 82 della Costituzione mentre la normativa è disciplinata dagli articoli 162-163 del Regolamento del Senato e dagli articoli 140-142 del Regolamento della Camera.
La prassi parlamentare determina l’atto formale per la costituzione di una commissione individuandolo in un provvedimento legislativo (nel caso di inchiesta bicamerale) o in una deliberazione (nel caso di inchiesta monocamerale).
In ogni caso, il termine “inchiesta parlamentare” si riferisce alla sola “indagine” LEGISLATIVA ed a quella POLITICA. La prima, infatti, è preordinata a raccogliere le informazioni necessarie per stabilire quali atti legislativi sono opportuni, in un dato momento o in relazione a una data materia, per preparare la documentazione occorrente finalizzata a redigere un progetto di legge. La seconda, viceversa, si caratterizza come mezzo per assumere informazioni utili alle Camere teso ad esercitare il controllo politico sul Governo. L’inchiesta, comunque, mira ad accertare la responsabilità politica dei ministri, verificando la regolarità di gestione dei servizi, indagando sul comportamento tenuto dall’Esecutivo in determinate circostanze che abbiano turbato l’ordine pubblico o su scandali, abusi, negligenze di cui lo stesso Governo sia accusato come corresponsabile.
Non rientrano, invece, nell’ambito delle inchieste di cui all’articolo 82 le inchieste parlamentari personali, quelle elettorali e quelle giudiziarie (in quanto di competenza di altri organi); l’inchiesta PERSONALE è finalizzata ad indagare sulla condotta dei parlamentari ogni volta in cui sorgono dubbi sulla regolarità e sulla correttezza di essa, fatta salva la previsione di cui all’articolo 68 della Costituzione; l’inchiesta ELETTORALE consiste nell’accertamento e nella raccolta dei dati necessari per pronunciare l’annullamento o la convalida delle elezioni; l’inchiesta GIUDIZIARIA, svolta da una commissione speciale nominata indaga sulla condotta del Presidente della Repubblica per delibare la fondatezza della notizia del reato ai fini della messa in accusa avanti alla Corte costituzionale per i reati previsti dall’articolo 90 della Costituzione.
Ciò premesso, la tesi in discorso si propone di esaminare, attraverso un attento iter, la storia di questo “mezzo” partendo dal riferimento costituzionale passando tra i numerosi interventi normativi che si sono succeduti nel tempo.
Un’attenta indagine è, poi, dedicata alle modalità di composizione, al funzionamento e alla collocazione nel sistema parlamentare delle Commissioni in discorso.
Il tema centrale del lavoro si impernia, in ogni caso, sul rapporto intercorrente tra l’autorità politica (commissione parlamentare di inchiesta) e l’autorità giudiziaria (magistratura ordinaria), nonché sui rispettivi poteri e limiti e sulla reciproca cooperazione istituzionale nel rispetto del principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato.
Queste relazioni, invero, non sempre risultano essere serene nonostante appaiano ben definite le finalità che tali organi si propongono di raggiungere, e cioè una verità politica (che prelude una valutazione ed una “sanzione” politica) per le inchieste parlamentari e una verità processuale (che si conclude con una sentenza) nel caso del processo giudiziario.
Non a caso l’inchiesta parlamentare (legislativa e politica) si aggiunge, senza sostituirsi, alle indagini effettuate dalla magistratura.
Nel lavoro, altresì, è esaminato l’istituto delle Commissioni di inchiesta oltre che in ambito domestico (locale e nazionale) anche a livello comunitario ed internazionale (Commission of Inquiry).
In ultimo, accanto al repertorio di tutte le inchieste deliberate nel corso delle legislature repubblicane (il cui aggiornamento è reperibile consultando il sito internet del Senato: http://notes9.senato.it/web/senato.nsf/HomePageNew?OpenPage) è possibile cogliere taluni spunti – del tutto inediti – originati da un colloquio/intervista effettuato (personalmente) con un Deputato Commissario dell’Inchiesta parlamentare sul Belice.

Per un preliminare approfondimento, si segnala:
http://www.donnemagistrato.it/Home/Dettaglio/Giudice_Donna/Dicembre_2004/MVCaprara.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Commissione_parlamentare_d'inchiesta

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-5- INTRODUZIONE L’espressione “Commissione parlamentare di inchiesta” farebbe, in una prima approssimazione, pensare a fenomeni relativamente recenti, legati a contingenze tipiche del nostro tempo quali le tempeste giudiziarie degli ultimi anni accomunate sotto la definizione di “Tangentopoli” o le pressanti emergenze connesse alla criminalità organizzata, in particolar modo quella mafiosa. In realtà quello delle c.d. “Commissioni parlamentari di inchiesta” è uno strumento le cui origini risalgono nel tempo, basti pensare che già sotto il vigore dello Statuto Albertino, sebbene non vi fosse alcun cenno alle inchieste parlamentari, come utile strumento del sindacato ispettivo nell’ambito del rapporto parlamento - governo, il potere di inchiesta era comunque ritenuto “inerente alla natura stessa del

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Informazioni tesi

  Autore: Boris Bivona
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 1999-00
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Prof. Aurelio Anselmo -  Correlatore: Prof. Giuseppe Verde
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 191

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