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I contratti bancari e il fallimento

Ciò che viene proposto in questa tesi è un punto di vista problematico sul tema del fallimento e dei suoi effetti nei contratti bancari: nella fattispecie, somma attenzione è stata dedicata al contratto di conto corrente.
Spazio ampio, ma non pedantemente esteso, è stato dedicato all'evoluzione genetica del contratto di conto corrente bancario, analizzato dal punto di vista storico e dinamico del rapporto di fiducia da esso rappresentato, nonché dagli effetti pratici ai fini del fallimento: risvolti ampiamente recepiti e capitalizzati dal D.L. di riforma 80 del 14 maggio 2005, ulteriormente ritoccato il 7 settembre del 2007, chiudendo infine con una parte dedicata ai problemi tecnico-disciplinari.

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1. INTRODUZIONE 1.1. UNA STORIA DI FIDUCIA Il Contratto di conto corrente, come quello di commissione e mandato, hanno sempre avuto una asciutta, se pur chiara, menzione nel Regio Decreto 16 marzo 1942, articolo 78. Tale menzione riguarda una questione parecchio delicata, e degna di una approfondita analisi. E' giusto infatti parlare del contratto di conto corrente, come di commissione e mandato, come una storia di fiducia. E' pur vero che, come in ogni contratto, il “negozio giuridico bilaterale” per eccellenza, diviene essenziale il rapporto tra le parti, ma è anche vero che i menzionati contratti sono tutti caratterizzati da un profondo rapporto di fiducia che lega i contraenti, il cosiddetto intuitus personae, che viene a mancare nell'ipotesi in cui una delle parti venga dichiarata fallita. Mancanza che si prega di notare non avviene per mutuo scioglimento consensuale del rapporto 4

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Informazioni tesi

  Autore: Stefano Gigante
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Laurea Magistrale in Giurisprudenza di Impresa
  Relatore: Antonella Antonucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 164

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