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Il Disturbo dello Spettro Autistico: comunicare nell'incomunicabilità attraverso le immagini

Per la maggior parte di noi la comunicazione quotidiana è cosi immediata, efficiente e automatica da non ricordarci degli sforzi fatti da piccoli per imparare a parlare, ma come abbiamo visto le persone con Disturbo dello Spettro Autistico, così come avviene in un’ampia gamma di altri quadri clinici che presentano disabilità comunicative, non sono in grado di comunicare senza sforzo e non riescono a rispondere ai propri bisogni comunicativi attraverso il linguaggio naturale. Non potendo parlare e poter esprimere i loro bisogni quotidiani, queste persone hanno notevoli limitazioni nella comunicazione e nella partecipazione in tutti gli aspetti della vita, famiglia, lavoro, istruzione, vita sociale. Diventa quindi necessario offrire la possibilità di attuare degli interventi che migliorino la loro efficacia comunicativa, poiché essere in grado di comunicare è fondamentale ed è un diritto degli esseri umani.

Spesso l’apprendimento del linguaggio verbale, per i bambini autistici, non risulta un mezzo di comunicazione efficace, essendo però note le loro buone abilità in ambito visuo-spaziale la Comunicazione Aumentativa Alternativa assume un ruolo importante per poter far fronte alle difficoltà di questi soggetti.

La CAA è la sigla che rappresenta un nuovo orientamento clinico-riabilitativo-educativo nell’ambito delle disabilità verbali.

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3 1. Il Disturbo dello Spettro Autistico 1.1 Percorso storico del Disturbo dello Spettro Autistico L’Autismo Infantile rappresenta una delle sindromi più preoccupanti ed enigmatiche dell’età evolutiva. La manifestazione del disturbo presenta un insieme di sintomi ampio e complesso, tale da rendere difficile la classificazione dal punto di vista diagnostico. Per tale motivo l’Autismo è considerato un disturbo generalizzato e pervasivo dello sviluppo poiché ne compromette diverse aree presentando manifestazioni diverse con peculiarità proprie, oggi infatti è denominato Disturbo dello Spettro Autistico, proprio perché la parola “spettro” indica il presentarsi dei sintomi lungo un continuum con diversi livelli di gravità e combinati in diverso modo tra loro a seconda dei casi. Lo spettro autistico è caratterizzato da una triade principale di sintomi che coinvolgono l’ambito sociale (compromissione, ritardo o atipicità dello sviluppo e delle competenze sociali), comunicativo (compromissione e atipicità del linguaggio e della comunicazione verbale e non-verbale) e comportamentale (presenza di comportamenti ritualistici/ripetitivi). La parola autismo deriva dal greco “autùs” che significa “sé stesso”, tale termine venne utilizzato per la prima volta nel 1911 da Eugen Bleuer, psichiatra svizzero, il quale aveva individuato nella Schizofrenia un sintomo secondario importante, una particolare forma di isolamento e la fuga in realtà fantastiche. Per diverso tempo il termine autismo rimase legato ai quadri clinici di schizofrenia. Fu nel 1943 che Leo Kanner, psichiatra

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Informazioni tesi

  Autore: Viviana Venezia
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2018-19
  Università: Università degli Studi Niccolò Cusano - Telematica Roma
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Francesco Peluso
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 39

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Parole chiave

comunicazione
linguaggio
autismo
terapia
dsa
asd
caa
comunicazione aumentativa alternativa
disturbo dello spettro autistico
disturbo della comunicazione

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