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Il procedimento di espropriazione nel nuovo testo unico

Il nuovo d.p.r. 327/2001 ha introdotto, dopo oltre un secolo dalla prima legge sull'espropriazione (1865), il nuovo Testo unico che disciplina, per tutti gli operatori del diritto e non, un procedimento così complesso ed articolato che incide su quello che può essere considerato uno dei più importanti dei diritti: quello della proprietà.

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I INTRODUZIONE L’espropriazione per pubblica utilità è un istituto che conserva un’estrema attualità, resa oggi ancor più evidente grazie al nuovo testo unico che la regola: il d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327, entrato in vigore a decorrere dallo scorso 30 giugno 2003. Il merito di questa normativa è quello di aver semplificato la mole di norme, regolamenti, leggi e leggine che dalla legge fondamentale del 25 giugno 1865, n. 2359 si sono susseguite fino all’inizio del nuovo millennio. Se poi tale semplificazione sia stata effettivamente raggiunta, solo la concreta applicazione della nuova normativa con il passare del tempo sarà in grado di dircelo. Per ora, non possiamo far altro che prendere atto della volontà del legislatore e di capire effettivamente quali siano state le rilevanti novità introdotte. Dicevamo, poc’anzi, dell’estrema attualità che il concetto di espropriazione ha sempre mantenuto attraverso lo scorrere dei secoli. L’interessante e travagliata vicenda dei rapporti tra la proprietà privata è l’autorità pubblica ha continuamente destato particolare attenzione nel susseguirsi delle differenti epoche storiche. Da una concezione fortemente individualistica, assoluta della proprietà secondo i Romani, all’ “auferre” del principe di una cosa del privato, giungiamo all’alba della codificazione napoleonica del 1804. Solo qualche decennio prima, nel celebre “Trattato del diritto di dominio e di proprietà” di Robert Joseph Pothier (1699-1772), vi si legge che «il dominio di proprietà è così chiamato perché desso è il diritto pel quale una cosa mi è propria» e tra le circostanze in cui «noi perdiamo senza nostro consenso il dominio di proprietà» ci sono le «cose che ci vengono tolte dall’autorità pubblica per qualche causa di pubblica utilità, come quando il sovrano s’impadronisce del mio terreno per farne una strada maestra». Possiamo considerare quest’epoca come il punto di inizio di una visione “moderna” dell’istituto dell’espropriazione per pubblica utilità che il nostro legislatore ha consacrato solennemente nella legge del 25 giugno 1865, n. 2359. All’inizio del primo capitolo della nostra tesi, avremo modo di ripercorrere le origini storiche di quanto, qui ora, solo accennato. Dalla legge del 1865 ad oggi si è, infatti, verificata un’abbondante proliferazione normativa, intervenuta in modo sporadico per far fronte ad esigenze

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto Bizzozero
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Giorgio Pastori
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 299

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Parole chiave

cessione volontaria
decreto di esproprio
espropriazione
testo unico
urbanistica

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